mercoledì 6 marzo 2013

Dopo il tonfo

Sospiro.
Ho appena finito di vedere "Gaia", previsione di Casaleggio.
Il tonfo è il rumore causato dalla caduta della coppia di organi esterni, all'altura del bacino ...

Casaleggio ha 11 anni in più di me.
E invece il video mi sembra opera di un adolescente.

Le "presentazioni" di Casaleggio sono generalmente come "genio della comunicazione".

Vediamo di che "comunicazione" stiamo parlando:

Comunicazione secondo wikipedia è "trasferire informazioni".
(* annoto per l'altra parte del post, che wikipedia poi aggiunge: "In senso psicologico vuole intendere lo scambio di stimoli e risposte (detti feedback o messaggi) tra due o più soggetti.")

Gaia è informazione?
No. È comunicazione. È un comunicato. Uno spot.
È sulla comunicazione, e li è un pò più equilibrato.
Il video ci mostra due direzioni comunicative:
Il broadcasting propagandistico e la raccolta capillare di informazioni. Usate come strumenti dal potere o per consolidare potere.
La comunicazione di Casaleggio quindi è la rete sulla quale si sviluppa potere.

Rete mediatica, che per non cambiare vocabolo "informa" (allo stesso identico livello al quale "informa" uno spot pubblicitario), ma solo per ottenere consenso.
Mentre sulla rete, quella internet, si trovano "tutte" le informazioni.

Secondo Casaleggio, il web ci avvicina alla verità approssimativa.

La parte futurista del video la tralasciamo.

Mi interessa capire come "funziona" Casaleggio, e eventualmente, dove non funziona come altra gente.

Anche in rete si legge, che Casaleggio è schivo, riservato e si mantiene all'ombra.
Siccome io mi riconosco come "maven" (The tipping point, Malcolm Gladwell), e mi ritengo qualcuno che odia le prime file, e preferisce l'ultima, da dove comunque posso dare sterzate, o muovere qualche filo - senza sentirmi affatto un burattinaio - Casaleggio sotto questo aspetto non lo posso giudicare in modo negativo. (Che Casaleggio ha creato un movimento che dirige e contiene in certi modi invece mi è meno familiare. Io non creerei affatto un movimento.

Comunicazione nel caso di Casaleggio è in buona parte comunicazione "persuasiva".
E siccome vi si concentra al 100%, e "l'informazione" reale contenuta nella persuasione sta al servizio della stessa, Casaleggio in una frase è un tecnico dell'opinion making. L'opinion maker è Grillo/


La parte tecnica si può imparare comunque da libri come "The guru papers: Masks of authoritarian power" (Kramer & Alstad). Non si deve necessariamente avere in mente di creare una forza di potere autoritario.
La ricetta per comunicare in modo "efficace" comunque esiste, è conosciuta da parecchi decenni, e per ovvi motivi ci seduce a tracciare paralleli con certi personaggi della storia moderna che non vorremmo riavere.

Casaleggio quindi in termini più precisi sa cucinare sul web la ricetta, e Grillo lo complementa come frontman in piazza.

Torniamo a wikipedia:
Comunicazione "in senso psicologico vuole intendere lo scambio di stimoli e risposte (detti feedback o messaggi) tra due o più soggetti."

Se per "scambio di stimoli e risposte" intendiamo la sola creazione di stimoli per ottenere risposte, Casaleggio è ancora nel quadro.
Se invece diamo risalto a "scambio", Casaleggio non c'è più.

A me sembra che Casaleggio non si comunica con altri. Si alimenta di informazioni sulla rete, ma gli manca lo scambio con esseri psicologici.

La sua previsione sul nostro futuro è una riduzione e non conosce l'istinto degli esseri umani.

Tentiamo migliorare:
La terza guerra mondiale non si combatterà per la libertà di informazione.
È più probabile che sia per questioni di potere, come è sempre stato.
E se nel mondo in cui l'informazione è soppressa ci sarà guerra, sarà con più probabilità causata da rivolte interne di persone che non sopportano essere indottrinate con "verità di regime" scadenti e manipolative.

Una rete su cui puoi trovare "informazione" su ritrovamenti di scheletri umani di 40 metri, dove ci sono comunità che credono a cose del genere, sebbene in questione di pochi secondi trovi le smentite di siffatte "hoax", è una rete che solo ricalca il mondo reale.
La rete di Casaleggio invece fa una cosa, che solo i nostri cervelli fanno: Filtrare!
La rete reale non lo fa e non lo farà mai.
E la rete reale non spingerà l'informazione all'utente.
È piuttosto un'ammucchiata di testi, dove riesci a cercare con più facilità, ma senza un meccanismo che ti separa le bugie e gli inganni da quello che è vero.
La selezione la fa il lettore.

Il processo evolutivo che descrive Casaleggio quindi non avviene nella rete. È un processo di cultura personale.
E se è solo quello ... la rete non omogeneizzerà nulla, ne innalzerà i livelli di sapere generale.
Nel 2054 ci sarà la stessa percentuale di persone che crede alle religioni, e speriamo che fino ad allora sarà passata la moda di farsi saltare in aria per amore verso la religione a odio verso la vita. Probabilmente lo sarà, perché gli Stati Uniti tra poco saranno il maggior produttore di petrolio, e si dedicheranno meno a quello che chiamano politica estera (che è politica di cercare i propri interessi all'estero).
Nel 2054 il mondo (spero che Casaleggio campi cento anni, cosi chi dei più giovani ci arriva può andare a dirgli pirla) non avrà quasi più risorse di petrolio, e avrà dovuto trovare altre fonti energetiche.

A Casaleggio si potrà allora far notare, che le faccende umane raramente sono guidate e studiate.
Sono cose che figurativamente si sviluppano perché i problemi vanno spinti avanti colletivamente con colpi di pancia, un paio di centimetri per volta, e dopo un intervallo maggiore di tempo ci si ritrova con un percorso e lo si interpreta.

La maggior carenza di Casaleggio è la sua lontananza dall'essere umano. Dalla psicologia.

E ciò spiega anche perché oggi preferisce non agire.
Perché capisce dinamiche di potere, ma non capisce la psicologia, e non capisce che la nostra natura ci limita ad essere quello che sempre siamo stati.
E se non costruisce una politica sull'anatomia psicologica umana ... il vestito non calzerà.

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