giovedì 28 febbraio 2013

Il tirannosauro a fiorellini

Mi stavo dimenticando di attualizzare.

Bersani con la coda tra le gambe offre il tavolo al M5S (a Grillo, perché sa che non c'è interlocutore autorizzato a "chiudere" accordi per il M5S) a presentare il suo catalogo, trovare gli accordi su singole proposte e fare un paio di passi.

Grillo invece fa tattica.
Offende, e poi segue la strategia usata dal principio:
Niente dibattiti, niente accordi.
E si alzano voci che chiedono le dimissioni di Bersani.
Ma sono voci strane.
Non vogliono dire affatto, che ci si può sedere a un tavolo con qualcuno più giovane e trovare punti d'accordo.

Il M5S ha sempre detto chiaramente le cose:
Niente accordi. Al massimo un si se si è d'accordo su un punto.

Il M5S vuole la fiducia assoluta. Che tradotto in numeri è una crocetta di circa 12 milioni e mezzo di elettori, per avere il via libera assoluto e prendere decisioni senza consultarsi con nessuno che abbia obiezioni, e influire sul futuro di 60 milioni di italiani.

Cosa che è definita "salto nel buio" e che include un cambio radicale da sistema democratico rappresentativo a uno di democrazia diretta, mai spiegata ne praticata fino ad oggi neanche nello stesso movimento, ma evidentemente sistemata già da principio su un binario unico pensato da pochi cervelli eccezionali.

Cosa che un elettore più intuitivo del movimento descrive con emozione con le parole:
"Questo è il nuovo umanesimo che contagerà il Mondo"

e che chi ha qualche infarinatura su stati psicologici e tecniche di manipolazione legge con una inquietudine senza limiti.

Abbiamo i salvatori del mondo che usano la democrazia per imporre il loro umanesimo, anziché convincerci con argomenti e spiegandoci come "funziona".

È un colpo di stato con mezzi democratici, ma usando l'inganno.

martedì 26 febbraio 2013

Il gioco dei tre bicchieri

Conoscete il gioco dei tre bicchieri, dove bisogna indovinare sotto quale si nasconde l'oggetto vincente?
Penso di si.

Come già detto, secondo me la pallina vincente stavolta è solo una, e per una via o l'altra riuscirà ad ottenere buona parte di quello che vuole.

Stavo facendo un conticino. Cosa che mi risulta naturale, già che non ho nessun bisogno di giustificare qualcuno.

Quasi il 20% di astensione, 3.5% di schede nulle.
Per fare i calcoli facili (non mi funziona Excel) usiamo numeri tondi.

PD avrà 340 seggi.
Ma i mandati veri che hanno sono solo per 149 seggi.

Io mi chiedo, se chi ha votato il PD davvero crede, che è giusto verso tutti gli altri elettori, aggiudicare ai loro favoriti i seggi che toccavano al 30% degli altri elettori italiani (chi ha eletto il PD sono stati meno del 24% degli elettori).
Di fatto, al PD e Vendola toccano 2.28 volte più seggi di quelli che spetterebbero loro se si facessero le cose correttamente.

Altra considerazione numerica:
Se si riducesse il numero di seggi OCCUPATI, avremmo già un risparmio di circa 20% del costo generale della politica, senza dover andare a negoziare una riduzione fissa tra i partiti. E a parte, invece di lasciare che siano i partiti a fare accordi tra di loro, si lascerebbe tutta la riduzione in mano agli elettori.

Sono curioso di cosa chiederà il M5S. La riforma elettorale dipenderà in gran parte dal M5S, che è chi farà le richieste più estreme.

Farò il tentativo di rimettere in discussione sulla loro piattaforma inesistente la mia proposta.

lunedì 25 febbraio 2013

Cominciano le sorprese ...

Le grosse sorprese non ci sono ancora state.

