martedì 19 febbraio 2013

Giochi di ombre

Berlusconi dice che il M5S è costituito per l'80% da estremisti comunisti.
E che Grillo è un cattivo.

Lo crede?
Lo dice! E ci interessa analizzare perché:
Nel contesto Berlusconi si rivolge all'elettore di destra.
Al suo ex elettore lo vuole "avvisare", che il M5S non è uno schieramento opzionale per chi vota destra.
Se il suo fedele elettore si unisce al M5S, si ritrova con 80 lupi cattivi su 100!
E Grillo è così cattivo, che neanche con chili di stucco riuscirebbe a evitare di traspirare la cattiveria davanti alle camere. (Che sono molto più rivelatrici del contatto diretto nelle piazze. {Per questo Berlusconi preferisce le camere.)

Il PD invece "informa", che il M5S è un movimento di destra, da riconoscere per una apertura a Casa Pound.
Lo fa, perché vuole avvisare i propri elettori, che il M5S sarebbe il lato sbagliato.

Da questi due esempi impariamo una cosa:
Quello che uno schieramento dice dell'altro, ci da solo una informazione sicura: Quella sull'orientamento della manipolazione.
Per principio, ogni dichiarazione ha un fine molto semplice:
Vota Antonio!
Da quello si parte e si decifra il messaggio.
Ma il valore informativo è zero.

Che libertà ha Grillo nella sua campagna?
Tutte!
È libero da dibattiti e confronti, non ha nessun fallimento da difendere, non ha legami, e ha a disposizione tutto ciò che ci si può immaginare per dipingere l'orco cattivo in sembianze di destra e sinistra.
La miglior campagna quindi è quella di Grillo.

La miglior scelta dell'elettore invece ... non la conosco.

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