Da anni politici "corretti" ripetono lo slogan "nobile", che Berlusconi non lo si deve vincere con la giustizia, bensì politicamente.
Strana richiesta!
Conferma, che la magistratura lotta per riuscire in quello che non è riuscito la politica.
Negligente anche da parte di chi senza dubbio rifiuta Berlusconi, stare a ripetere pappagallescamente una frase del genere.
In primo luogo, è da provare che la magistratura si affianca a interessi politici.
Tutto l'atteggiamento, le dichiarazioni e le azioni dei politici oppositori a Berlusconi, le linee ufficiali e di fatto dei partiti infatti sono chiarissime: La politica non sta affatto chiedendo sostegno alla magistratura per sbarazzarsi di Berlusconi!
Rimarrebbe allora la possibilità, che magistrati politicizzati, di sinistra, cerchino di renderlo politicamente inerte per ispirazione propria.
Ipotesi che in Italia non si può scartare.
Ma ... bastano pochi fatti a ridurre il sospetto:
Chi sceglie personale associato alla malavita, come minimo può aspettarsi di essere indagato. Se poi moltiplica denaro come il re Mida ... nel paese dalle tasse più alte del continente ...
Se decide di dirigere le sorti del paese, introducendo leggi che fanno comodo prima di tutto a lui stesso ...
Berlusconi sicuramente, a prescindere dalla persecuzione delle toghe rosse, ha deciso di condurre una vita che combacia con la silhouette di personaggi potenti che si muovono al di fuori della legalità.
A parte poi alcuni politici di paesi poco democratici, a Berlusconi nessuno vorrebbe fare il favore di raccomandarlo in un curriculum, e nessun elettorato eccetto quello italiano gli permetterebbe di rimanere sulla scena politica.
Non sono quindi minimamente d'accordo sulla posizione di andargli incontro solo sul piano politico.
Berlusconi si squalifica da solo su diversi livelli, e le conseguenze delle sue scelte deliberate (fatte perché è un furbone, e ha il potere), gli toccano come toccherebbero a chiunque altro.
La richiesta di escludere Berlusconi dalle azioni legittime e obbligatorie della magistratura non è altro che complicità offuscata.
Mantenerlo nel gioco politico equivale a sottrarlo alle regole che valgono per la comunità, e proteggerlo in un foro politico.
E non parlo di ora. Parlo di quello che è stato fatto da quando è apparso sulla scena politica.
Tutti i politici che in questo ventennio hanno votato anche la minima disposizione o legge con la quale usufruiva di qualche vantaggio o protezione ... sono collusi.
Anche se nel titolo parlo di Casta, la mia visione della realtà non è affatto quella di una cricca cospirativa che si protegge!
La Casta di privilegi funziona a prescindere da Berlusconi o da qualsiasi personaggio che giunga alle poltroncine nazionali e regionali.
L'unica cosa che ogni Casta (con "ogni" mi riferisco al blocco di annate) cerca è la stabilità del governo. Mantenersi per il periodo legislativo e eventualmente ripeterlo fino al pensionamento.
Berlusconi ha dato la sensazione di essere un garante di tale desiderio, ma anche prima di lui i politici erano inchiodati ai loro seggi, e se non si fanno cambi, la cosa seguirà allo stesso modo per un'altra generazione.
Una Casta integralmente non importa come è costituita. Già il deputato di un partito infimo, arrivato totalmente solo alla camera, è soddisfatto se le prossime elezioni sono solo necessarie dopo cinque anni.
Questo è davvero tutto ciò che il cuore eletto desidera.
Arrivando poi verso la fine del mandato, chiede un piedistallo privilegiato per riuscire a rimanere alla camera.
Vincere Berlusconi politicamente?
20 anni di politica con Berlusconi dimostrano, che politicamente Berlusconi non si può vincere, perché la politica vuole mantenerlo in gioco.
giovedì 5 settembre 2013
Automi economici
È talmente evidente, che lo hanno notato quasi tutti.
