venerdì 12 agosto 2016

Altre quattro cosette sul Movimento delle stelle

La riforma della selva mi ha distratto un pò, e ho dimenticato di tirare le orecchie al M5S.

Il quale non ha fatto niente di diverso negli ultimi mesi.
Ha vinto in un paio di città, ma siccome sono un teorico, non mi interessa il pelo del giorno delle loro amministrazioni.

Parlo invece di cose più vecchie e di me.

Vivevo nel mio, con circa 28 anni di astensione e apatia generica verso la politica.
Posso concnetrare tutto in una sola frase, per esprimere il rifiuto a votare:
Se il favore, l'imbroglio, il favoritismo e la corruzione sono cose istituzionalizzate, è da scemi votare per chi sostiene e alimenta tale sistema.

Poi apparve la possibilità di votare per il M5S, e mi svegliai dal letargo.
Feci ricerca.
E mancava proprio qualcosa!
Che al M5S manca qualcosa, lo sanno in moltissimi.
Ma cosa esattamente gli manca?

Potremmo farci la domanda usando diverse postazioni.
Io ne scelgo una teorica ... ovviamente.

Il M5S è stato un fenomeno virale.
Vediamolo come fenomeno virale. Gli manca qualcosa?
Non necessariamente. È di fatto un fenomeno virale e non si discute che un fonomeno impressionante.
Ma vale la pena analizzare fenomeni virali in generale, per vedere da cosa dipendono, e come si originano.
E invece di rimandare a letteratura accademica, è sufficiente accontentarsi con una unica opera di consumo di massa dedicata a questo tema.

È il libro "The tipping point" di Malcolm Gladwell. Leggibile e interessante.
Leggetelo per favore!

The tipping point è il punto dove una cosa si trasforma e diventa virale.

Gladwell ci permette di individuare cosa manca al M5S.

Per Gladwell infatti, il fenomeno virale non è un capriccio spontaneo delal società, ma viene prodotto da tre tipi o categorie di persone.
Dal Maven, il Connector e il Salesman (anche al plurale).

Stavolta non vi servirò tutto pronto in un piattino, perché voglio che leggiate il libro.
Ma contraddico decisamente Gladwell, perché fa uno sbaglio.
Un fenomeno virale molto spesso non ha nessun Maven, ed è prodotto solo da Connector e Salesman.

Il M5S è proprio opera di un solo Connector (Casaleggio) e un solo Salesman (Grillo).
Non c'è stato nessun Maven, e non c'è stato mai posto per Maven, perché i fondatori non hanno mai previsto che ci sia(no). Hanno anzi predisposto, che il fenomeno ha la sua forma definitiva, perché il suo scopo è solo l'estensione virale, non lo sviluppo qualitativo.
E quindi Becchi che voleva essere il Maven, o altri che vedevan libero il posto, hanno riscontrato che al M5S hanno un palo per ricacciare aspiranti Maven sottoterra.

Usare i termini inglesi è con chiare intenzioni criptiche.
Non mi piace che crediate alle mie affermazioni. Voglio che scopriate da voi stessi le cose, rendendovi conto delle ragioni dei fenomeni.

Approfitto, per ricordare, che un movimento di inconformita e lamentela sul sistema, non è antitistemico, se non ha un chiaro progetto antisistemico.
Nel M5S l'analisi del funzionamento del sistema, di cosa gli permette essere sistema a quel modo, invece di essere democratico, non si è mai fatta, perché non esiste spazio per chi fa analisi teoriche.

Sotto una nuova luce sono da vedere allora le parole di Grillo, che il suo movimento serve a tanta gente a sublimare imdignazione verso il siistema.

Sublimare è una forma di rassegnazione.
È implicito, che l'orizzonte consapevole del M5S non è di cambiare il sistema, ma di sperimentare idee vaghe. Le trovate leggendo le riflessioni dei due fondatori con Dario Fo.

Un Maven decente avrebbe scartato la democrazia diretta dopo averci riflettuto per due settimane. Non sarebbe mai uscita e stata presentata sulle bancarelle per la vendita.



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