sabato 3 novembre 2012

La parte positiva dell'astensione

Mi ha irritato un commento di qualcuno sul foro di discussione del fatto quotidiano.
Diceva direttamente, che l'astensione in massa è un fatto positivo, perché da maggior valore al voto di chi ha votato.
Ovvero: Se siamo in 100 gli elettori e solo voto io, il mio voto vale 100 ed è meglio così.

Non so se offendere una persona del genere, oppure pensare che non ha un concetto di giustizia molto sviluppato.

Se siamo in 100 a poter votare, tutti sappiamo che dei 60 che voteranno, una buona parte lo fa per una promessa ricevuta, o direttamente per soldi o un beneficio.
Se distinguiamo quindi tra i voti validi tra il grado di responsabilità mostrato dall'elettore, e consideriamo che il voto venduto per 70 Euro ha lo stesso valore del voto cosciente e ponderato, a questo commentatore dobbiamo dire che ha le idee e i valori sperduti.
Perché pensa al suo voto che grazie agli "imbecilli" che a lui non importa perché non hanno voluto votare vale il doppio. Ovvero, col suo voto vota anche per un'altro ...

Andiamo allora sul reale: Do la mia scheda a te, e ti dico di farne quello che vuoi.
Ti è permesso consegnare due schede?
Credo che è sanzionabile, no?

Anche da questo lato vediamo che l'elettore ha diritto a un solo voto, il suo.
Assegnargliene una fetta di un altro voto d'ufficio ... equivale a dargli un pezzo di scheda altrui.

Io per logica e per diritto non scorgo nessunissima ragione valida per trasformare un voto in un mandato equivalente a più di un voto.

Mi rifaccio al doppio legame di cui parlavo qualche giorno fa:
Non è vero che chi tace acconsente. Non siamo scemi.
Se mi offri un menu di pietanze marce e puzzolenti, e non voglio neanche provarne, non sto accettando la tua cucina. La sto rifiutando!
E non mi fai cretino dicendo che sono un irresponsabile, perché hai escogitato il metodo di togliermi la voce.
Non ti sto dando licenza di cucinare porcherie a nome mio. Ti sto rifiutando. E se mi ignori lo fai solo perché ti sei messo tu in una posizione che riesci a farlo senza castigo.

venerdì 2 novembre 2012

Avanti Dilettanti!

Dilettanti con lettera maiuscola perché cito un titolo tedesco dello Spiegel, dove il sostantivo va scritto così.

Lo Spiegel commentava sul partito dei Pirati, un gruppo di personaggi entrati in alcuni Parlamenti regionali, che sembrava portare una rivoluzione politica.
Il movimento nel frattempo ha perso i colpi, principalmente per litigi interni, confusioni, incoerenze, e mancanza di un programma.

Stiamo parlando quindi di cose che diversi vedono succedere anche in Italia.

Una cosa che non mi permetto definire dilettantesca è la sincerità.
Ma sincero può essere anche uno stupido o un incompetente. E non ci servirebbe a molto.

Leggo molti rimproveri a chi si astiene, e sebbene incallito astensionista, riconosco che sono rimproveri ragionevoli.

Prendiamo un caso:
In Parlamento si discute una nuova legge che o evita sanzioni giuridiche a qualcuno, oppure lo esonera da processi pendenti.
Per anni mi sono irritato al vedere quanto tempo e energie i Parlamentari devono dedicare a litigarsi su cose del genere.
O al vedere, che tali proposte si votavano con il voto di fiducia (ovvero: Se cado io cade il governo!)
Preferiamo che siano personaggi interessati a conservare il loro mandato coloro che decidono, o ci farebbe comodo una fazione addizionale che per principio rifiuta proposte di questo tipo, anche se non riesce a fare troppe proposte per la mancanza di esperienza e qualificazione?
Io preferirei la seconda possibilità.
Quindi faccio male a non "votare" contro il peggiore.

Se fosse tutto qui, avrei votato.
Ma purtroppo le intenzioni ogni tanto si vedono, e sono quelle che non mi trovano d'accordo!
Io non voterei contro l'Europa. Comincerei con l'arduo compito di pulire e fare una riforma della pubblica amministrazione. Non solamente tagli da ogni lato fino a lasciare mozzo tutto il corpo, sanguinando da ogni lato, ma rimanendo goffo e impacciato.

