martedì 22 aprile 2014

La caccia alla Pizza

Il secondo aspetto dell'intervista di Casaleggio è l'apertura ufficiale della caccia a Pizzarotti.
Con uno strano pretesto giustifcatorio: Il recall.

Il recall ha i suoi limiti e le sue regole.
È inammissibile che una maggioranza usi il recall per togliersi di torno personaggi troppo preparati dell'opposizione.
Ed è particolarmente strano, che il leader permanente di un partito, non soggetto a votazioni, non soggetto a recall, indica il recall di un sindaco.

Se è democrazia diretta all'opera, equivale alla presentazione di Windows 95 (crash in diretta).

Visto che Casaleggio è il teorico, e conosciuta la teoria, che consiste di vincolo di mandato, multa e scomunica dall'alto, la faccenda del recall è senza dubbio una giustificazione superficiale per spiegare il fenomeno delle purghe indette da Grillo e Casaleggio.

E dice molto il fatto che Casaleggio smerita chi è eletto.
Dice chiaramente, che gli eletti sono insignificanti, perché chi dirige è l'elettorato.
E in un certo senso, si deriva, che nel momento in cui qualcuno acquista visibilità, si pone in posizione di altissimo rischio.
Bastano poche affermazioni non gradite, e scatta l'operazione "azzeramento".

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