martedì 13 agosto 2013

The italian dream: Essere un vassallo

Il patrimonio di Berlusconi ha raggiunto i 7.6 miliardi di Dollari, crescendo del 26%, mentre il prodotto interno lordo è sceso del 2.6%.

Ma non è certamente questa ultima notizia a rendere Berlusconi interessante.
Perché interessante lo è da tempo, e gli "interessati" li ha da decenni al servizio.

Il magnetismo di Berlusconi sono i suoi soldi e il potere.

Bill Gates e Warren Buffet hanno accumulato fortune maggiori, e in parte sappiamo che per farlo hanno costruito strutture produttive o finanziarie. Carlos Slim possiede la società telefonica messicana (prima in possesso dello stato, e gestita appositamente male secondo le male lingue, per giustificarne la privatizzazione e la cessione a Slim) e da parecchio investe in mille altre cose.

Attorno a gente del genere si creano gerarchie che servono a far crescere il negozio.
Nel caso di Berlusconi, grazie alla sua presenza sui mezzi di informazione, sappiamo quante altre esigenze ha un miliardario, e specificamente Berlusconi si dedica anche alla politica ...
A differenza dei miliardari americani, i cui grandi gerarchi sono poco conosciuti, di Berlusconi conosciamo addirittura le comparse come Razzi.

E ciò permette farsi certe domande, perché le risposte sono disponibili.

Il centinaio di personaggi che conosciamo nel caso di Berlusconi ... non sono quelli che gli gestiscono e aumentano il patrimonio.
Sono invece molto più popolari quelli che sono un puro costo - per fortuna sostenuto con i soldi dei contribuenti.

E sono persone tutt'altro che produttive, efficienti, talentose.
Pero sono essenziali per le sue strategie di potere.
A parte avvocati di prima categoria, a Berlusconi non servono i professionisti.
Il curriculum che chiede per molti posti prestigiosi e importanti è molto modesto (è anche laureata!).

La riflessione sul vassallaggio sorse quando mi chiedevo, che tipo di persona vede realizzarsi nell'essere una pedina sulla scacchiera di Berlusconi.
Deve essere gente che la realtà la vede così:
Il massimo della fortuna in Italia è divenire un personaggio di spicco a sostegno di Berlusconi, che di aiuti ne ha bisogno molti per i guai nei quali usa mettersi.

L'alternativa è un posticino da raccomandato o per ricompensare i voti di una famiglia, guadagnando 1,000 - 1,500 Euro.

Avere questo tipo di visione non è necessariamente solo calcolo. Può essere apprendimento ereditato.
Perché il modello feudale lo avevamo tempo fa.

A un signore che ha ottenuto 9 milioni di voti non lo si può condannare ... in una democrazia feudale.



venerdì 9 agosto 2013

Signor Giudice,

il popolo dei furbi ringrazia al dio in cui probabilmente neanche crede dell'enorme regalo da lei fatto perché possano armare uno scandalo e chiedere l'immunità eterna di Berlusconi.
Stavano studiando i video della sua sentenza, concentrandosi sul Suo abbigliamento, e cercandovi qualche macchia, da denunciare come irregolarità d'ufficio che invalidasse la sentenza, ma Lei poco accortamente ha rilasciato un'intervista, dove ha detto che una condanna non si fonda su sospetti ma su certezze di colpevolezza, e ora sulle sue parole si costruisce un tornado.

Lei purtroppo non ha colto la nuova tesi sollevata addirittura dal Presidente della Repubblica, che per amore dell'ordine sociale, la giustizia deve fare un passo indietro.

In termini da popolo, se un brigante fa sufficiente casino e sconvolge le forze e i poteri del paese, lo si deve escludere da indagini e condanne.

È una nuova dottrina che illuminerà i secoli futuri, e lei purtroppo l'ha intralciata.

