lunedì 18 luglio 2011

Salomone sbagliava

Scriveva qualcuno qualche secolo prima dell'Era Volgare, passato alla tradizione come il saggio re Salomone (comunque anteriore all'ignoto scrittore di forse otto secoli) che
"non vi è nulla di nuovo sotto il sole".

Sbagliava.
E spesso.

Certe sostanze chimiche sono artificialmente prodotte in laboratorio e non esistono in natura. Sono nuove.
Automobili, treni, aerei, TV, iPad, iPhone, iPod, iFart - tutte cose nuove (no, l'ultima è antichissima!)
E la rete mondiale di comunicazione ha meno di trenta anni.

Novità Signor Salomone, molte novità.
Ovvio, la rete anche se contiene montagne di informazione, non ci rende saggi.
Ce n'è per tutti. Chi vuole farsi prendere in giro vi trova ore ed ore di prove filmate di extraterrestri, di ritrovamenti stupefacenti di cui non parlano i mezzi di comunicazione, di teorie di cospirazione (campioni i giudei, che vorrebbero dominare e sfruttare tutto il mondo).
Ma l'informazione c'è, si trova spesso gratis, ed è immensa.
E gratis ci si riunisce con altri, ovunque.
L'agora ora è il pianeta ... sulla tua scrivania o sul tuo grembo.
E tu cosa ci fai?
Ciatti, cinguetti, ti fai vedere in costume da bagno a tutto il mondo, ti crei l'immagine e rispondi a domandine strane che servono solo a far cliccare molto in rete, così si muove la pubblicità.
Già non è vero che ci domina il capitalismo e il consumismo. Siamo già altrove. La nostra società si regge sullo spettacolo. Quello che consumiamo e quello che facciamo.
E ci dimentichiamo di fare cose nuove sotto il sole.

I ciarlatani, i truffatori, i falsari, i bugiardi, gli ingannatori e gli ipocriti ci sono sempre stati. In proporzione molto alta nei settori del potere.
E quelli che si lamentano ci sono sempre stati.
Le rivoluzioni sono come le ondate, e poi tutto torna uguale. E ci sono state anche quelle sotto.
C'è stato sempre che il popolo è ignorante, che a comandare non possono essere in molti, perché sennò sarebbe il caos, e che per questo quello che c'è te lo tieni, e più non dimandare.

Su cinquanta e tanti milioni di italiani, quante migliaia ce ne saranno, che se ci mettono impegno hanno idee costruttive?
Beppe Grillo o Armando Siri hanno diverse. Siri ha una Costituzione nuova, proposta da lui, e una proposta di ristrutturazione nuova dello stato. Anche quella definita da lui. (Praticamente uno stato in cui comanda un'unica persona con qualche decina di Consiglieri. Insomma, qualcosa secolo 21 tipo monarchia a scadenza o Reich con Führer, anche se in caso che il duce fosse moderato non sarebbe tanto brutta (ma la concentrazione di potere attirerebbe i peggiori farabutti).
Sir ha anche alcune proposte numeriche sulla tassazione, ed è quella la parte che mi para più interessante, anche se mi piace solo l'idea e non i dettagli.

Io credo che il cammino da fare sia in direzione contraria.
Se lasciamo in piedi le piramidi o le facciamo più appuntite, è solo lo stesso di sempre, o più dello stesso.
Se le piramidi le schiacciamo e le rendiamo piatte, il giochetto cambia, e eliminiamo qualche zona d'ombra.
Il sole quindi toccherebbe a più gente.

Al contrario di Beppe Grillo e Armando Siri, la cosa importante che mi propongo di fare non è dare soluzioni o fare critiche divertenti.
Voglio farvi capire con quale facilità di può rifare tutto, proprio tutto il sistema, partendo da zero, senza affidare il lavoro agli specialisti.
Gli specialisti vengono molto dopo, e servono a ripulire e mettere in ordine.

Voglio parlare con te di due cose:
Ti voglio prima far capire che il sistema si può scardinare e aprire. Lo si può fare con pochissimi soldi.
E poi il processo si può invertire. Come sono da governare lo stabiliscono quelli che si fanno governare, non quelli che acchiappano i sedili del governo e del potere.
Il governante è il delegato messo li a fare il lavoro che gli viene incaricato dagli elettori, non quello che gli piace fare o quello che gli conviene fare perché gli rende.

La prossima puntata sarà su come fare. Poi segue qualche proposta mia, e si apre la battuta di caccia alle vostre proposte, a discussioni e a coinvolgere più gente possibile.

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