sabato 8 marzo 2014

Democrazia reale

Senza inventare:

Elezioni "democratiche" su internet, per scegliere i candidati funzionano così:

Ognuno può mandare un curriculum e presentarsi.
Poi si vota.

Risultato:
Sono sufficienti poche centinaia di voti per capeggiare le liste.
I curriculum rivelano ... che i voti sono per amicizia o per conoscenza o per altro, ma se molto, al 5% per qualificazione.
I votanti quindi rivelano che l'opportunità di scegliere democraticamente in rete viene usata se vero al 5%. Come candidati si mandano avanti i chiunque.
Elettore responsabile? Direi che i partiti tutti ne avranno forse un 5-10%.
Il resto vota per molte ragioni (pancia, interesse, umore), ma non con la ragione.

La formula democratica "inventata" dal M5S così non funziona.
Bisognerebbe aggiustarla.

Una piccola modifica sarebbe quella di costringere a dare 5-6 preferenze. Anche quello non è un sistema perfetto, ma si potrebbro cancellare i voti che hanno le stesse 6 preferenze.
In ogni caso, speculando sul fatto, che dopo aver dato voto agli amici, i restanti voti vadano ai belli e alle belle, o a qquelli qualificati o con esperienze e capacità.

Ma voglio anche demolire tutto e fare un'altra considerazione:
Perché la critica alle preferenze è vecchia e fondata (candidati delle mafie o dei favori).
E se invece i partiti si aprissero, ma conservandosi la facoltà di discernere invece di piegarsi al dettame democratico?
Perché in teoria, il candidato pìu votato potrebbe essere Razzi.
E un partito serio dovrebbe riservarsi il diritto di scelta (da motivare).

Eh si, mi dispiace, ma la democrazia non è particolarmente impressionante!

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