Meno i discepoli incalliti.
Se sei un eletto del M5S ... devi seguire le direttive della base.
Non devi agire di testa tua.
Sei solo un burattino mosso ... da quasi nove milioni di elettori.
Perché l'idea è che li ci sei per fare esattamente quello che ti chiede l'elettorato, e non quello che piace a te.
Però ... un momento!
Abbiamo chiaramente capito, che non devi fare quello che vogliono i nove milioni di elettori, bensì quello che vuole il 50% + 1.
La democrazia diretta partecipativa quindi è un sistema che chiede a tutti di partecipare e votare, ma trascurerà sempre le minoranze.
Cominciamo:
La maggioranza è a favore dei matrimoni gay?
Devo essere sincero: Per me è di secondaria importanza, se la maggioranza elettorale è educata, se capisce i diritti umani, e se è sufficientemente intelligente da capire che argomenti come le adozioni da parte di gay sono argomenti costruiti dalle lobby religiose, che rifiutano di riconoscere qualsiasi tipo di sessualità consenziente tra persone maggiorenne come legittima, e con tutte le ragioni disponibili fanno opinione contro l'omosessualità.
La maggioranza vuole sapere i segreti dei servizi segreti?
Anche io! Ma ... a cosa servirebbero i servizi segreti, se i segreti li devono rendere pubblici?
Non è altrettanto valido un altro ragionamento?
Se gli eletti M5S sono burattini, devono eseguire 1:1 la volontà dei propri elettori.
Trattative con il PD? 60% no, 40% si?
Allora il 60% deve rifiutare, e il 40% deve accettare e cercare il dialogo ...
L'incoerenza dell'obbligo unanime del M5S sta nel fatto, che
1) I votanti non hanno affatto "costruito" il programma del M5S. Quello lo ha messo su un team di specialisti di marketing.
È completamente da vedere, se i nove milioni di elettori hanno chiesto la realizzazione dei venti punti del programma!
Ci troviamo quindi l'assurda richiesta di non discordare dai punti del programma, ma i punti non sono mai stati votati dai nove milioni di elettori, e non è neanche permesso di continuare a discuterli, perfezionarli, o aggiornarsi.
Il popolo partecipante nel M5S non c'è. È il popolo votante di tutti gli altri partiti.
2) La seconda assurdità è che in teoria il cittadino esprime volontà e vota, ma l'eletto perde la qualità di cittadino, e non ha più libertà di opinione.
Insomma, alla soglia del mandato M5S sul frontespizio del portone sta scritto: Lasciate ogni volontà e ragionamento proprio voi ch'intrate!
Il bello è che gente costretta a tanta strategia schizofrenica ... costa poco!
Quindi tutti contenti, che l'Italia è sistemata!
Meno i discepoli incalliti.
Se sei un eletto del M5S ... devi seguire le direttive della base.
Non devi agire di testa tua.
Sei solo un burattino mosso ... da quasi nove milioni di elettori.
Perché l'idea è che li ci sei per fare esattamente quello che ti chiede l'elettorato, e non quello che piace a te.
Però ... un momento!
Abbiamo chiaramente capito, che non devi fare quello che vogliono i nove milioni di elettori, bensì quello che vuole il 50% + 1.
La democrazia diretta partecipativa quindi è un sistema che chiede a tutti di partecipare e votare, ma trascurerà sempre le minoranze.
Cominciamo:
La maggioranza è a favore dei matrimoni gay?
Devo essere sincero: Per me è di secondaria importanza, se la maggioranza elettorale è educata, se capisce i diritti umani, e se è sufficientemente intelligente da capire che argomenti come le adozioni da parte di gay sono argomenti costruiti dalle lobby religiose, che rifiutano di riconoscere qualsiasi tipo di sessualità consenziente tra persone maggiorenne come legittima, e con tutte le ragioni disponibili fanno opinione contro l'omosessualità.
La maggioranza vuole sapere i segreti dei servizi segreti?
