Facciamo un inventario.
Chi siamo: Gente comune, con idee diverse, che conosce solo a poca altra gente, che non ha migliaia di fans.
In comune probabilmente abbiamo che se ci fosse la possibilità di migliorare qualcosa, daremmo il nostro appoggio, sempre che non costi soldi.
Non ci vuole molti di più!
Ci vuole un collegamento a internet. Se siete assidui di facebook o twitter o cose simili, il tempo lo perdete già in abbondanza.
Nel nostro inventario c'è anche il sistema elettorale italiano.
Niente di spaventoso come in Messico, dove ci sono otto partiti e una legge che impedisce la formazione di nuovi partiti.
La strada c'è e si può usare facilmente per aprire tutte le finestre e tirare fuori la polvere e buttare via la zavorra.
Quindi ripetiamo:
Siamo in rete. Possiamo fare due cose: O partecipare alle discussioni (in modo costruttivo) per arrivare a proposte, oppure andare a caccia di adesione.
Ti chiedo di partecipare con una delle due attività.
Il mio primo progetto (di minimo comune denominatore) è:
Il potere di governo e i fondi ai partiti sono da ridurre. Tutte le astensioni e voti nulli contano.
I politici governano solo con i voti che hanno realmente ottenuto, e ricevono rimborsi solamente in proporzione diretta ai voti reali ottenuti.
Mi spiego:
Astensione = riduzione di potere e riduzione di denaro. Il denaro va a progetti sociali.
I seggi in parlamento si assegnano in proporzione ai voti, senza rubare quelli delle astensioni.
Se Camera e Senato sono 650 seggi, con una astensione del 40% se ne occupano solo 390. Gli altri rimangono vuoti, non si pagano stipendi, etc., ma il governo può governare comunque.
L'intenzione è solo in parte anarchica. La vera intenzione è di creare il vuoto, ovvero un mercato per politici diversi.
Se non ci piacciono, non li votiamo, e risparmiamo! Così abbiamo perlomeno la speranza che la gente seria e responsabile cominci ad affiorare. (Il sistema attuale è collaudato per le cricche!)
Como si raggiunge:
Si crea il partito degli astensionisti, puntando sulla speranza che su quello riusciamo a metterci d'accordo in molti. Il partito avrà lo scopo di rendere automatico la canalizzazione dei rimborsi ai voti astenuti a progetti sociali (educazione, vecchiaia, etc.) e ridurre i seggi pagati. Una volta ancorato in legge tali richieste, il partito si scioglie.
Nel frattempo in tanti avremo la possibilità di ripensare le cose e ci saranno nuove proposte (sia da partiti esistenti, sia da partiti ancora non nati).
La mia seconda proposta è la democrazia ricostruita in rete da discussioni libere a tutti.
E la terza proposta 1e tecnica: Riprogettare tutta l'amministrazione pubblica, dall'A alla Z. Fuori dall'Italia, preferibilmente in modo tale da servire a molte altre nazioni, così si dividono i costi.
Le mie carte sono già tutte scoperte.
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