Non mi sembra sufficiente il lavoro da ragioniere, di ridurre i numeri, e neanche l'idea di una rottura radicale perché non riusciamo a mantenere il passo. È l'ammissione, che vogliamo continuare il sistema costruito sul favoritismo, sul posticino di lavoro statale creato solo per dare l'impiego come premio al voto, etc.

In altre parole: Per me il voto lo merita chi ha INTENZIONE di migliorare l'Italia, no chi solo fa potature richieste dal mondo delle finanze o chi vuole cambiare le cose senza rendere chiara la direzione.

Spazio ristretto: Sorci feroci!

In uno studio etologico fatto su topi si riscontrò che l'aggressività degli animali aumenta col decrescere del loro spazio disponibile.

Dalle notizie che leggo sull'Italia, o sono più feroci coloro che cercano gli infrattori (per cui meritano i complimenti), oppure sono aumentati gli infrattori perché "lo spazio" (non saprei che tipo di spazio) in Italia è diminuito, e la ferocia per ottenere benessere materiale è aumentata.

Per dirla direttamente: Mi sorprende quanta gente è inquisita, quanti imbrogli, favoreggiamenti, appofittamenti e fregamenti (scusate la sgrammatica)  si commettono.
Ammetto che è scoraggiante. Sembra che l'italiano nasce con la corruzione nel sangue, e senza coscienza civica e sociale.

L'altra cosa molto comune che riscontro è non tanto la rassegnazione quanto le mille critiche e il stare in disaccordo tra tutti.
E in parte mi sembra che siccome siamo impotenti, perlomeno la sappiamo più lunga e possiamo discordare verbalmente e mantenere un granello di potere personale.

Anche a me da fastidio la mancanza di spazio. Qual che sia lo spazio, bisogna farlo, no?
Mi direte che faccio il Grillo ed è per l'effetto satirico. Ma sapete che la convinzione è seria e secondo me fa senso:
Seggi vuoti, cosi si sentono meno oppressi i poveri deputati!

Passata la battuta, che aveva il solo scopo di ricordarvi il progetto di rispettare esattamente alla lettera la scelta elettorale (che consiste ormai di una maggioranza che si astiene dal mandare gente alle poltroncine di prima classe!), ribadisco l'osservazione:
È feroce e animale come rubano in Italia, e la sfacciataggine che hanno nonostante la magistratura e le forze dell'ordine siano più efficienti di prima!

Se la speranza di sostituire parte dei "soliti eletti" con novellini del M5S è solamente quella di sfoltire le reti di ladroni ... si fa meglio con la mia proposta.

Io sinceramente preferirei - da veterano astensionista che sono - evitare di divenire il nonno dell'astensione, e trovare un programma sensato, graduale e di riforma profonda da poter appoggiare. O col mio voto, o con una candidatura (che vedo come possibilità di essere una piccola ruota che aiuta a far girare meglio il sistema).
Gli astensionisti siamo la maggioranza politica!
Riusciremo ad essere d'accordo perlomeno su questo fatto reale, per chiedere che come minimo ci tengano in conto, ovvero ci contino e non fingano che non ci siamo?

Vediamo se un giorno ci sarà una risposta!

lunedì 29 ottobre 2012

Il doppio legame

Mamma, me li dai tu cinquanta Euro per comprarmi gli spinelli, o me li da papà? (Sottinteso, uno dei due paga!)

Cittadino, voti A o B (o C, etc.?) - (Sottinteso: Voti tra la selezione che ti è offerta ...)

Il doppio legame è una strategia comunicativa di apparente scelta, che in realtà serve a "legare" il soggetto a un campo ristretto di scelte.

IL VOTO DEMOCRATICO È UN DOPPIO LEGAME!

Col doppio legame per cominciare si cerca di manipolare.

Pierino, i compiti li farai prima o dopo cena? (Sottinteso: I compiti ovviamente li farai!)
Risposta: Non c'ho voglia di farli!
Reazione: Non si accetta il no e si ribadisce l'apparente scelta tra le due proposte originali, o si inventano altre opzioni, ma sempre sotto la premessa, che i compiti si devono fare, e la libera scelta è solo per i dettagli.

Nel nostro voto la premessa è, che noi accettiamo il sistema elettorale e la maniera come l'azione del popolo elettorale viene trasformata in mandati.
Non siamo né in grado di dire che i compiti non li faremo e basta, e non  possiamo neppure rispondere: E tu chi ti credi, che mi cerchi di condizionare alle tue "proposte" limitate?