Anche io! Ma ... a cosa servirebbero i servizi segreti, se i segreti li devono rendere pubblici?
Non è altrettanto valido un altro ragionamento?
Se gli eletti M5S sono burattini, devono eseguire 1:1 la volontà dei propri elettori.
Trattative con il PD? 60% no, 40% si?
Allora il 60% deve rifiutare, e il 40% deve accettare e cercare il dialogo ...
L'incoerenza dell'obbligo unanime del M5S sta nel fatto, che
1) I votanti non hanno affatto "costruito" il programma del M5S. Quello lo ha messo su un team di specialisti di marketing.
È completamente da vedere, se i nove milioni di elettori hanno chiesto la realizzazione dei venti punti del programma!
Ci troviamo quindi l'assurda richiesta di non discordare dai punti del programma, ma i punti non sono mai stati votati dai nove milioni di elettori, e non è neanche permesso di continuare a discuterli, perfezionarli, o aggiornarsi.
Il popolo partecipante nel M5S non c'è. È il popolo votante di tutti gli altri partiti.
2) La seconda assurdità è che in teoria il cittadino esprime volontà e vota, ma l'eletto perde la qualità di cittadino, e non ha più libertà di opinione.
Insomma, alla soglia del mandato M5S sul frontespizio del portone sta scritto: Lasciate ogni volontà e ragionamento proprio voi ch'intrate!
Il bello è che gente costretta a tanta strategia schizofrenica ... costa poco!
Quindi tutti contenti, che l'Italia è sistemata!
mercoledì 4 settembre 2013
Il peccato imperdonabile
Il conflitto di interessi di cui si accusa Berlusconi io lo misuro in modo un pò particolare.
Non percepisco il peso di una frode fiscale spaventosa, sicuramente messa in opera dalle sue società. Mi sembra anche relativa al contesto storico (attenzione: la frase è piena di ironia!) la sua collusione con la criminalità organizzata, e con capitali provenienti da negozi illegali.
Se compra persone, è perché ci sono persone che si offrono in vendita.
No, il peccato imperdonabile di Berlusconi è diverso. È più astratto.
Berlusconi è tutt'altro che un Messia, un Gandhi o un semidio.
È un narcisista alla potenza, di personalità molto mediocre.
Ma di immenso ha l'egotismo, e il potere di soddisfarlo con una intensità incredibile.
Sottomettendo il presente e il futuro di una nazione di 60 milioni di esseri umani alle vicende banali, carnali ed effimere in cui vive.
Mi sembra la mosca che vive un giorno, un giorno fatto di svolazzate, posarsi su escrementi, mangiare, defecare, riprodursi, che costringe se possibile tutto l'universo a girare attorno a se stessa quel giorno della sua vita.
In altre parole, Berlusconi è colpevole del sequestro di 60 milioni di vite, perché la sua è talmente importante, da poter dirottare quella degli altri.
Da costringere tutto il mondo circondante ad accettare le sue bugie, i suoi ricatti, le prese in giro offensive, a vivere sotto la guida di una corte di ignobili servi senza dignità, il cui egoismo riesce a soddisfare a costo di intralciare la vita di tanta altra gente.
Il peccato imperdonabile lo commette e lo ha commesso anche chi gli si è opposto per decenni come in un incontro di lotta libera, seguendo una coreografia accordata in precedenza con l'avversario, per fare show, mentre ci si tiene vicendevolmente sul palco.
Il peccato mortale lo commette ogni italiano, perché per una ragione o per l'altra lascia ai propri figli una vita più mortifera di quella che gli era toccata.
Non percepisco il peso di una frode fiscale spaventosa, sicuramente messa in opera dalle sue società. Mi sembra anche relativa al contesto storico (attenzione: la frase è piena di ironia!) la sua collusione con la criminalità organizzata, e con capitali provenienti da negozi illegali.
Se compra persone, è perché ci sono persone che si offrono in vendita.
No, il peccato imperdonabile di Berlusconi è diverso. È più astratto.
Berlusconi è tutt'altro che un Messia, un Gandhi o un semidio.