Da ritardato incorregibile che sono voglio esprimerle i miei ringraziamenti.
Il mondo di chi può perché è più che gli altri, non mi piace. Preferisco sperare in un futuro più giusto per mio figlio e per i figli dei miei contemporanei, e non in un mondo in mano agli scaltri e ai farabutti, dove i fessi devono sottostare a regole e i furbi no.

giovedì 8 agosto 2013

I crociati

Quasi mille anni fa, quando non ci si preoccupava ancora tanto di mascherare le proprie azioni con il politically correct, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana si prodigò nel motivare eserciti di uomini e accompagnanti (e a quanto continua a dirsi, anche di bambini) per andare con le armi a liberare le terre sante, mai state in possesso degli invasori fino ad allora, dalle orde infedeli che infangavano il sepolcro del Signore Dio Jr., di cui comunque non si conosceva neanche l'ubicazione.

La gente che si mise in marcia era sicuramente formata da individui unici, ma per comodità, e per tirare analogie, mi si perdonerà se farò solo due fasci:
1) Quelli che avevano prospettive di guadagnarci.
2) Quelli che non avevano nulla da guadagnarci e con certezza si mossero per farci guadagnare altri.

Ho dimenticato il Signore Junior, la cui tomba fu ufficialmente alleviata, che avrebbe dovuto essere il beneficiario numero uno delle carneficine. E l'ho fatto apposta. Ma lo ricordo esplicitamente, perché ormai consideriamo in maggioranza, che era un pretesto.

Oggi ci sono alcune centinaia di patate insipide beneficiate direttamente dal fatto di essersi prodigate, o aver avuto l'anatomia ideale, che comunque hanno un unico merito e talento, che è quello di essere incondizionalmente legate al leader politico del partito che sostengono, che è un partito creato per sostenere e favorire il leader. È gente che rinuncia alla propria dignità e senza batter ciglio, tramite voto cambia la cittadinanza di una ragazza leggera.
Ma ci sono anche masse di gente che abbandonano i loro interessi, e sostengono quelli del partito, e mi pare che le analisi fatte finora sugli elettori del PdL (incontro spesso l'offensivo Partito dei Ladroni, ma credo che sia primariamente il Partito dei Lecconi) non siano esaurienti.

Sarà che gli evasori si sentono al sicuro con un Berlusconi al potere, come garante o Santo protettore, ma ... torniamo ai crociati:
Sarà vero che una gran parte partì per motivi "altruistici"? (Per ammazzare "altrui" infedeli?)
Cominciando da quelli che partirono per guadagnarsi quello che ancora non si vendeva come indulgenza, o il paradiso dove altri si aspettano settanta vergini a disposizione personale - che mi creano la domanda impertinente, se in cielo dopo l'uso le riverginano per il prossimo in arrivo ...), non solo riusciamo a immaginarci benefici immateriali o indiretti, ma intuiamo e sappiamo che in verità, la grandissima maggioranza di crociati partiva per trovare qualcosa per se stessa.

E allora per non risultare di essere noi i poveri di cervello, dovremmo pensare con maggior serietà su cosa sperano di ottenere gli elettori di un partito di patate (mi piace il termine incontrato nei commenti su internet) di proprietà di un singolo, che ha un grande scopo, e solo collateralmente si impiccia delle cose che riguardano gli elettori.

Ho un piccolo vantaggio, che è quello di non essere simpatizzante della Sinistra (e neanche della Destra).
E parto dal presupposto, che se decidi di dare delega a qualcuno per rappresentarti, hai delle ragioni razionali.

Non credo di intravederle tutte, ma certune mi sembrano logiche.
In primo luogo, l'elettore generalmente non vota perché il suo rappresentante sostiene valori e principi.
Lo vota perché tutela certi interessi.
Tra gli interessi "italiani" (cioè presenti da qualche parte in Italia, o distribuiti in modo omogeneo), ci sono:
1) I soldi.
2) La sicurezza.

Nessun partito (visto che il voto di scambio è generale) è libero da macchie. Gli eletti (o meglio, quelli scelti dal Principe dei Lecconi) del PdL sono una dimostrazione, che anche la Destra sperpera il denaro pubblico per mantenere personaggi poco efficienti e poco utili (e molti anche difficili da sopportare).
Ma i partiti di Sinistra sono quelli storicamente legati alla pratica dell'assistenzialismo statale che degenera nell'abuso.

