giovedì 9 gennaio 2014

Legge elettorale. Compromessi

Perché un signore quasi cinquantenne che vive in Messico, senza previsione di tornare in Italia, senza conoscenze e frequentazioni italiane, astensionista e non associato e nessun gruppo (a parte l'iscrizione alla pagina di Grillo e al M5S, che comunque sapete non mi ha invogliato a votare, e invece mi crea pruriti che mi fanno parlare), con un sacco di problemi propri, butta parte del suo tempo preoccupandosi della legge elettorale italiana, e di altre faccende che alla fin dei conti riguarda chi subisce il governo e la politica italiana?

Non solo non ho contatti diretti. Non ho neanche contatti via internet. (Ma siete di cuore invitati a farvi sentire, perché mi farebbe bene lo scambio, per imparare e capire meglio.)

Cosa mi riguarda la legge elettorale?
Non lo so davvero, ma è un fatto che ci penso da anni.
Che non lo so non è completamente vero.
Quello che posso dire è che il dovermi astenere dal voto anche una volta che ho riconosciuto, che non si può più, ho cominciato a riflettere sul sistema nel quale devo inserirmi, e che mi obbliga a fare una scelta alla quale non credo, solo per sgambettare chi ritengo ancora più nocivo.
E da li è sorta la convinzione, che è un sopruso ignobile delle democrazie, fregarsi e ignorare gli astenuti.

Fino a li ci arrivo facilmente.
Dove tentenno è quando devo giustificare e spiegare il percorso che oggi mi spinge a decidere per un tipo di legge elettorale.

Infatti quelle in discussione sono diverse, nessuna perfetta, e ognuna con svantaggi.

Quella corretta sarebbe la proporzionale pura.
Ma il realismo costringe a riconoscere due cose:
1) I partiti non hanno nessuna intenzione di fare coalizioni come in Germania, con un programma negoziato per settimane o mesi, e con accordi precisi.
Le coalizioni italiane sono di convenienza, dettate solo dalla paura di dover tornare alle elezioni.
2) Gli elettori non hanno nessun potere sui partiti.
Non riescono a costringerli a certi tipi di accordi. (Senza eccezione. Insisto sulla convinzione, che gli elettori M5S avrebbero voluto una alleanza col PD!)

Vista la brutta realtà, non rimane che prendere il Porcellum come ispirazione, nel senso che in Italia hanno governato gruppi che avevano il 20-25% reale di voti, ma gliene venivano assegnati il 55%.
Non ho bisogno della Corte Costituzionale per ritenere da prima del verdetto, che sia uno schifo.
Ma l'ispirazione viene da li, se come Renzi si chiede il doppio turno.

Ecco la mia alternativa di doppio turno:
Vogliamo che dalle elezioni esca un vincitore, ma con riserve ...

Al conteggio del primo (e se c'è accordo, sarebbe l'unico) turno, si permettono coalizioni.
(Io chiederei un piano di governo o libretto pubblicato all'inizio della coalizione, tanto per sapere, che accordi hanno fatto, ma riconosco che troppe richieste non sono una buona idea).
Se non si genera una maggioranza rispettando il proporzionale, si passa al ballottaggio nel secondo turno tra i primi due partiti o coalizioni. Le coalizioni possono anche essere nate dai risultati del primo turno, nel senso che ci potrebbero essere due poli che non arrivano al 50%, ma si sono uniti per passare al secondo turno.
So che una cosa del genere castiga il M5S, ma non è colpa mia se il M5S ha deciso per autorità superiore, che non si può cooperare con gruppi indipendenti o partiti gestiti da altri che non sono Grillo e Casaleggio. Mi sembra anzi, che farebbe abbastanza bene al M5S trovarsi in una realtà, nella quale rifiutare di trattare e discutere con altri equivale al suicidio.

Nel secondo turno quindi uscirebbe un vincitore sicuro.

A tutto questo si aggiunge che i candidati li hanno da scegliere gli elettori.

E se non approfittassi dell'occasione per chiedere finalmente che si inserisca nelle legge elettorale anche il conteggio delle astensioni, già solo per il fatto che si deve dare all'elettore il potere di rifiutare se non riesce ad accettare un simile regalo ai partiti, davvero avrei perduto il possesso delle mie facoltà mentali.

Nei due turni ci deve essere un quorum. Se i voti validi non arrivano al 50%+1 del totale degli elettori, le elezioni sono invalide.

Abbiamo infatti bisogno della possibilità di bocciare il sistema politico per fini educativi, altrimenti passato e presente saranno il futuro nostro e dei nostri figli!

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