L’Espresso online da settimane spara a raffica su tutti. (Principalmente si dedica invece a ingrandire peli e travi di chi comanda, certe volte esagerando.)
Tocca ultimamente all’alimentazione sovvenzionata dei rappresentanti del popolo.
Sono 5.5 milioni di Euro che si mangiano i circa 950 delegati.
A testa (anche se sicuramente solo una parte usa la mensa delle Camere) sono matematicamente quasi 5,800 Euro per anno. Al giorno (colazione + pranzo + cena?) sono 24 Euro.
Si può parlare di sbafo?
Io non lo farei.
Se io stessi li, una delle mie preoccupazioni sarebbe evitare di morirci. Specialmente se quello che cerco di fare va contro gli interessi di qualcuno o di tanti.
Mi possono accoppare ovunque. Nel tragitto, quando esco a mangiare, etc.
Nei 24 Euro teorici (sono di più) è compresa quindi la mia sicurezza (fino ad un certo punto).
Ci vado tranquillamente perché è congegnato.
Io quindi la smetterei di insistere sul mangiare.
Al massimo si può discutere se è corretto mettere a disposizione uno spazio sicuro, e loro pagano il valore completo delle vettovaglie. Da decidere andando a vedere come fanno i francesi, i tedeschi, etc.
Non vedo motivo di farci tre o quattro articoli.
Il risparmio invece anche lì si che si può fare, e con giustificazioni di prima qualità.
Ridurre il numero? No. Anzi, forse si può aumentare!
Ma chi va veramente a sedersi li e a costare è solamente chi è stato votato. 1 ad uno dal popolo elettore, con clausole di minimo necessario (altrimenti ci troviamo un sacco di esotici).
La clausola riduttoria avrebbe un solo scopo: Ridurre. Non aumentare lo spazio degli altri che sono entrati.
Se perciò non facciamo entrare chi ha meno del 2%, il posto rimane VUOTO. Non si sperperano i soldi e basta!
Non andiamo a dividere il posto tra chi ha superato il 2%, per avere assegnati tutti i posti.
L’uno ad uno vuole anche dire che se vogliono governare si mettono d’accordo in numero sufficiente, e fanno i compromessi necessari, senza trucchetti con vantaggi premio.
Democrazia vuol dire mettersi d’accordo, non fare gli scaltri e prendersi vantaggi.
E un terzo o più dei seggi starebbe vuoto, perché i non elettori hanno deciso che devono stare vuoti, visto che non si è presentato nessuno capace di rappresentarli.
Governano i presenti, ma si risparmiano i costi.
Il voto scaturisce da un diritto. Non fare uso di tale diritto non vuol dire rinunciare al diritto.
Se proprio si vuole andare in fondo, si fa un referendum per astensionisti.
E si chiede:
Il voto che non dai, vuol dire che la tua parte di delega la regali e che ne facciano ciò che vogliono, oppure vuol dire che te la tieni e se c’è modo di rispettarla, si deve farlo, anche se solo sotto certi aspetti?
Se poi si propone che il modo di rispettarlo è:
Ridurre il costo politico ed elettorale esattamente per la proporzione di astensioni, cominciando con il ridurre il numero di membri delle Camere per l’esatto ammontare di voti astensionisti e voti sotto il limite.
Ridurre i rimborsi elettorali per la stessa percentuale, visto che i rimborsi appartengono alla delega.
E in cambio destinare i fondi risparmiati a specifici progetti di utilità pubblica o sociale.
Scommetto che la grande maggioranza di astensionisti direbbe che il loro voto si rispetta e non si deve rubare!
Torno a ripetere quale mi sembra il vantaggio di un aggiustamento elettorale di questo tipo:
Si apre un “mercato” o si riserva spazio (che non costa niente) a proposte diverse.
Non ho votato, perché nessuno mi rappresenterebbe.
Se si mantiene vuoto il seggio, rimane riservato fino a che appare quel qualcuno che soddisfa le richieste degli astensionisti.
Alla lunga quindi dovrebbero apparire proposte nuove e intenzioni diverse, al di fuori delle reti e degli interessi che sono attualmente presenti. Sperando che sia in migliore, ma con la certezza che appena si rivelano manipolazioni, i seggi tornano vuoti in massa.
L’astensione sarebbe quindi un’arma affilata dell’elettore.
Invece di cercare gli interessi del cittadino hai fatto interessi privati (tuoi e di altri)? La prossima volta il tuo posto rimane vuoto!
E senza problema, se siamo stufi perché fanno cosette invece di cose, manteniamo la metà dei posti a prendere polvere. Così la prossima volta si presentano con intenzioni serie.
Ripeto: L’obbiettivo è indebolire le fondamenta di interessi particolari e sostituirle con il perseguimento dell’interesse cittadino.
Nessun commento:
Posta un commento