domenica 21 aprile 2013

Politics for dummies

Non sono ne tanto intelligente, ne gli altri sono stupidi.
Ma le frasi vogliono essere dette.

E dal dire si fanno strada, e arrivano certe volte nelle mani di chi è molto più abile, e le ricostruisce, scolpendole.

Facciamo quindi l'inizio.
Prosaicamente.

Suppongo che la domanda "perché Rodotà no?" era retorica.
Qualcuno ha tentato la risposta, e scelgo quella di Fassino come la più illuminante.
"Rodotà? Marchiato da Grillo. Impossibile votarlo." Parole dette diversamente, ma il Fatto Quotidiano le spreme e le serve benissimo.

Se dovessimo spiegare cosa è la teologia, possiamo cominciare benevolmente con "scienza che tratta di Dio" (ma la scelta del termine scienza irriterebbe persino i preti poveri di spirito).
E man mano che ci incattiviamo, arriviamo a definizioni che esprimono giudizio "giri di parole" (si, senza nessuna coda. Togliamo anche l'oggetto. Parole e niente altro.)

E lo stesso lo dobbiamo fare con il termine politica, che parte da "arte di governare le società" (Wikipedia), ma perde immediatamente l'arte e ci nega la fede nello scopo.
Politica non è governare le società.
È approfittare delle regole (e della Costituzione) forse pensate e volute per fare le cose a regola d'arte, per altri scopi.

L'idea originale era di trasferire e riunire in modo concentrato il potere dei singoli cittadini su rappresentanti che ne promuovono le volontà.
Di ciò è rimasto solamente il trasferimento.
Le elezioni sono il momento in cui i cittadini RINUNCIANO di fatto alla loro sovranità.
A partire da quel momento, i personaggi eletti hanno il via libera a decidere e volere in propria, liberi da mandato anche loro di fatto, e senza obbligo a compiere la missione derivante dal mandato, ne tenuti a rendere conto. E neppure in sogno minacciati da licenziamento per tradire i mandanti.

In questi giorni è stato dichiarato diverse volte, che non tocca ai cittadini fare un nome per la candidatura a la Presidenza, e che le regole assegnano il compito a un migliaio di persone.

Politica è in parole poverissime, la gestione del potere consegnato dagli elettori.
Dove gestione è un termine troppo amichevole.
Infatti include il gioco d'azzardo col potere ottenuto, i bluff, le vendite, gli scambi, insomma, interazioni dei più svariati tipi, quasi tutte operate sottobanco e a porte chiuse, ma di qualità molto più spregevole che la vendita del corpo da parte di una mercenaria stradale.

Che Rodotà era "marchiato" non vuole dire niente.
È una frase idiota, e Fassino è un idiota che si crede furbo.
Perché se Rodotà era marchiato da Grillo (falso in tondo, perché il nome è sorto in rete ed è stato votato da decine di migliaia di elettori online - non sappiamo da quanti, ma il candidato era un candidato POPOLARE), Marini era marchiato da Berlusconi.
Al massimo possiamo lasciare valida la frase di Fassino se diciamo:
Su Rodotà c'era la pipì di Grillo, e quindi era sotto la sua sfera di potere (anche se Rodotà è indipendente. Parliamo di altra cosa.), e si cercava un personaggio con la pipì di Berlusconi.
(Per cui Prodi era un colpo di testa di Bersani, e il PD che nelle viscere sapeva quali marchi condividere, ha agito di conseguenza).

Il candidato di per se non conta. Conta il meccanismo e i movimenti.
Conta l'accordo introduttivo. L'intesa.
Quel bisbiglío di potenti che si spartono le cose onorevolmente, perché avere le mani nel potere è cosa di onore.

Vorrei sentire qualche specialista per sapere quali differenze ci sono tra una sessione di una cupola mafiosa e le trattative tra forze politiche. Io vedo molte similitudini. E chiederei il favore di non menzionare la Costituzione, perché quella corrisponde al codice di onore al massimo, e non è affatto il punto sul quale io dirigo i riflettori. (io parlo di quello che succede davvero e che non si spiffera ai quattro venti).

Il boss principale vittorioso lo abbiamo identificato. Voglio dire, che lo conoscevamo da anni, ma oggi si è visto che è il capo dei capi.

Eh già, spiegare la politica in modo semplice ti porta a fare analogie con la mafia!

Nessun commento:

Posta un commento