lunedì 18 novembre 2013

Istruzioni per riconoscere quando un politico mente

Segue una regola molto specifica che permette di riconoscere quando un politico mente:

Requisiti:
Un politico in stato formale (ovvero cosciente di attuare come politico).

Quando il politico muove le labbra per fare una dichiarazione.
Ecco il momento preciso in cui mente.

Purtroppo la regola è talmente complessa, da sfuggire alla gran maggioranza di italiani.

Se invece sapessero applicarla, avremmo sicuramente un modo di misurare la percentuale di bugie dette da un politico, o meglio, il grado di ingannevolezza (perché anche col silenzio si inganna) col quale il politico fa dichiarazioni.

Fassina per esempio, se tutti sapessimo individuare gli inganni, oggi avrebbe evitato di rimproverare Civati. La motivazione è altrettanto stupida quanto l'altra, che la Cancellieri non si può sfiduciare perché lo ha chiesto il M5S.
Fassina dice che cose così il PD le sviluppa organicamente.
Certo: Come quella faccenda di Prodi!
Insomma, il PD è il modello della coerenza e delle decisioni prese responsabilmente!
E Civati non ha ragione di essere impaziente!

Il furbo di Renzi invece continua a dire, ma quando si tratta di Casta, si limita alle parole.

Se l'italiano avesse un grano di sale in zucca, farebbe una differenza tra chi si muove per pulire, e chi invece promette rottamazione da anni, ma nei casi concreti non muove un dito.

Che Sgarbi reputa di essere intelligentissimo non è sorprendente.
Gli elettori ogni volta gli confermano, quanto è imbecille il cittadino italiano!

Nessun commento:

Posta un commento