lunedì 4 maggio 2015

Democrazia Dinamica Partecipativa

Se uno non ha niente nuovo da dire, fa meglio a stare zitto.

Qualche giorno fa mi ronzava per la testa il termine ¨Democrazia Funzionale¨, dopo una riflessione partita da una affermazione letta sul ¨fatto¨, che a Cuba ci sarebbe una ¨Democrazia Partecipativa¨.

Definizione che mi pare tirata per le parti sensibili, perché per me Democrazia include la scelta libera.
Ma mi faceva pensare proprio quella accettazione della limitazione, contenuta in Democrazie a partito unico, in Democrazie pluripartitiche, dove comunque poi il governo è servo del potere (finanza, interessi), e con i giochetti che già sapete.
 Pensavo a un ¨funzionale¨ come punto di equilibrio tra anarchia e servitù agli interessi, ma come potete immaginare, ben oltre quel concetto di scelta che attualñmente ci concedono nei paesi democratici.

Oggi invece il punto importante non mi pare essere quel ¨funzionale¨.
Alla vigilia dell`Italicum, che reputo una cosa pessima nel portfolio dei politici che lo approvano, e squalificante per chi lo ha concepito, la questione cruciale mi pare quella del rispetto della volontà dell' elettore.

Non sono un fan dell' elettore, ma inventare la democrazia, per poi costruirci da ogni lato barriere, e alla fine lasciare scelta tra due opzioni (o una come a Cuba), mi sembra essere un successo di cui vergognarsi!
Ai libri di storia, con una cosa così, io non vorrei entrarci, perché al contrario di Renzi, so che i posteri saranno ancora più critici degli interessati di oggi, che chiudono tre occhi, quando sperano in un beneficio personale.

La democrazia presuppone una certa organizzazione.
Ma organizzazione non vuol dire affatto riduzione.

E un sistema chiuso, sostenuto (e alimentato) dagli interessi, è una malformazione di cui non si può andare fieri.

Mi piace allora pensare a una democrazia versione 2.0 con due modifiche:
renderla dinamica (astensioni = meno seggi e meno rimborsi)
e includere diversi meccanismi per la partecipazione cittadina, invece di blindarla dai cittadini.

Credo che il piatto all'elettore piacerà meglio che il sistema a numeri chiusi e appendice a strascico ideato dai politici della attuale legislatura.

lunedì 26 gennaio 2015

EUREKA!

Ai quattro gatti che leggono i miei post voglio per ora annunciare, che ho finalmente avuto l'intuizione, di come fare per rifiutare il debito pubblico come elettore, e come far decadere tutta la pubblica amministrazione e dichiarare nulli gli atti dei governi precedenti.

:)

A presto!

mercoledì 7 gennaio 2015

Il primo passo

"The circle"di Dave Eggers non è certamente un'opera letteraria come "Brave new world" di Aldous Huxley o "1984" di George Orwell.
Ma sulle opere di tali autori ha un grandissimo vantaggio:
Il futuro totalitario del controllo totale di Eggers è estremamente realista.
Eggers ha infatti un vantaggio gigantesco: È un autore contemporaneo, e ha potuto inventare "il primo passo" che dal presente porta al controllo totale usando uno scenario molto credibile.

Rubo quindi l'idea del "primo passo" da Eggers, pensando a un cambiamento del presente a un futuro un poco migliore, per spiegare, quanto la mia ossessione sia il primo passo più realista da perseguire per ottenere un cambio.

Ho letto alcuni articoli di Barnard, che invece di criticare posso usare proprio per far notare quanto sia difficile da pensare, progettare e realizzare la rivoluzione per togliere dalla sala comandi la lobby del denaro.
Barnard descrive una specie di "cospirazione" avvenuta a partire degli anni settanta, con la quale la destra capitalista riprese in mano il controllo, e consolidandolo fino a questi giorni.
Credo che non è per niente necessario confutare Barnard nei dettagli.
Sarebbe come litigare con chi vuole migliorare le cose per le stesse persone.
Pero le spiegazioni di Barnard fanno intuire che la situazione per la quale il mondo occidentale è soggetto agli interessi, è psicologica, segue tendenze naturali umane, e offre sfogo (individualismo o vipismo come lo chiama Barnard) a chi lo cerca, mentre mantiene sotto controllo le grandi masse, avendole trasformate in clientela teleguidata.

Addentrarsi nella questione potrebbe essere un tema interessante per una tesi di laurea, ma si esaurirebbe li.

Io invece torno sulla domanda, con quale primo, leggero e lieve passo si può ridare il controllo all'elettore.
Credo che la proposta di far contare l'astensione e mantenere seggi liberi, e ridurre i romborsi, sia un "primo passo" che soddisfa sia il reuisito di non voler cambiare con un colpo di spugna l'ordine mondiale, sia di non fare nessun danno, e infine, di offrire la possibilità, nel giro di circa 10-15 anni, di indurre i politici a trattare l'elettore in modo completamente diverso, perché la quota di astenuti sarà una potente forza che obbligherà i politici a soddisfare altri tipi di aspettative.

Aspettarsi l'educazione (o indottrinazione) degli elettori per raggiungere un livello di partecipazione o volontà democratica superiore, è fantascientifico!
Per fare un passo tale, ci vorrebbero gli stivali delle sette leghe!

giovedì 1 gennaio 2015

Down down the hole

Dopo i discorsi di fine anno dei vari leader, il mio "discorso" ai quattro gatti che mi leggono - ai quali sinceramente auguro che il 2015 lo vivano in controtendenza, e bene! - si limita alla citazione di una canzone di Tom Waits, in senso premonitorio.

Anche se vorrei che il 2014 sia stato l'anno peggiore del decennio, gli indicatori stanno tutti a dire che il 2015 sarà peggio, e forse per l'italia sarà molto peggio.

Nel buco profondo dovrebbero finirci un paio di migliaia di persone che lo hanno fatto scavare, ma - anche questo un miracolo consuetissimo, nel buco ci finisce sempre la grande maggioranza, che al massimo al disastro ci ha contribuito per inerzia o per prendere le cose troppo alla leggera.

Nel caso dell'Italia, negli ultimi decenni sarebbe stato molto meglio che tutti gli elettori fossero stati estremamente pessimisti e gelosi del proprio voto. (Non te la do se non strameriti!)

L'augurio quindi, visto che sarà brutta, deve includere l'augurio che tanta gente dannosa schiatti presto, e che ci si possa mettere un bel po di terra tra loro e la società.

Ma purtroppo, morto un farabutto, ne nascono altri due ...