È un narcisista alla potenza, di personalità molto mediocre.
Ma di immenso ha l'egotismo, e il potere di soddisfarlo con una intensità incredibile.
Sottomettendo il presente e il futuro di una nazione di 60 milioni di esseri umani alle vicende banali, carnali ed effimere in cui vive.
Mi sembra la mosca che vive un giorno, un giorno fatto di svolazzate, posarsi su escrementi, mangiare, defecare, riprodursi, che costringe se possibile tutto l'universo a girare attorno a se stessa quel giorno della sua vita.
In altre parole, Berlusconi è colpevole del sequestro di 60 milioni di vite, perché la sua è talmente importante, da poter dirottare quella degli altri.
Da costringere tutto il mondo circondante ad accettare le sue bugie, i suoi ricatti, le prese in giro offensive, a vivere sotto la guida di una corte di ignobili servi senza dignità, il cui egoismo riesce a soddisfare a costo di intralciare la vita di tanta altra gente.
Il peccato imperdonabile lo commette e lo ha commesso anche chi gli si è opposto per decenni come in un incontro di lotta libera, seguendo una coreografia accordata in precedenza con l'avversario, per fare show, mentre ci si tiene vicendevolmente sul palco.
Il peccato mortale lo commette ogni italiano, perché per una ragione o per l'altra lascia ai propri figli una vita più mortifera di quella che gli era toccata.
Perché?
Se davvero la specie umana è così animale, anzi, tra gli animali è bestiale, e se davvero l'intelletto umano ha il suo habitat nell'irragionevolezza e nell'egoismo, non è il giudizio finale, che "tutto è vanità"?
Che qualsiasi azione si intraprenda, è pura vanità, cioè in vano?
Stranamente, molto stranamente, una giustificazione per non rimanere inerti la ho. E stranamente non ho bisogno di cercarla. Ne sono certo.
Si, il sole finirà ingrossandosi e la terra sparirà. O forse un corpo celeste molto colliderà con il pianeta e distruggerà tutta la vita esistente.
Ma tra la certezza lontana, la certezza della fine della specie umana, o della fine della vita sul pianeta, e il forse di un cataclisma fatale ... c'è anche spazio per un forse costruttivo.
Un forse che continua una esigua e corta linea di evoluzione del pensiero, della nobiltà e della ricerca per la verità.
E il forse lo alimentiamo con una fiaccola che assegniamo alla generazione che ci segue.
Ecco il perché.
Per me un perché più incisivo della esistenza di un mitico Dio creatore la cui volontà e i cui progetti confusi sono da perseguire (confondendosi nell'inganno).
Per darci un perché non abbiamo affatto bisogno di forze sovrumane, e poteri speciali.
Dobbiamo distribuire e inculcare la conoscenza che abbiamo di noi stessi a chi ci segue, per evitare ... no, per limitare la ricorrenza di avvenimenti bestiali, e promuovere lo sviluppo della razionalità umana.
Stranamente anche qui non sento la necessità di vedere una meta. Anzi, non credo vi sia alcuna meta.
Come dice Serrat in una canzone, il cammino si fa andando.
Il filo è un cammino, la possibilità di costruire su coscienza, conoscenza, strappando per un attimo di storia cosmica forza all'entropia.
La leggenda non ci tramanda altro che l'esortazione "conosci te stesso" (attribuita a Talete), come se fosse un impulso a cui concedersi con slancio.
Lo è. Basta non distrarsi e non dissolversi.
Che qualsiasi azione si intraprenda, è pura vanità, cioè in vano?
Stranamente, molto stranamente, una giustificazione per non rimanere inerti la ho. E stranamente non ho bisogno di cercarla. Ne sono certo.
Si, il sole finirà ingrossandosi e la terra sparirà. O forse un corpo celeste molto colliderà con il pianeta e distruggerà tutta la vita esistente.
Ma tra la certezza lontana, la certezza della fine della specie umana, o della fine della vita sul pianeta, e il forse di un cataclisma fatale ... c'è anche spazio per un forse costruttivo.
