lunedì 25 marzo 2013

Il beneficio collaterale

Immaginati cosa vuol dire avere una pagina che il cittadino DEVE visitare il più che può, nel suo proprio interesse, e perché se non lo fa cede il suo potere.

Immaginati che ti toccherebbero una quarantina di milioni di Euro di rimborsi
... toccherebbero al partito.
Insomma, soldoni. Ci si potrebbe fare una piattaforma democratica col pelo e contropelo.
Pero ... se usi i soldi dei rimborsi, di chi è poi la piattaforma?
Perché se sei proprietario del simbolo, e hai un blog con pagina che ti rende alcuni milioni di Euro all'anno con le pubblicità, perché sei tu che "ospiti" l'attività democratica ... insomma, aggiungerci la piattaforma è una bellissimo complemento. E fai meglio se lo costruisci con volontari che non reclamano diritti, e lo finanzi con proventi del blog stesso.
L'importante non è tanto essere il "proprietario della piattaforma", quanto chi la ospita e gestisce l'attorno.
L'importante è essere chi è padrone della pagina, e ne formula l'apparenza e ne riceve i benefici derivanti dall'essere una pagina che 49 milioni di cittadini DEVONO visitare.
E per assicurarsi che la pagina viene visitata spesso, assai molto spessissimo, la cosa più furba da fare è spostare tutta l'attività legislativa su internet.

E più peggio è la situazione, più italiani si muovono a costruire nel loro stesso interesse.
Se gli uni sfasciano, gli altri devono ricostruire. Sulla rete.
Più c'è conflitto e disaccordo, più c'è traffico in rete.
Sinistra, destra, sopra e sotto, l'importante è che vadano su internet. Gratis per tutti ovviamente, cioè che internet si paga con i soldi di tutti, così nessuno per risparmio non va a votare.
E il partito che porta a tale situazione poi dopo non serve più. A cosa?
E la gente che si fa il mazzo per arrivarci non serve più. E per arrivarci meglio, che facciano sacrifici, perché la gente che si sacrifica ispira fiducia.

È una bella idea far risparmiare il costo della politica agli italiani. Se i gestori della pagina e della piattaforma possono guadagnare a palate.
Una win/win situation.

Con mille pernacchie a Berlusconi, fossile del passato mediatico.
E il tutto non è una società per azioni. Se lo fosse, comprerei azioni subito, anche se dovessi vendermi le ultime mutande.
Il profitto rimarrà tutto a beneficio delle supermenti. Al socio che con lo spettacolo muove la gente, e al cervellone di marketing.

Ah, i salti nel buio.
Se tu guadagni fortune, e altri saltano nel buio ... non è che fa male a te, no?

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