In una tavola rotonda di politici mi piacerebbe sollevare la domanda, chi approva la pratica di assegnare posti di lavoro statali e comunali, invece di rendere più efficiente il servizio con il minimo di spesa pubblica.
(Ma so che li per miracolo diranno tutti la stessa cosa!)

Poi chiederei in giro per tutta l'Italia, chi ha il vizio di sperperare il denaro pubblico in tal modo, e credo che in diverse regioni la risposta additerà la Sinistra.

Molti elettori della Destra sono persone che pagano le tasse, convinti che la maggior parte di quello che pagano viene usato generosamente per mantenere chi non le paga, sia che arrivino via mare, o che vivano dove fa più caldo. (Altri invece preferiscono la Destra perché è da li che sono arrivati i favori e le "sistemazioni", e perché la Destra ha l'immagine di persone del fare, nel senso che crea benessere, mentre la Sinistra si dedica a distribuirlo senza saperlo creare, e quindi in pratica riduce il benessere di chi ne godeva per capacità propria :)

Esiste poi la Convinzione, che la percentuale di gaglioffi stranieri che vivono in Italia sia maggiore degli italiani gaglioffi, e che le Sinistre tutelano i deboli, incluso i delinquenti, che poi accorrono in branchi al paese della Cuccagna..

Mi fermo a questi due casi, che sono completamente ragionevoli, senza dedicare neanche uno sguardo ai fanatismi.

Comprendo e condivido le preoccupazioni:
Da un lato c'è la coscienza sociale, che ci spinge a intervenire se qualcuno soffre una sciagura e non può uscirne da solo. E dall'altra c'è la diffidenza per chi chiede appoggio, solo perché è un modo facile per condurre la propria vita.
Qualsiasi forza politica che non tratta il problema integralmente, ha una precisa ragione per farlo (è passata l'era dell'ingenuità): È per scopo manipolativo.
I partiti preferiscono l'elettore radicalizzato, che vota per tutelare qualche interesse, mentre accetta azioni autonome che vanno contro l'interesse generale, anziché l'elettore razionale e ponderato, che vota per questioni di interesse comune chi prospetta di averne maggior cura.

Noi astensionisti siamo calcolati. Siamo la fetta di mercato elettorale alla quale non si offre una proposta politica, perché il sistema politico è costruito sui partiti.

Il contratto sociale

Non siamo più intelligenti di Rousseau. Abbiamo solo il vantaggio di poter considerare le sue teorie alla luce della storia che seguì le sue postulazioni.

L'ideale di giustizia sociale profetizzato prima dell'avvento delle democrazie, oggi si legge come si leggono i racconti di Jules Verne. Sono altamente irreali, e siamo stati sottoposti a docce fredde per tutta la nostra vita, per cui non sappiamo neppure apprezzarne i pregi che sicuramente hanno (e che hanno fatto sopravvivere tali opere fino ad oggi).

Come le patologie mentali servono a capire meglio la psicologia umana, così le degenerazioni permettono di scorgere meglio i difetti delle nostre democrazie.

Così, dopo aver finito di leggere la notizia che Rodotà e Landini pensano di presentare un nuovo partito, incentrato sulla difesa della Costituzione e del Lavoro, immagino che ormai le masse cittadine sono apatiche, e nonostante le delusioni, più propense a condividere le urla di Grillo che ha lasciato un messaggio molto chiaro: Il sistema non funziona!
Io ci aggiungo alla fine la parola "bene". Perché con tutto rispetto, non confido nella saggezza di due persone prepotenti e arroganti che non dibattono e discutono, ma impongono le loro illuminazioni. (E perché il poco di razionalità che ho mi fa intravedere parecchi problemi gravissimi che la democrazia partecipativa diretta porta in seno appena la si vuole applicare a un gruppo superiore alle poche migliaia di persone.
Oserei dire, che anche con l'ausilio delle tecnologie moderne e internet, appena si tratta di qualche centinaio di migliaia di persone, e peggio ancora, distribuite per diverse comunità separate, la cosa diventa troppo complicata.

