domenica 8 settembre 2013

Lavaggio del cervello

Il lavaggio del cervello ha anche i suoi lati positivi.
Se te lo sei fatto lavare una volta, hai acquisito una esperienza.
Nel raro caso in cui tu ti accorga della tua situazione, mettendoti in rapporto con essa invece di esserne soggiogato, rimani con l'esperienza delle tattiche usate, e delle tue proprie tattiche giustificative.
Puoi o lavarti il cervello con una alternativa, o mantenerlo pulito per poterlo usare meglio.

L'onorevole cittadino Di Maio afferma che non è necessario consultare la base del M5S attraverso internet per sapere se è favorevole a dialogare (neanche io da astensionista chiederei al M5S di allearsi. Ma dialogare si, cercando terreno comune)., perché c'è il "regolamento" che è chiaro.

Cioè la Bibbia sacra parola di Dio, i cui assiomi non si discutono.
Ipse dixit Grillo et Casaleggio.

La dichiarazione di Di Maio è servita talmente ben confezionata, che voglio permettermi un cambio di stile.
Dovrei argomentare sui fatto (e lo farò), ma stavolta mi lancio anche ad personam.

Caro onorevole cittadino,
lei è una persona adulta, ascesa a un incarico che richiede da lei una capacità minima di coerenza.
Di coerenza logica e razionale, non di coerenza a dogmi incoerenti.
Ma si vede che ne è molto povero.
E siccome non lo capisce da solo, devo farle un esempio:

Apriamo un club "democratico".
Due persone.
Ci scervelliamo, e abbiamo delle idee sulla democrazia molto geniali.
Le mettiamo su carta, e cerchiamo sostenitori "democratici".

Il club si ingrandisce.
Il nostro punto forte è la democraticità. Che tutto si decide assieme, e che la democrazia rappresentativa non solo è sequestrata dai poteri, ma è anche pensata male, perché per principio esclude la voce di chi non è rappresentante.
E per principio, la nostra formula democratica lascia in teoria spazio ad ognuno, perché anche il più infimo vale uno (la lezione da Ratatouille comunque è più bella :).

Allora il club da 2 comincia ad abbracciare diverse centinaia, e la democrazia diretta si mette all'opera in riunioni fisiche.
Li si discutono necessità e volontà per fatti locali.
Strana cosa, gli assiomi dei padri fondatori non sono competenza dei meetup, e si tengono in piedi senza ulteriori approfondimenti.

Poi il club si ingrandisce ancora di più.
E si presenta il sogno di sostituire il sistema rappresentativo tramite quello diretto. Ovviamente cercando il sostegno di un 51% per avere la maggioranza per fare il cambio.
L'idea espressa ufficialmente non è, che si deve avere tutti la stessa fede e visione, ma che il sistema è costruito male, e che è meglio sostituirlo con un processo democratico diretto.

In fatti reali, si eliminano i partiti, i politici, e ogni cittadino si esprime e chiede cose tramite il suo accesso alla democrazia, e poi si vota.

La critica la lasciamo a dopo.
Ma tu caro Di Maio non ti rendi conto, che una democrazia diretta partecipativa da il potere di costruzione, scelta e decisione al popolo. Non al regolamento.
È totalmente illogico essere democratici per additamento della base, ma sottoporre la b ase a un regolamento che non ha discusso punto per punto e approvato.

Te lo spiego meglio:
La democrazia diretta partecipativa funziona così:
Se ci sono regole e leggi approvate, non sono pietrificate.
Ogni giorno muore una certa percentuale di base, e un'altra percentuale di base accede per raggiungimento della maggiore età al diritto di partecipare.
Ciò vuol dire, che le regole sono fluttuanti e vanno riconfermate mediante voto o attualizzate.

Avrai notato, che nel modello non esiste un capo, padre o guru. Sono tutte figure che con la democrazia diretta partecipativa non sono conciliabili.
Io sospetto, che questo tu lo sai molto bene.
La tua voce vale uno. Il regolamento è la voce di pochissimi fondatori del Movimento.

Quindi quello che dici ora equivale al voto per confermare Ruby come nipote di Mubarak.
Ha lo stesso contenuto logico, e denota la stessa devozione servile al condottiere.

Uno che distorce la ragione per dimostrare una falsità come lo chiameresti?

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