domenica 14 aprile 2013

L'oscurità

Lo gnosticismo è la versione giudaica dei culti misterici, che godettero della massima popolarità nell'era dei Cesari in tutto il bacino Mediterraneo.
La maggior parte delle idee che conosciamo le dobbiamo ai padri della Chiesa, che videro tale movimento come concorrente pericoloso.

Gli gnostici ci mostrano il Dio dell'Antico Testamento come Dio puntiglioso, di visione ridotta e di gerarchia inferiore al Dio cosmico dell'amore incondizionato, il Dio padre del Messia risuscitato.

Se non abbiamo la premura di giustificare e spiegare alcuna fede, possiamo fare riassunti sommari e crudi.
E a noi sembra, che il primo secolo è quando si cercano giustificazioni al fatto che in un mondo di tenebre regnerebbe un Dio di luce.
Che non si manifesta nel mondo, ma nell'individuo rinato a tale conoscenza.
Cioè: Il Dio di luce esiste perché il fedele lo "conosce" in se stesso.
E se non lo fa, resta il mondo di tenebre.

Se ne deduce, che le tenebre appartengono alla realtà, e la luce a un sentimento interiore "provocato".
Più corretto sarebbe dire "generato" contro l'istinto e l'intuizione.

Le religioni cominciano attribuendo poteri alla natura. Spesso poteri umorali, maligni, ostili. Talmente avversi, da richiedere azioni di bonifica e sacrificio.
Una specie di pizzo col quale assicurarsi di essere lasciati in pace.
Solo con le religioni monoteiste comincia l'idea di un padre di tutti, alla guida di un gruppo scelto che vuole veder prosperare.
E da li nasce il bisogno di giustificare la sua inerzia col fatto che consisterebbe di pura bontà, giustizia e luce.
E grazie a tali qualità si riesce a giocare con la ragione, alla quale si presentano logiche che dirotterebbero Dio dal fare le cose come ci sembrano buone per intuito: Farsi vedere e sentire, guidarci tutti a voce, e educarci.

La menzogna quindi è l'arma con la quale la vita si afferma sul niente che incombe.

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