Ma lasciamo Grillo, perché stavolta di lui non voglio parlare. Anzi! Nella constatazione, che è il sistema che non funziona, ha ragione.
Siamo talmente sfatati, che è un anacronismo fingere di credere alla "democrazia".
Sappiamo perfettamente, che la routine reale della democrazia non ha niente a che vedere con quello che sperava Rousseau.
Come sappiamo anche, che la "giustizia" di cui parliamo non è esattamente giusta, ma piuttosto legale.
Sappiamo che esistono leggi ingiuste, o nicchie di ingiustizie nel sistema legale, e che i personaggi che campano dimenandosi nella interpretazione e applicazione delle leggi ... fanno il giochetto degli esegeti ecclesiastici, che più che cercare di capire l'intenzione originale dell'autore, cercano l'interpretazione che soddisfi il loro obbiettivo.

Lasciamo anche questo discorso. Voglio solo ripetere, che i credenti e fedeli della democrazia quasi non esistono più. Conosciamo gente come la Biancofiore e altri e altre che tralascio nominare, che si professano fedeli e leali, ma somigliano più a crociati e inquisitori, che a gente che fa ragionare o che si muove nei territori della ragione.

Oggi mi interessa puntare il dito sul VERO CONTRATTO SOCIALE nelle democrazie.
E l'Italia si offre come caso patologico che permette di vedere con lente di ingrandimento, cosa succede veramente.

Il contratto esiste davvero. Nel senso che è un accordo tra le parti democratiche. Tra chi ascende alla posizione di rappresentante, e chi fornisce la spinta per tale ascensione, ovvero l'elettorato.

Secondo Rousseau, il suddito e il sovrano sono lo stesso corpo. E li sta l'assioma utopico.
Se gli italiani sono 60 milioni, gli interessi politici in Italia sono numericamente superiori a 60 milioni (Vero diranno i Cospirazionalisti e i Grillini: Sappiamo del gruppo Bilderberg, degli Illuminati, dei lucertoloni extraterrestri che ... no, lasciamo le pagliacciate. Sto facendo un discorso serio).
Chi avrebbe interessi? Per esempio i gruppi e le lobby straniere. Gli Stati Uniti, che per chissà quale ragione riescono a invogliare i governi italiani a partecipare in missioni di pace che non interessano a nessun italiano, specialmente quando aumentano le tasse e si comincia a capire che per appoggiare gli americani si deve pagare, e la gratitudine americana poi invece va a premiare solo alcuni pochi politici.

Ma torniamo al contratto.
Il contratto tra candidato, eletto, partito ed elettorato esiste sul serio.
È un contratto aperto di scambio di favore.
Doveva essere un contratto di delega per adempiere la missione di migliorare le condizioni sociali in generale, e invece risulta da tempo, che si tratta di uno scambio per migliorare la situazione di un piccolo gruppo fortunato tra l'elettorato. A spese del resto dell'elettorato e dei contribuenti.

Ma devo dirla più alla spiccia.
Voi ci votate, e vi garantiamo che tra di noi, anche se non toccherà a tutti l fortuna, ci sarà uno spartimento e una assegnazione di favori, spesso palesemente parassitari, ai danni del resto dell'elettorato.

Tale accordo si basa sulla assolta convinzione che:
1) Il malloppo da spartire è molto limitato, e non ce n'è abbastanza per tutti.
2) Il malloppo è l'unica fortuna da sperare in una regione arida e desertica. Lascia quindi ogni speranza di fare la tua strada e riuscire senza dover fare accordi, e unisciti a noi società di furbacchioni.
3) Il sistema non è costruito sul merito. Inutile quindi sperare e tentare.
4) Il sistema non è diretto all'efficienza. Se sei fortunato, sei complice, perché vivrai la vita da parassita, e dovrai sostenerlo nel tuo proprio interesse.

Rivedete le mie considerazioni passate su cosa mi sembra appropriato fare.

Concludo riconoscendo una cosa: Preferisco uno che volgarmente perlomeno predica un fatto vero, che quelli che con metodi fascisti (propaganda, affermazioni pubbliche, etc.) perpetuano l'inganno e affermano che le cose vanno bene, o che le misure adottate per combattere i problemi sono quelle migliori possibili.