Un forse che continua una esigua e corta linea di evoluzione del pensiero, della nobiltà e della ricerca per la verità.
E il forse lo alimentiamo con una fiaccola che assegniamo alla generazione che ci segue.
Ecco il perché.
Per me un perché più incisivo della esistenza di un mitico Dio creatore la cui volontà e i cui progetti confusi sono da perseguire (confondendosi nell'inganno).
Per darci un perché non abbiamo affatto bisogno di forze sovrumane, e poteri speciali.
Dobbiamo distribuire e inculcare la conoscenza che abbiamo di noi stessi a chi ci segue, per evitare ... no, per limitare la ricorrenza di avvenimenti bestiali, e promuovere lo sviluppo della razionalità umana.
Stranamente anche qui non sento la necessità di vedere una meta. Anzi, non credo vi sia alcuna meta.
Come dice Serrat in una canzone, il cammino si fa andando.
Il filo è un cammino, la possibilità di costruire su coscienza, conoscenza, strappando per un attimo di storia cosmica forza all'entropia.
La leggenda non ci tramanda altro che l'esortazione "conosci te stesso" (attribuita a Talete), come se fosse un impulso a cui concedersi con slancio.
Lo è. Basta non distrarsi e non dissolversi.
martedì 3 settembre 2013
No more morons necessary
Per giudicare certe cose, anche da molto lontano, bastano poche notizie.
Qualche articolo di giornale, non importa di quale orientazione. Chi ha cervello le cose le capisce anche dai silenzi, dalle falsificazioni e dalle giustificazioni.
Pochi giorni fa tutto un partito esultava per una vittoria "politica".
IMU è coisa do passado. A moda agora é, o cidadão pelado.
(Non so se qualcuno ricorda la canzonetta di diversi anni fa ...)
L'IMU sparisce dal vocabolario.
E pochi giorni dopo la sparizione si paga con una riduzione spietata di servizi.
Tutto di fronte a una platea di milioni di cittadini/spettatori.
E che non ci sia insurrezione mostra una cosa:
L'italiano è il cittadino-elettore migliore del mondo.
È come quei cani sottoposti a continue vessazioni sadistiche da parte dei padroncini, che non hanno mai l'istinto di piazzare una morsicata, e subito tornano a leccare le mani che hanno compiuto su di loro mille torture.
In Italia gli imbecilli si presentano a grappoli. Non bisogna cercarli.
Dicevo sopra, che certe cose stranamente si presentano come nero su bianco.
Riepiloghiamo:
La nuova regola per abolire l'IMU ... la risparmia a Brunetta e tanti altri come lui, che non hanno affatto bisogno di risparmiarsela.
E evidentemente produce una serie di aggravi che beccano in pieno a chi ha di meno.
A grandissima soddisfazione del PdL e dei suoi elettori, che o sono tutti beneficiati (ma lo dubito) o sono arricchiti da grandi masse di rincoglioniti.
Con masse altrettanto numerose, che in questo momento sono convinte, che il governo Letta è una fortuna per l'Italia (no! è un governo stabilizzante che va a perfezione per i poteri che spolpano il paese).
Non è solo "meno male che Silvio c'è".
È: Il male è che Silvio c'`e, che c'è il Pdl e i suoi elettori, che c'è il PD e i suoi elettori., che c'è il M5S e i suoi elettori ... e che pochissimi tirano le somme, e riconoscono dove sta il cane che puzza.
Facciamo le domande da elementari, perché solo facendo domande semplici si ottengono risposte chiare:
Se non ci sono soldi per fare un regalino ai proprietari di case ...
e per farlo si devono ridurre servizi che ... non si divrebbero ridurre affatto ... anzi si dovrebbero migliorare ...
se è così, bisogna fare i conti:
Siamo agli sgoccioli, e su tutta la spesa ormai non c'è dove ridurre, o sarà, che ci sono dei pacchettoni giganteschi che ... meglio affondare l'Italia, meglio strozzare i cittadini, ma li non si tocca?
