venerdì 8 marzo 2013

Il suffraggio ... partecipativo

Se in Sicilia ci sono 100 elettori, e la mafia li convince a votare i suoi candidati, e diciamo che 60 votano la mafia, è giusto che gli altri 40, gente integra e onesta, debbano accettare solo perché è democratico?

Bella domanda!
Ovviamente la risposta è:
La magistratura ha l'incarico di indagare, e o può provare le collusioni dei suddetti candidati con la mafia, oppure trova traffico di favori.

Ma la domanda non cerca la risposta di diritto.

La domanda solo vuole sapere una cosa:
Una minoranza può opporsi a un risultato democratico, se gli altri sono "cattivi"?
E la risposta di chi la pone è: Si! L'onesto fregato, anche se la legge è contro di lui, ha il diritto di ribellarsi alle regole democratiche, e se gli si offre l'opportunità, fare lo sgambetto ai poteri scuri!

Come abbiamo sentito oggi, una maniera sarebbe con violenza nelle piazze, oppure usando le vie democratiche in modo aggressivo.

Fatto sta, che chi cerca modo di "superare" le regole democratiche, sa di non avere il diritto democratico di farlo, e quindi usa strategie per fare sgambetti. E quando i cattivi non possono più muoversi, la piazza rimane libera per i buoni.

Allora, per sgambettare i cattivi ci si concentra sui loro piedi, su cosa si sostengono.
Nel nostro caso: i soldi.
Si mostra quindi che fare senza soldi si può, che è una virtù, e poi si chiede a tutti di fare altrettanto, o si è cattivi.
Il gioco di doppio legame è innescato senza che l'altra parte accetti, se lo si fa con una massa critica sufficiente.

In questa strategia c'è una piccola osservazione da fare:
Il gioco non ha bisogno di buoni e cattivi. Funziona comunque in termini astratti, se un gruppo di minoranza vuole mettere fuori gioco una maggioranza.
E il gioco è chiaramente antidemocratico.

In Italia il Movimento 5 Stelle sta demonizzando la democrazia rappresentativa, perché chiunque la rispetti e stia alle regole del gioco è cattivo.
In realtà, la battaglia è al sistema che da precedenza e potere a chi è in maggioranza.

La democrazia diretta partecipativa che poco volentieri si descrive, da quel poco che trapela dipende dai seguenti requisiti:
1) Non possono esistere partiti. Ne quelli attuali, ne partiti di nessun genere.
2) Il sistema rappresentativo (ovvero quello che funziona coi partiti) deve essere sostituito.
3) L'unico programma possibile (e ignorarlo comporta il rischio di violenza nelle piazze) è quello di un gruppo di minoranza. Che come vediamo dalla domanda sopra, ha il diritto morale dalla sua, perché chiunque altro è mafioso o complice della mafia.
4) Se ne deve dedurre, che il canale che porta alla forma di Democrazia buona, quella diretta e partecipativa, si canalizza tramite il Movimento 5 Stelle, e una volta che "tutta" l'attività democratica "leggittimata" (ricordiamo: l'altra eletta e maggioritaria non può partecipare!) la usa, il Movimento non ha più ragione di esistere, già che il potere è esercitato dalla minoranza che gestisce le cose secondo le direttive originali.

Tanti discorsi per dire, che il suffraggio universale è uno sbaglio, perché permette ai Berlusconi e elettori egoisti, e a ideologie diverse, nonché alle lobby e ai gruppi di interesse e di interessati di essere in maggioranza e comandare, e che la cosa migliore (*) è il suffraggio partecipativo, dove partecipa chi accetta la linea di una minoranza.

Minoranza in origine composta solo da due "pensatori".

Parafrasando la canzonetta "Beijo é coisa do pasado, a moda agora é namorar pelado"
Maggioranza è cosa del passato, l'evoluzione invece è il dettato illuminato.

Nessun commento:

Posta un commento