mercoledì 3 agosto 2011

In mancanza di pentiti tocca ai paesani

Le ditte specializzate in sicurezza si avvalgono in gran misura della perizia di ex hacker.
Chi conosce i punti deboli delle casseforti  o dei sistemi di allarme non sono i fabbricanti, bensì gli scassinatori.
I sistemi si possono quindi rendere più sicuri se si studiano gli abusi.

La Silicon Valley dell'imbroglio non credo che sia l'Italia.
Non per i valori.
In Messico due anni fa in una irruzione hanno incontrato un letto di Dollari, oltre 200 milioni. Fino ad ora è la più grossa somma mai incontrata. Ed era di un pesce relativamente piccolo, anche se vogliono farlo sembrare un boss importante. (Ma siccome si menziona il partito che è al potere, bisogna gonfiarlo per dargli tutta la colpa).
I grandi soldi circolano altrove, e sono molti i paesi che hanno un indice di corruzione migliore, che le fanno più grosse.
Ma la culla della corruzione è il Mediterraneo.
È di ieri la notizia che in un'isola greca il 2% della popolazione (600 cittadini) è cieco dalla nascita. Sembra un fenomeno simile a quello raccontato da Oliver Sacks in un suo libro, a meno che non siano solo solo persone specializzate in prendere la pensione.
Se si compilasse un'enciclopedia storica degli imbrogli, gli italiani occuperebbero molto spazio.
Abbiamo quindi la cultura giusta alle spalle per pensare a rifare e migliorare il sistema. Anzi, da pignolo, per costruire un sistema nuovo, che serve allo stesso scopo, ma con meno nicchie per lo spreco, i privilegi, gli abusi e gli imbrogli.


Ho due proposte:
Fare un buco per drenare e far uscire i detriti dal sistema, creando spazio permanente per gente decente. (E se non appaiono, rimane vuoto e non costa).
Riprogettare tutta l'amministrazione pubblica.
Siamo nel 2011, godiamo della tecnologia, e l'amministrazione pubblica attuale è un'adattazione di soluzioni anteriori a questa era. Quando c'erano i foglietti, le marche da bollo e tante cose che non servono più perché fanno perdere tempo e soldi.
Adelante!

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