lunedì 6 gennaio 2014

Cercando di galleggiare sulle correnti forti

Sottotitolo:

Orgogliosamente pupulisti

La critica delle sette proposte all'Europa (proposte in senso ironico) non hanno esaurito quello che già dal principio mi ha trattenuto dal votare il M5S.

Mi sembrano vergognosamente maliziosi i commenti esagerati, negativi e puntigliosi che la gente fa sul M5S. Talmente esagerati, da apparire peli nell'uovo ingranditi.
Il M5S vuole essere una forza politica onesta, vigilante, e cerca gli interessi degli italiani.
Il problema si presenta invece, appena si intravede l'ideologia, o i tentativi di ideologia e di strategia.

A parte qualche uscita spropositata di qualche eletto (gli svitati per le leggi proporzionali non si riescono a filtrare), il lavoro al Parlamento e al Senato è stato il migliore della stagione.
Sicché gli eletti capiscono gli interessi del popolo.

Poi però, d'improvviso, gente che dice cose molto sensate, d'un tratto raccoglie un nuovo motto inventato da Grillo o Casaleggio, e lo ripete, cercando di farci un ragionamento logico.

Così ad esempio la novità del "populismo".

Abbiamo ricevuto la parola "populismo" con l'accezione di scadente, superficiale, semplicistico, manipolativo.
Grillo un giorno ha creduto che la parola si può invece nobilitare, e che esprime anche alla perfezione il concetto di democrazia diretta partecipativa.
Triste, che le parole del profeta nessuno osa analizzarle, e ora la cosa mi sembra come le parole sacre di Maometto, da divulgare, giustificare, ma da non ritoccare, smembrare e studiare.
Ora "populismo" è ascoltare il popolo e fare quello che vuole il popolo. Cioè essere i campioni della democraticità.

Sto scrivendo da un paio di anni con un linguaggio che tuttopopolo riesce a capire, perché quello che importa a me è capire.
Spiego allora in termini molto semplici, cosa fa il populismo e la democrazia superiore inventata da Grillo e Casaleggio:
Immaginiamo un tema tecnico. Per esempio, una riforma dell'educazione.
Su una popolazione di 100,000 iscritti in internet al M5S, quanti credete che siano esperti in tecniche educative, in ricerca educativa, e teoria educativa. (E in tantissimi campi sociali, motivazionali, comunicativi, etc.)?
Immaginiamo che gli scritti sono chiamati a formulare una serie di leggi per migliorare il sistema educativo.
Così come la mette Grillo, credete davvero che la larga base formulerà una cosa fenomenale, all'avanguardia, visionaria e adatta a educare le prossime generazioni per il benessere di tutti?
Io NON lo credo!

E prendo come esempio la struttura dello stesso M5S.
In tantissimi siamo d'accordo, che il M5S senza Grillo sarebbe arrivato si e no al 5% di voti.
L'apportazione di Grillo quale è stata?
Niente giri di parole: È stato lo show. È stato cavalcare sul malumore, e promettere di canalizzarlo per farla pagare ai responsabili dei disagi che soffrono gli elettori-cittadini.
Quello che struttura idee e progetti quindi è una cosa molto distinta da quello che raccoglie larghissimi consensi, senza andare affatto nel dettaglio.
La "mente" politica di tutto quello che il M5S fa non è stato il popolo elettore, ma un gruppo di persone che ha cercato di mettere assieme cose sensate.

Tuttavia, ci mancano ancora altre componenti: Gli esperti.
Grillo idolatra quelli che contraddicono tutti quelli che secondo lui vanno a braccetto con il sistema. Lo ha mostrato nel passato, adottando alcune cause che ha abbandonato per strada, e per le quali non darebbe più un fico marcio.
A noi resta la consapevolezza, che Grillo ha un debole per chi presenta logiche di rifiuto, o logiche e proposte antisistema.
Ma non ha la capacità e le conoscenze per analizzare e individuare bolle d'aria distinguendole dai ragionamenti fondati.
E altrettanto dicasi del "popolo".

Forse posso già osservare, che noto una separazione netta tra Grillo e popolo, e quelli che poi vanno a legiferare realmente, e che devono cimentarsi approfonditamente con la materia.
Lodevole è sicuramente, che Grillo riceve feedback tecnico e lo fa presentare ai lettori del suo blog.
Criticabile invece è il cammino contrario, quando insiste che è l'umore della base che deve determinare le azioni e le scelte di chi "rappresenta" gli elettori.
Ed è criticabile, perché Grillo non capisce fino ad oggi, che il successo elettorale del M5S è arrivato andando su due binari, e dovrebbe mantenerli separati.
Da una parte lui che che il popolare e alza la voce per il popolo, dall'altra i parlamentari e senatori che si muovono su un livello completamente diverso, riscontrando a volte che ci sono cose complicate, difficili o anche impossibili, e che lavorare per il popolo richiede evitare la via del confronto e trovare una leva per sbloccare realtà inefficienti, poco funzionali, e corrotte dalla disonestà.

Molte parole per cercare di rendere chiaro, che i delegati del M5S farebbero meglio a lasciar perdere i motteggi di Grillo, e a concentrarsi ad imparare, capire, e cercare soluzioni concrete, spesso dopo immersioni profonde in materie tecniche, di cui ne Grillo ne il popolo capiscono un'acca.

Una riforma dell'educazione io la immagino studiata e messa su da diverse dozzine di specialisti (con tanto di pubblicazioni e ricerche di una vita sul tema), eventualmente coordinati politica- e giuridicamente. Non credo che molta fetta di "popolo" abbia interesse ad addentrarsi nella materia per opinare e scegliere tra le alternative.

Lo stesso secondo me vale per un tema come la moneta europea.
Quello che il popolo sa, perché lo soffre, è che le tasse sono troppe, che il lavoro scarseggia per colpa delle tasse, e che i crediti sono più difficili da ottenere.
Da li ad affermare che la miglior soluzione è abbandonare la moneta unica e stamparsi i propri soldi ... se ci fosse davvero un cammino, sarebbe talmente intricato, da confondere praticamente tutto il popolo.
Affermo, che è irresponsabile chiedere la consulta popolare su una cosa talmente intricata.
La strategia giusta invece sarebbe, andare alle negoziazioni con una disdetta dei contratti che causano miseria, con proposte e con spirito aperto per incontrare soluzioni che creino benessere.

Dopo tante tante parole, termino con una frase molto semplice:
Alla fine dei conti, cosa è più terrificante?
Che chi non ha debba dare tanto, da morire di fame, o che chi aveva prestato (e quindi aveva per prestare) non riceva indietro quello che aveva prestato, o che debba accontentarsi di riceverlo senza interessi?
Che l'ultima scelta sia innominabile, si deve al fatto ... che i potenti che decidono sono amici di chi vuole.

Ovviamente ho semplificato troppo. Parliamo di un sistema funzionante in un certo modo che sarebbe scosso, ma ... arriva il momento, dove c'è rischio di una scossa molto più letale.

Incredibile, che i sistemi sociali non abbiano sensori per fermarsi prima del collasso, e vadano sempre imperterriti fino alla fine!

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