sabato 5 aprile 2014

Il mio partito ideale

non esiste ancora.

Altrimenti non sarei astensionista.

Ma una volta che ho passato la maggior parte della vita da astensionista, l'astensione, anche se ci fosse il partito virtuoso, la devo vedere rispettata.
Como da tempo sapete: Perché aiuta a migliorare la democrazia, se se ne tiene conto.

Il mio partito ideale quindi comincia proprio dall'astensione.
Si farebbe garante di promuovere la tutela e divulgare il concetto, che ignorare e rubare il voto di chi si astiene, è un'offesa grave ai diritti umani.

La seconda cosa che mi aspetterei da un partito fatto a misura per me ...
no, non è il famoso progetto per rifare l'amministrazione pubblica :)

è la "visione" del mondo dalla quale partono le iniziative e i ragionamenti.

Uno che fa giochi mentali come Casaleggio con Gaia, secondo me non è una persona psicologicamente e socialmente matura.

La visione del mondo non e un film gradevole.
È quello che si dedurrebbe da un Documentario che non tralascia niente (o possibilmente niente).

E lo scopo non sarebbe in primo luogo quello di migliorare i cittadini.
Se una cosa simile sia possibile lo dubito molto.
Forse. E per il forse puntiamo su una educazione migliore, e che includa intense attenzioni psicologiche ai giovani.

Ma il punto di partenza è la realtà. Composta da gente che prende le decisioni che fanno l'Italia attuale.
Da rendere chiaro al massimo: L'Italia di oggi è il risultato delle decisione prese e evitate da tutti i cittadini assieme.
Altrettanto chiara la negazione: L'Italia di oggi non è migliore proprio perché la maggioranza delle decisioni prese non la vogliono migliore.

Mi faccio una domanda molto stupida;
I beneficiati dal clientelismo, quelli che hanno ottenuto l'impiego pubblico, non sono affatto la maggioranza.
Quale è la ragione che spinge la maggioranza a credere, che il governo del favoritismo conviene?
Mancanza di perspettive, di orizzonte, di "fantasia", di conoscere paesi dove le cose funzionano molto meglio senza l'ossessione per il favore e la raccomandazione, nonché la furberia?

Faccio domande. Le risposte non le conosco, e se me le dessero, non le prenderei per verità sicura.
Penso invece, che è già sufficiente usare la conoscenza della realtà per sviluppare piani di azione. Tendenti a usare i gruppi di interessi diplomaticamente, e bloccando quelli illegali tenendo conto delle strategie usate per aggirar i controlli e le sanzioni.

Non credo a nessuno, diffido anche delle mie idee, ma riconosco, che la necessità di creare l'alternativa bilanciata è grande, e che vi vorrei partecipare.

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