Riprendo il tema, perché anche il Senatore Campanella (M5S) non ha capito molto di Grillo.
Secondo Campanella, Grillo doveva far parlare Renzi e chiedergli quale fosse il suo programma.
Assurdo, perché anche agli ascoltatori lontani è chiaro, che Renzi non ha programma.
Ma Grillo - lo ripeto - si è spiegato. Ed è allora che mi confonde l'insistenza nel "prescrivergli" cosa avrebbe dovuto fare.
Sorprende Campanella, che sa (lo dice) che Grillo vuole fare un altro tipo di politica, e poi in pratica si aspetta di dialogare o lasciar parlare per far mettre sul tavolo cose concrete.
Stessa attitudine, e ripetuta infinite volte, quella di Scanzi.
Tutti critichiamo che Grillo avrebbe dovuto lasciar proporre invece di rifiutare.
Grillo invece ha copiato due cose:
1) È andato a lasciare in chiaro, che il suo regno non è di questo mondo.
2) È andato a scacciare i cambiamonete e i farisei dal tempio.
Anche questo lo ripeto:
La mia critica a Grillo e Casalegio è che l'utopia democratica è implicita e non discutibile.
Sembra che secondo i due, applicare la democrazia diretta partecipativa in una azienda di 100 impiegati o in un paese di 200 persone sia trasferibile a un popolo di 60 milioni, con dozzine di lobby interne ed estere ancorate nella struttura sociale del paese!
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