Cari compatrioti!
Se io nella mia ditta decido di mantenere tre volte il numero di operai che mi servono per produrre ...
vi garantisco, che fallirò nel giro di qualche mese.
Per me non ci sono ragioni, e neanche pemsare a chiamarle sante, per ostinarsi a mantenere impiegati a spese della comunità per senso etico, perché anni fa i partiti hanno inventato i posti di lavoro, e ora non li si può licenziare.
Se siete compiacenti, presto arriverete alla situazione della Grecia, e sarà perché i primi imbecilli siete voi.
Invece di accettare tagli ai servizi, tagliate il 60% di posti di lavoro mantenuti con introiti delle tasse.
I parassiti hanno goà avuto fortuna per parecchi anni.
La filosofia che il miglior datore di lavoro è lo Stato ... va eradicata!
Lo Stato non è un datore di lavoro. È la forma come una società si organizza per funzionare. E se funziona male, è segno che è stata organizzata male.
Se si riscuotono tasse, o se ne riscuotono poche, si aprono le porte al capitalismo e si cerca di tutelare i deboli, oppure se ne riscuotono parecchie, con estrema precauzione per non allontanare il capitale che genera lavoro, e si provvedono servizi di prima qualità.
Riscuotere moltissimo e mantenere un esercito di parassiti inefficienti e inutili e poi fare i teatrini estivi dando un euro sulla mano per chiederlo all'altra ...
è vergognoso.
Io mi vergogno di essere preso in giro e di non mettere il punto finale per cominciare un libro nuovo.
Qualche articolo di giornale, non importa di quale orientazione. Chi ha cervello le cose le capisce anche dai silenzi, dalle falsificazioni e dalle giustificazioni.
Pochi giorni fa tutto un partito esultava per una vittoria "politica".
IMU è coisa do passado. A moda agora é, o cidadão pelado.
(Non so se qualcuno ricorda la canzonetta di diversi anni fa ...)
L'IMU sparisce dal vocabolario.
E pochi giorni dopo la sparizione si paga con una riduzione spietata di servizi.
Tutto di fronte a una platea di milioni di cittadini/spettatori.
E che non ci sia insurrezione mostra una cosa:
L'italiano è il cittadino-elettore migliore del mondo.
È come quei cani sottoposti a continue vessazioni sadistiche da parte dei padroncini, che non hanno mai l'istinto di piazzare una morsicata, e subito tornano a leccare le mani che hanno compiuto su di loro mille torture.
In Italia gli imbecilli si presentano a grappoli. Non bisogna cercarli.
Dicevo sopra, che certe cose stranamente si presentano come nero su bianco.
Riepiloghiamo:
La nuova regola per abolire l'IMU ... la risparmia a Brunetta e tanti altri come lui, che non hanno affatto bisogno di risparmiarsela.
E evidentemente produce una serie di aggravi che beccano in pieno a chi ha di meno.
A grandissima soddisfazione del PdL e dei suoi elettori, che o sono tutti beneficiati (ma lo dubito) o sono arricchiti da grandi masse di rincoglioniti.
Con masse altrettanto numerose, che in questo momento sono convinte, che il governo Letta è una fortuna per l'Italia (no! è un governo stabilizzante che va a perfezione per i poteri che spolpano il paese).
Non è solo "meno male che Silvio c'è".
È: Il male è che Silvio c'`e, che c'è il Pdl e i suoi elettori, che c'è il PD e i suoi elettori., che c'è il M5S e i suoi elettori ... e che pochissimi tirano le somme, e riconoscono dove sta il cane che puzza.
Facciamo le domande da elementari, perché solo facendo domande semplici si ottengono risposte chiare:
Se non ci sono soldi per fare un regalino ai proprietari di case ...
e per farlo si devono ridurre servizi che ... non si divrebbero ridurre affatto ... anzi si dovrebbero migliorare ...
se è così, bisogna fare i conti:
Siamo agli sgoccioli, e su tutta la spesa ormai non c'è dove ridurre, o sarà, che ci sono dei pacchettoni giganteschi che ... meglio affondare l'Italia, meglio strozzare i cittadini, ma li non si tocca?
