mercoledì 1 gennaio 2014

Al Presidente Napolitano

Caro Signor Presidente,

Seguo da anni la politica italiana, senza mai votare (ho 48 anni).
Sono emigrato all'età di 20 anni, perché nel 1985 l'Italia (nel Sud) non offriva possibilità di lavoro, a meno che ci si prostituisse alla politica e ai partiti.

Ho appena finito di leggere la Sua dichiarazione, nella quale ribadisce che rimarrà in carica finché le cose comincino a migliorare, e rifiuta le accuse che le vengono mosse rispetto al strapotere.

Lei vive da privilegiato da molti decenni, e i suoi discendenti sicuramente li ha ben sistemati.
Io invece ho un figlio di sette anni, e ho l'assoluta certezza, che tornare in Italia per farlo crescere come italiano sarebbe una follia tremenda.
Il sistema di favori sul quale si reggeva allora la vita quotidiana è chiaramente fallito. Costa troppo, e spaventa chi ha la possibilità di investire altrove o vivere altrove.

Lei invece punta tutte le fiches degli italiani sulla preservazione del sistema di partiti tradizionale.
E la cosa mi da molto fastidio.
Ripeto, che non ho mai votato, e non considero lontanamente votare il M5S.
Sono un astensionista furioso.

Ma una cosa è certa: La ragnatela su cui si regge il paese va eliminata, no ottimizzata.

Sono ateo, ma le raccomando di considerare la scelta di Ratzinger!
L'Italia sono 60 milioni di persone, la maggior parte delle quali soffre per scelte fatte da poche migliaia di "amici".
Le "larghe intese" sono solo quelle con il popolo, non quelle con un migliaia di privilegiati politici.
E lei è il presidente di due partiti, non degli italiani, perché agli italiani non sta pensando affatto.

Non lo dico da fanatico, perché so ragionare.
Lei comincia tutto da diversi assiomi, che sono esattamente quelli che hanno causato la rovina attuale.
Come ha potuto auspicare intese con un personaggio pluriindagato, ormai condannato definitivamente?
Come sul serio può dirci, che una forza politica che unanimamente ha votato la cittadinanza e i legami familiari di una marocchina solo per proteggere il proprio "benefattore" è indispensabile per il benessere del paese?

Come funziona la sua coscienza, se ritiene necessario l'inganno, il circo, il clientelismo?
Come fa a difendere un sistema di politici scelti per essere ciecamente obbedienti, o per aver fatto favori anche di natura intima?

Signor Presidente, a mio figlio che Italia vuole lasciare? Quello convertito in immondezzaio?

Se la sua risposta è quella pragmatica di Churchill, che meglio non si può fare, posso assicurarle che non è vero.
Si può e si deve.
Non con idee utopiche e irrealizzabili come la democrazia diretta partecipativa, e neppure facendo tabula rasa per cominciare con un sistema scaturito da una mente fantasiosa illusa di saper fare tutto meglio.
Ma con maggior certezza, non mettendo nelle mani di partiti che per decenni hanno fatto gli affari loro, le sorti del paese che hanno rovinato.

La soluzione sta semplicemente nel creare la possibilità di esprimere alle elezioni un rifiuto alle proposte politiche che perduri tutta la legislatura.
Ovvero con un sistema di conteggio e assegnamento di seggi ispirato al sistema della Repubblica di Weimar.

So che la mia lettera non sortirà nessun effetto, perché un signore di quasi novanta anni sarà talmente convinto delle proprie opinioni, da non accettare idee da nessuno con la mettà della propria età.
Sono convinto, che Ratzinger, per la scelta fatta, sarà trattato benevolmente dagli storici futuri.
Il suo progetto politico invece è giudicato antitetico a quello del papa Francesco. (le conclusioni da trarne le lascio a Lei.)

Le auguro un felice 2014, e spero che ci sorprenda!

Orazio  di Bella

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La lettera è stata redatta sul sito ww.quirinale.it, ma l'accettazione è stata rifiutata dal sito.
Indubbiamente il Presidente della Repubblica o censura, oppure ha tappato la propria casella postale.

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