giovedì 14 novembre 2013

La censura dei "migliori"

Da quasi quattro mesi, dopo un episodio de due mesi, il Fatto Quotidiano non mi permette di commentare.
Il tutto senza previo avviso. email alla redazione e ad alcuni dei giornalisti di spicco non hanno avuto effetto.

Visto che per me attenermi alla "netiquette" non è un problema, perché ho la fobia contro le offese e gli attacchi personali, e bado anche a come mi esprimo, l'unica ragione per la quale sono un azia commentatore indesiderato ... lo conoscete.
Al Fatto Quotidiano non piace il profilo:
Astensionista, scettico e critico verso il M5S, convinto che la democrazia diretta partecipativa non funziona, per niente convinto che il limite a due mandati sia intelligente (un sollievo sapere che Bernini al massimo ci sarà per due mandati, ma congedare Di Battista dopo due mandati mi pare idiota!), per niente convinto che pagare 2,500 Euro ai deputati sia il massimo della genialità, scettico rispetto all'azzeramento dei rimborsi e finanziamenti ai partiti, poco convinto dalle sfuriate sull'Euro, quando si arriva a promettere il futuro migliore senza Euro.

In tutti questi punti non mi trovo affatto sulle posizioni di chi difende lo stato attuale, ma le posizioni di Grillo e Casaleggio, che tutti gli eletti devono seguire alla lettera, mi sembrano estreme, poco pensate, e a rischio.

Ripassando la lista dei venti punti, su parecchi mi trovo aperto a ogni posizione.
Dipenderebbe dai dettagli, a volte tecnici, a volte logici.

Oggi ho letto le risposte twitterate da Renzi, che è un campione di ambiguità. Ma a domande dirette ha risposto direttamente.
E se nell'attitudine (di apertura) mi trovo in sintonia, nel concreto non sono affatto d'accordo.

Quindi, se devo rilevare quali sono le cose marcanti della mia posizione che possono dare fastidio, devo andare su quelle cose sulle quali ho una posizione molto salda:
- Corruzione. No in assoluto. Peccato che non ci sia la fucilazione per alto tradimento, ma la corruzione per me è alto tradimento, e i politici dovrebbero avere terrore alla solo idea di farsi corrompere.
- Favori. No in assoluto. Meriti, capacità, ma non favori e favoretti e nepotismo. Una cosa schifosa, fatta sulle spalle di chi paga le tasse, che per me sono sacre.
O meglio: I soldi degli altri sono sacri, e se si usano, si devono usare al meglio senza sgarrare.
- Sovvenzioni. Quelle ai mezzi di informazione politica no in assoluto.
Sosterrei quelle ai mezzi scientifici e culturali, ma in misura. Eviterei le sovvenzioni per creare posti di lavoro, e l'unico obbiettivo sarebbe il beneficio sociale.
- Spese militari. Se in tavola manca il pane, è immorale comprarsi le sigarette, e preoccupante se si comprano armi. L'esercito attualizzato, per usarlo come strumento per guadagnarsi appoggio politico estero ... sarà una pratica consolidata, ma è di zero utilità agli elettori, È un giocattolo costosissimo che i politici mantengono per ottenere appoggio da altri paesi.
- Giustizia. il PdL e Berlusconi hanno ragione: La giustizia italiana è pietosa!
Ma al contrario di quello che lamentano loro! 1E incredibile, quanti farabutti, corrotti e sporchi faccendieri possano girare liberamente e continuare a mantenere le loro reti per fare intrallazzi!
La giustizia è inefficiente perché alcune migliaia di cittadini sono privilegiati e intoccabili.
- Sistema politico. La democrazia rappresentativa, con molta più partecipazione, e possibilità di accesso e reazione dell'elettorato, mi sembra il sistema migliore in paesi dove la gran maggioranza degli elettori è passiva e non ha nessuna intenzione di partecipare.
La democrazia esclusivamente partecipativa sarebbe una oligarchia dell'1-5% dell'elettorato, dove grandi gruppi possono essere gestiti anonimamente dalle lobby.
Un rappresentante è visibile, e deve dare ragione di quello che fa.
Semmai va reso trasparente quello che fanno gli eletti (voto sempre palese, registro delle votazioni con possibilità di ricerca storica dei voti dati!)

Parlavo del Fatto Quotididiano.
Deve disturbare che insisto, che la democrazia diretta ha più buchi di un colino,
che insisto sul fatto, che l'astensione deve divenire una scelta politica che conta,
che insisto che prima di voler spartie e regalare bisogna tagliare radicalmente tutte le spese superflue (e sono quelle della pubblica amministrazione).

Cose che a me sembravano opinioni comuni, ma che a quanto capisco, disturbano un mezzo di "informazione" che evidentemente vuole "indirizzare" prima di informare.

Cari Travaglio, Gomez, Padellaro, Scanzi % Co:
Vi si può giudicare con una frase:
Criticate il potere altrui, ma amate il potere ... e ve lo difendete!

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