sabato 30 marzo 2013

Conflitto di interessi 2.0

Una legge seria sul conflitto di interessi dovrebbe essere formulata in modo tale da non permettere nessuna scappatoia a imprenditori del livello di Berlusconi.

Ma sarebbe uno sbaglio fare una legge anti-Berlusconi.
Dovrebbe essere chiaramente una legge che protegge lo Stato e il cittadino dal sequestro del potere da parte di chi ha troppi interessi e poi dirotterebbe l'attività di governo per risolvere o inseguire cose personali.

 La legge preferirei se nascesse da consultazioni estese, perché il mondo cambia, Berlusconi purtroppo è stato il pioniere e ha mostrato che avere il potere rende più facile salvaguardare gli affari, e le entrate sono molte.

Una clausola vorrei apportarla io:
Ci vorrei inclusi anche i nuovi mezzi di comunicazione di massa, specialmente internet.
E chiederei che per principio, commercio e politica vengano separati.
Sta arrivando la politica gestita in rete, e ci sono due modi per farla:
1) Usando portali esistenti, generici, internazionali (facebook, twitter, youtube, etc.)
2) Creando portali dedicati.
In entrambi i casi chiederei la trasparenza e la dichiarazione obbligata dei proventi derivati da traffico web.
Chiederei inoltre che partiti e movimenti si gestiscano come organizzazioni politiche, e che gli strumenti che usano siano proprietà delle organizzazioni o controllati da esse (o fondazioni, o che so io), ma non di privati.
Per un futuro un pò più remoto, vorrei lo Stato italiano in possesso dei mezzi digitali usati per il processo democratico, e vorrei la garanzia che la gestione non viene data in appalto, ma viene controllata.
Personalmente preferirei muovermi a livello europeo con cose del genere, con una certificazione europea o con strumenti sviluppati assieme (piattaforma elettorale, etc.)

La richiesta è solo uno spunto. Ma è ora di pensarci.

Rispetto agli introiti che derivano dalla gestione di pagine di tale magnitudine, come detto dovrebbero essere dichiarati, e se accettiamo ancora rimborsi ai partiti, gli introiti sarebbero da detrarre dai rimborsi.
(Io comunque limiterei le attività permesse ai partiti, perché altrimenti gli stessi partiti entrano in conflitto di interessi, se ad esempio permettiamo loro di gestire banche o aziende!)

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