domenica 1 settembre 2013

Il futuro

Come sarà il futuro alla fine del ventunesimo secolo?

Non conosco previsioni e visioni, che sicuramente ci saranno.
Però credo, che chi le visioni le cerca ora, le avrà solo apocalittiche.

E capisco finalmente, perché le opere letterarie dei grandi futuristi del secolo scorso finivano nel fascismo.
Non era perché è una fissazione degli scrittori.
È una fissazione umana.
Deriva dalla paura.

Alle lobby fa paura il potenziale di violenza delle masse. L'unico vero potere che hanno.
La violenza senza controllo, cieca, devastatrice, che si ferma solo quando è tutto desolazione.
Le masse invece covano la paura di essere spinte sottoterra,a fare la vita di talpe.

Oggi anche io vedo un ritorno del fascismo.
E capisco, che 1984, Brave New World e diversi film di culto non sono macchiette del fascismo e del nazismo. Huxley non avrebbe scopiazzato.
Viviamo davvero in un mondo dove i poteri si muovono su un cuscino d'aria molto lontano dalle masse, occultando il loro operato. Che gestisce la la società, ma principalmente per tenerla a bada e preservare privilegi e diritti di una categoria particolare di persone.

C'era il foro ecclesiastico, e ora c'è il foro delle Camere, ma come allora, anche oggi ci sono quelli che non vogliono sottostare alle leggi della plebe.

Nel futuro vedo cittadini vigilati e spiati ogni secondo della loro vita.
Vedo forze politiche che forse finalmente rinunciano alle elezioni, perché "la democrazia" lo chiede, ma chiede a ciascuno quello che corrisponde alla sua maturità sociale. Che in molti è zero, e in pochi è molto alta.
(Quindi bestie niente voto, e furboni a governare!)

Non vedo grandi esplosioni (come in V per vendetta) e rivoluzioni.

E se proprio dovessi immaginare una soluzione all'ignominia umana, al massimo vedo
voli nello spazio e insediamenti su altri pianeti.

E allora si separeranno le pecore dai capri.
Le pecore su un pianeta, le capre su un altro.

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