lunedì 26 agosto 2013

L'unto del Signore

Secondo il mito, il re David, quello che come dote di matrimonio per la figlia del re Saul pagò con 200 prepuzi di filistei (cioè Palestinesi), non osò mettere le mani addosso al suocero, del quale fu comunque successore, nonostante Dio avesse già reso noto di averlo licenziato (al suocero).

Il re Saul era stato scelto dal profeta di Dio, Samuele, per incarico divino, quando gli israeliti chiesero un re come tutte le altre nazioni (cosa divertente da immaginare).
Risultò che Saul preferì fare di testa sua anziché seguire le istruzioni del profeta.
David fu appuntato direttamente da Dio, ancora una volta tramite il profeta Samuele. Anche quello scelto da Dio.
Ma David non volle accelerare i tempi, e rifiutò di mettere le mani addosso al re Saul, che chiamò "l'unto del Signore".
Decise di aspettare che Dio provvedesse a regolare la successione, che provvide a fargli perdere una battaglia (che terminò con il suicidio di Saul).

La storia contemporanea contiene un altro unto del Signore, a detta della sua corte perlomeno.
Sappiamo che il racconto di Saul e David non si ripeterà.
L'unto del Signore dei nostri giorni preferisce annientare il proprio popolo, anzichè farsi da parte, e non c'è nessun successore designato per mano divina.

Se c'è un segno di una mano superiore, è quello del presidente della Repubblica che aveva nominato una tavola rotonda di saggi. Le azioni anteriori del presidente della Repubblica devono aver dato una precisa impressione, perché già sono due Cavalieri della tavola rotonda a dare il messaggio, che l'unto del Presidente è meglio non toccarlo.

Dobbiamo abbandonare la parodia e l'ironia, perché l'analogia non c'`e.
Non è vero che Berlusconi è l'unto del Presidente.
La verità schietta è che il Presidente e diversi altri potenti ritengono, che se con Berlusconi si applicano le leggi, l'ordine delle cose ne risulterà sconvolto, e non funzionerà più.

A chi tale ordine lo vede catastrofico raccomando di partecipare in ogni azione che ha lo scopo di inibirlo e sostituirlo con uno più equo. E creare barriere per evitare che ai nostri discendenti tocchi un'altro Berlusconi, che tratta una nazione come se fosse il proprio fazzoletto.

Nessun commento:

Posta un commento