Per finire con un esempio:
Se la cosa più importante in decenni di politica è salvare a un lider politico dalle faccende torbide in cui si trova o si caccia, perché il suo partito "gli vuole bene", mentre il paese affonda e si avvicina alla Grecia ...
senza che nessuna altra forza politica riesce o vuole voltargli le spalle a lasciarlo ai suoi problemi senza intralciare il paese ... vi pare che il sistema funziona?
È evidentemente un sistema infettato, che vincola i poteri.
E un sistema di favore che dalla base si sostiene contro chi non è mai stato favorito, e probabilmente ha sempre pagato.

I parassiti e le sanguisughe non appartengono a un partito cattivo. Sono l'essenza del sistema democratico italiano, e in misura peggiore o più lieve nelle altre democrazie del pianeta.

mercoledì 7 agosto 2013

La magnipolazione

Allacciandomi a un tema trattato anteriormente:
Se l'homo sapiens è assetato per l'inganno, si sensibilizza e si rende ricettivo per strategie manipolative.
E se è vero che non è un fenomeno isolato ma generale, lo osserveremo quotidianamente e nelle principali testate e fatti della nostra realtà.

Il solo fatto che un premier (con la minuscola) possa presentarsi a dire che le cose stanno migliorando quando anche i numeri e le statistiche lo smentiscono, è una dimostrazione di quanto dico.

Ci sono due parti coinvolte: Chi è ricettivo all'inganno (la maggioranza), e chi ha il "coraggio" di presentarsi a dire bugie e infinocchiare. Tutta un'arte. Coltivata e raffinata dai principi della storia come se fosse uno dei maggiori beni che abbiamo.

Facciamo un poco di debunking:

Ottenere un posto di lavoro non è un favore. Se vivi in un paese dove lo è, ti garantisco che culturalmente non può esistervi una sinistra.  (Non sono di sinistra, e esprimo un giudizio obiettivo a mio parere :)
Un paese dove una sinistra ha lasciato segni nella cultura, da un valore diverso al lavoro.
Non lo considero assolutamente rischioso per la mia reputazione affermare, che la sinistra in Italia ha fallito la sua missione.

Ho letto una intervista di Stracquadanio. È evidente che pensa solo ai voti, ma poi si lascia andare e parla di contenuti, e afferma che la destra vuole ridurre i costi pubblici per migliorare la vita dei cittadini. Non è vero.
La destra, come anche la sinistra, vuole tutelare gli interessi di gruppi di potere, perché ne ottiene in cambio privilegi. (La sinistra ovviamente punta maggiormente a incollarsi alle tette lattifere dello Stato.)

Babbo Natale non esiste.
Lo sanno tutti?  Mi pare che no. Pare invece che ai babbi natale della politica tutti vogliano crederci. Ma non è un credere ingenuo come quello dei bambini. È un credere interessato, di cui parlerò nei prossimi giorni.

Se un giorno ti rendi conto, che ormai oltre alle balle non vi rifilano niente altro, fai il passo che segue, e ammetti che è dovuto al fatto che per decenni te le sei fatte servire senza protestare, e che probabilmente assieme a tanti altri non hai avuto le palle per reagire.

martedì 6 agosto 2013

Armiamoci e partite!

Il detto che se dai la mano ti prendono anche il braccio, non è una semplice osservazione spiritosa.
È la descrizione di un fenomeno di interazione.

Voglio allungarlo un po per arrivare alle notizie del giorno:
Se ti fai prendere il dito, presto cercheranno di prendersi anche la mano. Se poi lasci che se la prendano, torneranno per toglierti il braccio. E se non lo impedisci, dopo ti toglieranno gli organi per venderli, e chissà cosa lasceranno di te per la sepoltura ...

Nelle interazioni non esiste la vittima pura. La vittima spesso "partecipa" alla vittimizzazione.

L'Italia di oggi, spolpata, ha permesso per decenni il saccheggio. E i depredatori hanno acquisito tanta sicurezza, che oggi gridano in maniera "sincera" e naturale contro la sentenza emessa nei confronti del capobranco benefattore.

