mercoledì 24 ottobre 2012

Votare il no o non votare?

Su internet trovo in continuazione opinioni e richieste diverse quando si parla di mantenere seggi vuoti in Parlamento.

Per semplificare, c'è il gruppo che propone aggiungere alla scheda elettorale una casella che dica
"Nessuna delle proposte anteriori", e riservare seggi solo in proporzione corrispondente a chi la sceglie, mentre l'altro gruppo più radicale dice: Tutte le astensioni e voti nulli si traducono in seggi vuoti.

Io appartengo al secondo gruppo.
Spiegherò il perché voglio "appropriarmi" e aggruppare tutte le astensioni.

In poche frasi.

Vi chiedo:
A chi volete dare i voti non dati, se chiedete all'elettore di andare a votare e specificare?
Noi stiamo parlando di una cosa molto grave:
Como suddividere i seggi lo hanno deciso un gruppo di eletti. Non è né una decisione democratica, e neppure riflette ciò che hanno fatto gli elettori.

Potremmo ampliare le schede elettorali con una dozzina di voci per distinguere, ma il fatto è che:
Se rendi invalida la scheda (crocette a tutti) o aggiungi che preferisci un calciatore e gli metti la crocetta, oppure vai, e la consegni in bianco, o neanche vai a perdere il tempo, il fatto alla fine è ... che non hai scelto nessun rappresentante.
Ovvero: NON hai scelto quelli che vanno in Parlamento!
L'attenzione quindi io la metterei sul fatto di giocherellare o no con i termini, per andare a occupare seggi, o se nel 2012 finalmente riusciamo a capire che la democrazia vuol dire che:
- Accettiamo il governo votato, anche se abbiamo votato per chi risulta in minoranza.
- Rispettiamo a pari diritto coloro che non hanno trovato un rappresentante.
- E le regole non si inventano a piacere e convenienza di chi governa, ma ci si limita a fare le cose correttamente.

Ripeto: Cosa sarebbe corretto assegnare a tutti i voti NON dati?
Io difendo il fatto, che se tu non hai un SI nella tua casella, non te lo rubi. PUNTO!
E mi incavolo quando si fanno filosofie attorno alle graduazioni del no.
Ovvero, che solo il No con la crocetta vale, e il silenzio diventa Si.
Il silenzio non è un Si.

Per finire con una formula matematica:
SI = A governare
Non-SI = Non governare.
Mi sembra la unica corretta che rispetta le scelte o non scelte.

Vi ricordo, cari concittadini, che quello che chiedo i governanti lo praticano parzialmente con noi.
Infatti, quando si fa il referendum, il No o il Si dipendono dal Quorum.

Anche se la matematica non corrisponde, il Referendum gioca con le astensioni. Li per principio contano come no.

E ricordo un altro fatto:
Gli unici interessati a fregarsi percentuali sono i candidati. A noi non fa male, se in parlamento ci sono macchie vuote. (Ci sono comunque, perché gli eletti marinano le sessioni).

A noi invece conviene, e non per gli spiccioli che si economizzano. Conviene per il potere che finalmente si riconosce a tutti i voti. Perché si riesce a dire NO, perché è un No che i signori e i loro partiti vedono ogni giorno, e sono dei posti di lavoro DISPONIBILI per futuri politici che si preoccuperanno di cercare il voto degli astenuti, rendendo la politica più democratica.

L'obbiettivo è migliorare la democrazia, per migliorare la vita di tutti i giorni.

A me non piace la prospettiva di lamentarmi per tutta la vita e morire dicendo, che la puzza sotto il sole è stata sempre uguale e insopportabile.

Nessun commento:

Posta un commento