Se non rispondiamo facendo una delle scelte che ci sono state offerte ...
NON ESISTIAMO!

Chi ha dimestichezza con il doppio legame (studiato approfonditamente da Gregory Bateson, ma anticipato da Milton Erickson e usato da questi in tecniche ipnotiche), sa che applicarlo in una cosa così libera, così legata alla "volontà" democratica ... è vergognoso.

Ripeto per l'ennesima volta:
Il processo elettorale democratico NON PUÒ ignorare l'astensione, senza squalificarsi da solo.
Viviamo nel 2012.
È già da un pezzo che è impossibile preservare vecchi schemi di controllo del voto.
I mandati non sono atti di rinuncia a favore di pochi individui.
Il voto non è una lotteria, il cui esito si rivela solo col trascorrere del periodo legislativo.

Immaginiamo un buffet di pietanze.
Si aprono i battenti, e gli invitati possono scegliere.
Se si limita la loro scelta (o accetti qualcosa di quello che ti è offerto, o devi fare la fame!), i cuochi non avranno mai la necessità di migliorare, e potranno servire i resti, perché tanto, o mangi o crepi, e le lamentele mi fanno solo ridere.

Se invece i cuochi perdono clienti, e la loro piazza è aperta per nuovi concorrenti ... presto migliora la cucina, e gli invitati trovano più cose appetitevoli.

Tornerò sull'argomento quando avrò meno sonno e il concetto riesco a spiegarlo in maniera più illuminante.

venerdì 26 ottobre 2012

Atto simbolico?

Leggo appena 30 secondi fa che il Cav. Silvio Berlusconi è stato condannato in prima istanza a 4 anni di reclusione per giochetti torbidi con compra di diritti di trasmissione.

Ovviamente si arriverà alla Corte Suprema, e se si scoprisse vita aliena, alla fine Berlusconi si rifarebbe anche a una Corte Cosmica per proteggersi.

Sappiamo infatti da tempo, che la magistratura italiana è infestata da personaggi di sinistra, nemici naturali dei benefattori capitalisti.

Al leggere il titolo della notizia pensavo che la condanna fosse stata proferita per la faccenda della prostituzione minorile o per l'abuso di autorità nel fare di una detenzione per furto di una vergine (suppongo) un caso diplomatico. Forse anche li si arriverà ad alcuna condanna di dispetto contro l'ex Premier.

Sia come sia, credo che siamo in molti coloro che non godiamo di simili notizie, e neppure crediamo che il mondo forse qualche volta funziona.
Sappiamo invece che funziona male, e che si può e si deve fare qualcosa per migliorarlo.
Per il puro fatto di mostrare a chi ci segue, che non siamo dei cretini, che pensiamo a loro, e che le nostre vite non sono né apatiche, né passive.

Insomma: I fatti di Berlusconi sono cose sue private. A noi deve interessare cosa facciamo noi con la società in cui ci troviamo. Se la miglioriamo, o se ci vegetiamo inerti e diamo la colpa ad altri per tutto quello che non funziona.

mercoledì 24 ottobre 2012

La fine del mondo

Comincia il conto alla rovescia fino al 12 di Dicembre del 2012, ma dato che i Maya vivevano tra Guatemala e Messico, la fine del mondo potrebbe essere regionale come il Diluvio, e il Sole ci brucia le cocozze solo da queste parti, risparmiando l'Europa.

Prevedo comunque, che prima della seconda metà del 2013 qualche americano del nord (perché gli americani del sud sono i latinoamericani) pubblicherà qualche libro interpretando la fine del mondo come una profezia sulla crisi economica mondiale, concentratasi in questi ultimi 2 anni circa attorno al 12 di Dicembre del 2012.

O forse abbiamo fortuna, e il 12 le borse cadono sostanzialmente, così la opportunità di dare un significato alla profezia dei Maya non si perde.

Fino ad allora ho altre 7 settimane circa, e forse viene a me qualche idea.
Sicuramente nessuna idea lucrativa.

Eventualmente sto fuori tutta la giornata, cosi mi scotto il naso, e do la conferma nel mio piccolo, che il disgraziato che ha inventato la storia e ha venduto libri un minimo di ragione la aveva.

Il 13 di Dicembre spero possiamo lasciare da parte la fine del mondo e cominciare a dedicarci a cose più importanti?