Vivere padrone del potere rende talmente avvezzi a "volere", che le regole divengono insignificanti.
Eppoi, cosa possono valere regole e leggi per chi le redatta?
Sono testi che un domani saranno probabilmente aggiustati.
Per il pasticciere i pasticcini spesso non sono una tentazione ...

Non mi sorprende affatto che un personaggio che personalmente ritengo bugiardo, narcisista e altamente nocivo al paese riesca a presentarsi, guardarci negli occhi e dirci che è innocente, anche se non lo è.
Ed è dovuto al fatto che sa di essere parte di un ristretto numero di persone molto speciali.
Anche se non va bene usare il termine di Nietzsche, è una specie di superomuncolo circondato da file di baciamano invertebrati, tutti consapevoli di far parte di un mondo proprio superiore dal quale dipende il mondo "volgare".

Tale tipo di interazione è frutto del lasciar fare.
E il Presidente della Repubblica da tempo da chiari segni che lo ritiene uno status quo che non si può disturbare, a dispetto dell'equità, delle leggi e della giustizia.

Io sono del parere, che le relazioni di sfruttamento funzionano mentre rimangono in piedi le interazioni, e si dissolvono quando le interazioni si dissolvono.

Per cacciare i ladroni dai palazzi reali che si sono costruiti si può cercare di occupare le strutture nelle quali esercitano il loro controllo.
Ma è un processo lungo e difficile.

Oppure seguire l'esempio di Gandhi e fare dimostrazioni massive di non cooperazione e rifiuto.
Che corrono il pericolo di essere ignorate. (Meglio fare allora come gli argentini, e andare a protestare facendo un baccano infernale con le pentole.)

Di quello che sono sicuro è che finché si permetterà che il sistema interazionale, che funziona "comprando" partecipazione in cambio di un posto di lavoro o di un favore, rimanga intatto, si continuerà come negli ultimi decenni.
Il cambio avviene in testa, e non per l'arrivo di un Messia redentore.

lunedì 1 luglio 2013

L'ostracismo delle democrazie

È un fatto, ma non sorprende, che una persona come Snowden riesca ad ottenere asilo politico solo da paesi autoritari che non sono in buoni rapporti con gli Stati Uniti.

Per logica invece, un difensore della libertà, dovrebbe ricevere offerte da ogni paese europeo.

Ideare sistemi politici diversi non è facile.
Basta vedere film (o leggere, ma non è da tutti) come "V per vendetta", "1984", "Brave New World", "Fahrenheit 451". Le utopie di tali film hanno buchi da formaggio svizzero.

I sistemi democratici occidentali si sono formati da quelli monarchici, ne hanno incorporato la struttura, e poi ci sono stati assestamenti.
Ripensarli da zero, nella migliore delle ipotesi darà come risultato una sedie con due gambe.

Ma è un fatto, che è necessaria una riforma pensata in modo globale. Riforma costruita in dosi omeopatiche, preceduta da chiarificazioni sulle intenzioni e sugli obbiettivi.

Per farla non sono necessari politici, che raramente hanno visione sistematica. (Anzi, in certi partiti hanno prevalentemente visione limitata al proprio portafogli, e alcuni esemplari lo fanno con tanta concentrazione da credere di meritarsi un premio Nobel per sapersi focalizzare al 100%.)

La riforma, la rivoluzione, comincia col pensiero e con la diffusione.

Snowden con le sue rivelazioni sta svegliando la nostra presa di coscienza su quello che sono i nostri diritti. (Strano che a Berlusconi non piacciano le intercettazioni, ma quelle di spionaggio universale degli USA non gli danno fastidio ...).
Come dicevo, è difficile ideare un sistema migliore, ma è facile rendersi conto di quello che non vogliamo.
Snowden ci sta facendo il favore di aprirci gli occhi mostrandoci quello che abbiamo, e noi stiamo reagendo.

Ci conviene farlo cercando maniere per tutelarci, invece di limitarci a proteste o rimproveri.

E dovremmo concedere asilo politico a Snowden, perché è una vergogna chiudergli le porte in faccia.

Al Presidente Obama vorrei chiedere cosa pensa del Re Giovanni Senzaterra e di Robin Hood.