Cari compatrioti!
Se io nella mia ditta decido di mantenere tre volte il numero di operai che mi servono per produrre ...
vi garantisco, che fallirò nel giro di qualche mese.
Per me non ci sono ragioni, e neanche pemsare a chiamarle sante, per ostinarsi a mantenere impiegati a spese della comunità per senso etico, perché anni fa i partiti hanno inventato i posti di lavoro, e ora non li si può licenziare.
Se siete compiacenti, presto arriverete alla situazione della Grecia, e sarà perché i primi imbecilli siete voi.
Invece di accettare tagli ai servizi, tagliate il 60% di posti di lavoro mantenuti con introiti delle tasse.
I parassiti hanno goà avuto fortuna per parecchi anni.
La filosofia che il miglior datore di lavoro è lo Stato ... va eradicata!
Lo Stato non è un datore di lavoro. È la forma come una società si organizza per funzionare. E se funziona male, è segno che è stata organizzata male.
Se si riscuotono tasse, o se ne riscuotono poche, si aprono le porte al capitalismo e si cerca di tutelare i deboli, oppure se ne riscuotono parecchie, con estrema precauzione per non allontanare il capitale che genera lavoro, e si provvedono servizi di prima qualità.
Riscuotere moltissimo e mantenere un esercito di parassiti inefficienti e inutili e poi fare i teatrini estivi dando un euro sulla mano per chiederlo all'altra ...
è vergognoso.
Io mi vergogno di essere preso in giro e di non mettere il punto finale per cominciare un libro nuovo.
domenica 1 settembre 2013
Il futuro
Come sarà il futuro alla fine del ventunesimo secolo?
Non conosco previsioni e visioni, che sicuramente ci saranno.
Però credo, che chi le visioni le cerca ora, le avrà solo apocalittiche.
E capisco finalmente, perché le opere letterarie dei grandi futuristi del secolo scorso finivano nel fascismo.
Non era perché è una fissazione degli scrittori.
È una fissazione umana.
Deriva dalla paura.
Alle lobby fa paura il potenziale di violenza delle masse. L'unico vero potere che hanno.
La violenza senza controllo, cieca, devastatrice, che si ferma solo quando è tutto desolazione.
Le masse invece covano la paura di essere spinte sottoterra,a fare la vita di talpe.
Oggi anche io vedo un ritorno del fascismo.
E capisco, che 1984, Brave New World e diversi film di culto non sono macchiette del fascismo e del nazismo. Huxley non avrebbe scopiazzato.
Viviamo davvero in un mondo dove i poteri si muovono su un cuscino d'aria molto lontano dalle masse, occultando il loro operato. Che gestisce la la società, ma principalmente per tenerla a bada e preservare privilegi e diritti di una categoria particolare di persone.
C'era il foro ecclesiastico, e ora c'è il foro delle Camere, ma come allora, anche oggi ci sono quelli che non vogliono sottostare alle leggi della plebe.
Nel futuro vedo cittadini vigilati e spiati ogni secondo della loro vita.
Vedo forze politiche che forse finalmente rinunciano alle elezioni, perché "la democrazia" lo chiede, ma chiede a ciascuno quello che corrisponde alla sua maturità sociale. Che in molti è zero, e in pochi è molto alta.
(Quindi bestie niente voto, e furboni a governare!)
Non vedo grandi esplosioni (come in V per vendetta) e rivoluzioni.
E se proprio dovessi immaginare una soluzione all'ignominia umana, al massimo vedo
voli nello spazio e insediamenti su altri pianeti.
E allora si separeranno le pecore dai capri.
Le pecore su un pianeta, le capre su un altro.
Non conosco previsioni e visioni, che sicuramente ci saranno.