Votare il no o non votare?

Su internet trovo in continuazione opinioni e richieste diverse quando si parla di mantenere seggi vuoti in Parlamento.

Per semplificare, c'è il gruppo che propone aggiungere alla scheda elettorale una casella che dica
"Nessuna delle proposte anteriori", e riservare seggi solo in proporzione corrispondente a chi la sceglie, mentre l'altro gruppo più radicale dice: Tutte le astensioni e voti nulli si traducono in seggi vuoti.

Io appartengo al secondo gruppo.
Spiegherò il perché voglio "appropriarmi" e aggruppare tutte le astensioni.

In poche frasi.

Vi chiedo:
A chi volete dare i voti non dati, se chiedete all'elettore di andare a votare e specificare?
Noi stiamo parlando di una cosa molto grave:
Como suddividere i seggi lo hanno deciso un gruppo di eletti. Non è né una decisione democratica, e neppure riflette ciò che hanno fatto gli elettori.

Potremmo ampliare le schede elettorali con una dozzina di voci per distinguere, ma il fatto è che:
Se rendi invalida la scheda (crocette a tutti) o aggiungi che preferisci un calciatore e gli metti la crocetta, oppure vai, e la consegni in bianco, o neanche vai a perdere il tempo, il fatto alla fine è ... che non hai scelto nessun rappresentante.
Ovvero: NON hai scelto quelli che vanno in Parlamento!
L'attenzione quindi io la metterei sul fatto di giocherellare o no con i termini, per andare a occupare seggi, o se nel 2012 finalmente riusciamo a capire che la democrazia vuol dire che:
- Accettiamo il governo votato, anche se abbiamo votato per chi risulta in minoranza.
- Rispettiamo a pari diritto coloro che non hanno trovato un rappresentante.
- E le regole non si inventano a piacere e convenienza di chi governa, ma ci si limita a fare le cose correttamente.

Ripeto: Cosa sarebbe corretto assegnare a tutti i voti NON dati?
Io difendo il fatto, che se tu non hai un SI nella tua casella, non te lo rubi. PUNTO!
E mi incavolo quando si fanno filosofie attorno alle graduazioni del no.
Ovvero, che solo il No con la crocetta vale, e il silenzio diventa Si.
Il silenzio non è un Si.

Per finire con una formula matematica:
SI = A governare
Non-SI = Non governare.
Mi sembra la unica corretta che rispetta le scelte o non scelte.

Vi ricordo, cari concittadini, che quello che chiedo i governanti lo praticano parzialmente con noi.
Infatti, quando si fa il referendum, il No o il Si dipendono dal Quorum.

Anche se la matematica non corrisponde, il Referendum gioca con le astensioni. Li per principio contano come no.

E ricordo un altro fatto:
Gli unici interessati a fregarsi percentuali sono i candidati. A noi non fa male, se in parlamento ci sono macchie vuote. (Ci sono comunque, perché gli eletti marinano le sessioni).

A noi invece conviene, e non per gli spiccioli che si economizzano. Conviene per il potere che finalmente si riconosce a tutti i voti. Perché si riesce a dire NO, perché è un No che i signori e i loro partiti vedono ogni giorno, e sono dei posti di lavoro DISPONIBILI per futuri politici che si preoccuperanno di cercare il voto degli astenuti, rendendo la politica più democratica.

L'obbiettivo è migliorare la democrazia, per migliorare la vita di tutti i giorni.

A me non piace la prospettiva di lamentarmi per tutta la vita e morire dicendo, che la puzza sotto il sole è stata sempre uguale e insopportabile.

domenica 14 ottobre 2012

Malagueña (García Lorca - Shostakovich, Sinfonia 14)

La muerte
entra y sale
de la taberna.
Pasan caballos negros
y gente siniestra
por los hondos caminos
de la guitarra.
Y hay un olor a sal
y a sangre de hembra,
en los nardos febriles
de la marina.
La muerte
entra y sale
y sale y entra
la muerte
de la taberna.

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La consapevolezza della morte determina le nostre vite.
A certuni da la ragione per egoismi, ricerca del potere (anche quello su una piccola cerchia di familiari o amici), e azioni antisociali.
Ad altri invece li muove in direzione opposta.

