Posso anticipare il discorso presidenziale di fine anno.
Non perché sappia cosa dirà Napolitano. Anzi, immagino che menerà la minestra calda nel pentolone chiedendo sacrificio e consigliando di mantenere la speranza.
Ma in fondo in fondo, il messaggio non è che il distillato di quello che si fa.
Oliver Sacks anni fa riportava che in un istituto mentale gli internati schiattavano dalle risate osservando politici facendo discorsi, fino a rendersi conto, che a quanto pare riuscivano ad intravedere che le mimiche non corrispondevano alle parole, e che si trattava di bugie. (Dovrei rileggerlo per ricordare il dettaglio).
Voglio fingere di aver capito esattamente il presente.
Discorso alla nazione:
Cari cittadini e cittadine:
Gli anni passati sono stati contrassegnati da aumenti di tasse e imposte.
Il sistema che abbiamo messo su funziona così: Noi decidiamo, e voi pagate.
E grazie al fatto che noi abbiamo una posizione privilegiata, i salassi non toccano a noi.
Il 2014 cercheremo di mantenere tutto come sta.
Se siamo realisti, coloro che riusciamo a far pagare saranno di meno, per cui dovranno pagare di più.
Quelli che non potranno pagare saranno di più, e quelli che riescono a non pagare ... sono amici nostri.
Insomma, noi non siamo preoccupati. Mangiamo bene. Ci costa un minimo di sforzo andare a dire menzogne in pubblico, e voi seguirete pagando.
C'è un'altra cosa che sappiamo:
Siete voi che lo volete, perché qui noi ci siamo grazie alla vostra scelta.
Per questo non è cinismo constatare, che siete d'accordo sul mettervi a dieta radicalmente, per assicurare che non sia necessario fare cambi al nostro mondo.
Più che Felice 2014 non resta che constatare, che siete felici così.
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