Però credo, che chi le visioni le cerca ora, le avrà solo apocalittiche.
E capisco finalmente, perché le opere letterarie dei grandi futuristi del secolo scorso finivano nel fascismo.
Non era perché è una fissazione degli scrittori.
È una fissazione umana.
Deriva dalla paura.
Alle lobby fa paura il potenziale di violenza delle masse. L'unico vero potere che hanno.
La violenza senza controllo, cieca, devastatrice, che si ferma solo quando è tutto desolazione.
Le masse invece covano la paura di essere spinte sottoterra,a fare la vita di talpe.
Oggi anche io vedo un ritorno del fascismo.
E capisco, che 1984, Brave New World e diversi film di culto non sono macchiette del fascismo e del nazismo. Huxley non avrebbe scopiazzato.
Viviamo davvero in un mondo dove i poteri si muovono su un cuscino d'aria molto lontano dalle masse, occultando il loro operato. Che gestisce la la società, ma principalmente per tenerla a bada e preservare privilegi e diritti di una categoria particolare di persone.
C'era il foro ecclesiastico, e ora c'è il foro delle Camere, ma come allora, anche oggi ci sono quelli che non vogliono sottostare alle leggi della plebe.
Nel futuro vedo cittadini vigilati e spiati ogni secondo della loro vita.
Vedo forze politiche che forse finalmente rinunciano alle elezioni, perché "la democrazia" lo chiede, ma chiede a ciascuno quello che corrisponde alla sua maturità sociale. Che in molti è zero, e in pochi è molto alta.
(Quindi bestie niente voto, e furboni a governare!)
Non vedo grandi esplosioni (come in V per vendetta) e rivoluzioni.
E se proprio dovessi immaginare una soluzione all'ignominia umana, al massimo vedo
voli nello spazio e insediamenti su altri pianeti.
E allora si separeranno le pecore dai capri.
Le pecore su un pianeta, le capre su un altro.
Karaoke
I vicini qualche ora fa hanno cominciato una festa con schiamazzi, e negli ultimi minuti vi hanno aggiunto Karaoke.
La prima persona a cantare, che non distinguo se è un ragazzo o una ragazza, sicuramente non diventerà una star. Ha subito abbandonato e ceduto a una cooperativa di ragazzi (forse tre o più) che a malapena riescono a leggere il testo a tratti, perché la canzone è veloce.
Se ne può prendere a caso, per esempio Razzi, e non si può negare, che anche quello fa il Karaoke, scimmiottando i politici.
Il suo amico dittatore qualche giorno fa ha fatto giustiziare una ex fidanzata per pornografia, assieme a diversi musici dell'orchestra di cui faceva parte.
Ammesso che fossero dediti alle ammucchiate, cosa di persone consenzienti e adulte, è una lezione molto civile, e Razzi, modellato dalla vita passata nella sua Svizzera, si sentirà in casa quando cercherà di unificare le due Coree.
Se poi beve, prima di parlare, lo spettacolo lo darà in modo fluente.
Viva l'Italia e i suoi campioni!
La prima persona a cantare, che non distinguo se è un ragazzo o una ragazza, sicuramente non diventerà una star. Ha subito abbandonato e ceduto a una cooperativa di ragazzi (forse tre o più) che a malapena riescono a leggere il testo a tratti, perché la canzone è veloce.
Se ne può prendere a caso, per esempio Razzi, e non si può negare, che anche quello fa il Karaoke, scimmiottando i politici.
Il suo amico dittatore qualche giorno fa ha fatto giustiziare una ex fidanzata per pornografia, assieme a diversi musici dell'orchestra di cui faceva parte.
Ammesso che fossero dediti alle ammucchiate, cosa di persone consenzienti e adulte, è una lezione molto civile, e Razzi, modellato dalla vita passata nella sua Svizzera, si sentirà in casa quando cercherà di unificare le due Coree.
Se poi beve, prima di parlare, lo spettacolo lo darà in modo fluente.
Viva l'Italia e i suoi campioni!
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