Morirò.
Il tempo passa in fretta.
Sono morti, stanno morendo, e moriranno durante la mia vita persone alle quali volevo bene, che conoscevo, o per le quali nutrivo simpatia.
E gli unici scopi che sento validi per vivere sono gli affetti e fare qualcosa di buono per chi segue.
Specialmente considerando il fatto, che la maggior parte degli esseri che hanno vissuto su questo pianeta non lo hanno fatto. Sono passati, hanno usato per quanto sono riusciti, e sono spariti.

Alcuni invece hanno lasciato idee, sono riusciti a far cambiare il mondo, anche se solo con un piccolo passo. Hanno dato il loro contributo, per sviluppare la parte di quello che chiamiamo "umano" e che ci da soddisfazione, perché vogliamo distinguerci dagli animali, che non "capiscono".

È invece vero, che siamo una specie che è molto molto vicina agli animali. Che neanche noi comprendiamo. Che non c'è molto da comprendere. Che addirittura rendersi conto della realtà è terribile da sopportare.

Eppure, io voglio fare qualcosa. Per mio figlio, e per i figli degli altri, perché domani possano fare la loro vita da un gradino diverso del nostro.

Io poi non ci sarò più, ma come io ricordi alcune persone, per il bene che hanno fatto, forse ci sarà qualche ricordo di me.

È coincidenza che si avvicina il giorno dei morti.

Con affetto a tutti coloro di buona volontà, che ci siano ancora, o che ci abbiano già lasciato.

...

venerdì 17 agosto 2012

Wanted

Cerco la possibilità (economica si intende) per mantenermi in Italia con moglie e figlio, mentre studio Scienze Politiche, con l'obbiettivo di concludere con una tesi di laurea sopra il processo elettorale.

La tesi consisterà di cinque sezioni:
1) Storia dei sistemi elettorali.
2) Storia e comparazione dei conteggi, con menzione dei metodi di conteggio usati attualmente.
3) Descrizione accurata del sistema elettorale e del conteggio italiano, mettendo in evidenza le sue origini e la base legale.
4) Studio della Costituzione e del Corpo di leggi relazionate al processo elettorale per determinare la legalità del sistema attuale, i margini entro i quali sono valide modificazioni, e il grado di aderenza ai diritti politici e umani o eventualmente il mancato rispetto a alcun diritto garantito con leggi di priorità superiore.
5) Conclusione con proposte correttive.

Purtroppo ho speso la mia vita creando lavoro per altri (per circa 50 impiegati in totale), senza proteggere i miei interessi e cercare la mia sicurezza economica.
Preferirei trovarmi in condizione di potermi allontanare senza preoccupazioni economiche per dedicarmi a progetti che mi appassionano, ma vivo ancora di quello che guadagno ogni mese.

L'appello è rivolto quindi a un mecenate o sponsor idealista interessato al risultato che deriverà dallo studio.
É un appello ipotetico, dovuto al fatto che il suo autore non crede che sia comune l'interesse per migliorare quello che funziona male, ma con la promessa, che da parte dell'autore ci sarà una risposta immediata a una altamente improbabile proposta di appoggio.

Ai lettori la promessa di riprendere il monologo (grazie al silenzio del pubblico, che dal principio è stato invitato a partecipare a trasformarlo in dialogo) in breve.

martedì 31 gennaio 2012

Controllare le spese e le economie dei greci

La richiesta di alcuni paesi europei (in testa la Germania) di controllare gli sforzi greci mediante un commissario europeo era prevedibile.
C'erano due possibilità: O i greci riescono a mantenere le promesse, o il buco rimane aperto, e forse aumenta.
Nel secondo caso, dopo ripetuti aumenti e aggiustamenti, era ovvio che si alza la voce "è ora di farci controllare per finirla con gli inganni!".

Leggo ora, che altri invece non sono d'accordo, perchè bisogna rispettare la sovranità nazionale.

Valida allora la mia proposta, di preparare un sistema efficiente per la pubblica amministrazione, e consegnarlo a nazioni come la Grecia, che sono campioni in spreco.
Senza offendere la sovranità nazionale, si potrebbe far dipendere aiuto economico dall'applicazione di tale sistema.
Anzi, andando più in la, visto che la Comunità Europea si è fatta principalmente come comunità economica, si completa finalmente la ciambella e si fa il buco giusto: Comunità retta dallo stesso sistema di amministrazione pubblica.
Per garantire che gli Stati spendono allo stesso modo e funzionano con la stessa efficienza.
In altre parole ... in fondo sarebbe un livellamento e un tentativo di ridurre la corruzione o ostacolarla seriamente.

Per ragioni di sovranità nazionale, ciò di sicuro non interesserà a molti Stati.
Sospetto che interesserà maggiormente agli stati che pagano.

domenica 29 gennaio 2012

Blog orfano

Da qualche giorno, ricordandomi del mio blog, sono andato a rivedere le statistiche e nonostante il mio lungo silenzio la pagina mantiene un numero costante di visitatori.
Non me lo so spiegare.

Un giorno avete una "illuminazione" (e ovviamente avete abbastanza umore per non prendervi troppo sul serio) tutt'altro che utopica su cosa si dovrebbe cambiare per avere un mondo più giusto perlomeno sotto un certo aspetto. Cercate di ottenere pareri per capire se la gente si importa della correttezza delle regole, e ottenete esigue  critiche neppure molto coerenti, ma in generale silenzio.
Ho già detto, che ai tedeschi piace moltissimo lamentarsi. E che gli italiani hanno tutta una cultura di rassegnazione.
Ma non intendevo affatto dire che ciò valga per tutti. Alla fine dei conti, io sono un italiano di cultura tedesca, e non sono affatto rassegnato, e neppure disposto a limitarmi alle lamentazioni per tutta la mia vita. Voglio fare tutto ciò che rientra nelle mie possibilità - includendo ampliare in grande tali possibilità - per consegnare a mio figlio un mondo che funzioni meglio. E credo di non essere affatto l'unico desideroso di migliorare le cose.
Non sono affatto idealista. E neppure utopista.
I cambi radicali sono pericolosi, assolutamente rischiosi e non credo affatto che la mente umana riesca a concepire a tavolino un progetto di società che possa funzionare. Anzi, tali tentativi sono sempre di carattere totalitario. Sono degli schemi in cui i popoli vengono oppressi a forza, e chi non ci sta bene viene eliminato.
Io invece penso, che più che guidare, il sistema deve essere costruito in modo tale da includere.
Cosa strana, includere significa anche dare spazio e potere a chi vuole ostruire.
Cosa c è di buono nel permettere l'ostruzione?
Prima di tutto, nel caso della democrazia siamo lontani dal rispettare i diritti di tutti. Per principio sarebbe quindi un passo essenziale e doveroso per rispettare teoricamente tutti coloro che hanno diritto a votare, e non solo quelli che hanno votato.
In secondo luogo, quando l'obiezione è massiva, ignorarla non è affatto intelligente.
Senza dubbio è comodo ignorare e continuare allo stesso modo, ma è comodo per chi sta nella posizione di potersi creare vantaggi, non di chi "subisce" gli effetti delle decisioni prese.

Democrazia quindi vuol dire prima di tutto non nascondere le voci e volontà di coloro che non sono d'accordo con quello che si dice e si fa.
Siamo molto lontani dall'equità nel processo democratico, e sono sicuro che a un certo punto nel futuro si faranno cambi.
Quando si comincerà e dove dipende ... da voi o dai vostri figli (inteso in senso globale).

Però senza dubbio non siete ancora al punto giusto.
Alcuni sono indignati, ma sono pochissimi.
L'indignazione sovviene, quando si perde l'illusione di riuscire ad arrangiarsi in qualche modo.

Per essere sincero, io non sono un indignato. Le disgrazie italiane non mi toccano direttamente, perché non vivo in Italia. La mia è pura convinzione che si può fare molto con molto poco, aprendo sbarramenti e regolando meglio la condotta di chi dirige.
Sembra che ai cittadini delle democrazie non venga affatto l'idea, che le regole democratiche sono migliorabili. Anzi! Sembra che ormai sono tutti convinti che la democrazia nella sua forma attuale è il meglio possibile e che i difetti ovvi sono intrinseci. Per cui, quando gli non si è più disposti ad accettare certi sviluppi, certuni ricadono nella tentazione di appoggiare politiche antidemocratiche ed esclusive.

Ve lo ripeto: La democrazia non è arrivata alla vetta ed è in declino. Stiamo solo vedendo dopo parecchi decenni, che è stata ideata con qualche difetto, e che gli aspetti negativi, continuando con lo stesso sistema, diventano molto pesanti.
La cosa corretta sarebbe quindi cominciare a limare il sistema, togliere gli spigoli ostacolanti, creare un sistema di resa dei conti efficiente.

Quando cominciamo?