O meglio: Che le previsioni fossero "sbagliate" si sapeva, e si sapeva anche più o meno il risultato (che ancora non è definitivo perché manca un 25% da contare).
Guadagna quindi un punto addizionale Grillo sui media italiani, che lo davano molto peggio ... e non possono giustificare lo "spread" tra previsione e realtà M5S come semplice "crescita" di ultima ora.

Ma le sorprese possibili stanno cuocendo in pentola solo ora.
Bisognerà vedere chi si allea con chi.

La cooperazione più tranquillizzante sarebbe PD-M5S, e non dovrebbe essere una coalizione.
Può essere un semplice accordo fatto a tavolino con un programma di leggi da votare, cominciando da quella sul conflitto di interessi, e una riforma elettorale. E lasciando fuori quelle su cui non sono d'accordo.
Una volta esaurito il proposito comune si indicono nuove elezioni, ma con diverse regole "aggiustate".

Siccome l'Italia è Italia, sono sicuro che il tutto prenderà pieghe diverse ...

Attualizzazione:
Secondo Grillo, riconsegnare il paese a Berlusconi sarebbe un crimine contro la galassia.
Traduzione: Vista la situazione, il M5S ha la responsabilità di non mettere l'Italia in mano a Berlusconi.
Si prospetta una maggioranza PD-M5S alle due camere ...
E i mercati internazionali dovrebbero tirare un sospiro di sollievo.
Sempre se il PD abbocca. (Dovrebbe, perché il M5S gli offre la possibilità di dare la direzione)
Da elezioni nuove non credo che nessuno possa aspettarsi un risultato molto diverso.

Brividi e festa

A 3 ore dalla fine delle elezioni, l'unica cosa certa è che il M5S festeggia.
Le previsioni lo davano al 16, massimo 20%.
Invece ora appare al 24%.

Tutti gli altri, i paesi europei, la finanza mondiale ... farebbero meglio a cercare una distrazione, visto che le proiezioni cambiano e si ribaltano al ritmo di minuti.

La mia previsione personale, che il M5S avrebbe sicuramente superato il 20% e che le aritmetiche non sarebbero servite a niente, perché domani ci sarebbe stato un caos, per ora sembrano avverarsi.

Buonanotte Italia!

domenica 24 febbraio 2013

Crociati e crocine

Lo spettacolo comincia dopo le elezioni.
Per ora gli attori possono solo fare una misera crocina.
Ma quando si sentono potenti per aver raccolto milioni di crocine di altri, le mandibole si apriranno da sole, e ne usciranno cose curiose.

E forse ci scappa anche una crociata!

venerdì 22 febbraio 2013

Vocine smorzate

Nelle dittature anche le piccole critiche sono vietate.
E non è per cattiveria. È strategia di conservazione.
La parola si moltiplica, si fa coro e poi valanga.
Valanga non di parole, ma di pressioni talmente forti, da distruggere argini, muri e eserciti.

Oggi mi sono sorpreso al rendermi conto, che sul forum del Fatto Quotidiano vengono cancellati commenti dopo essere stati pubblicati, e unicamente per contenere argomenti e ragionamenti critici.

Per non cambiare una sola virgola, riporto il commento censurato dal moderatore del Fatto, per permettervi di farvi la vostra opinione senza necessità di essere imboccati da me.

Si tratta di un commento all'autrice di un blog pubblicato sul Fatto, dove l'autrice annuncia di astenersi dal voto, e poi prende parte alle discussioni.

Ecco il testo:


Signora Collevecchio,

Il foro usato da FQ è difficile da sfogliare, per cui uno anche su discussioni interessanti perde la pazienza e sbircia solo un poco.

Ma ho visto un suo commento dove afferma due cose:
Che ha "studiato" il M5S e che nonostante la democrazia dal basso le proposte sono le stesse da tre anni;
Che le sue proposte sul foro di Grillo sono rimaste senza risposta.

Ammetto di non aver seguito i dibattiti, ma vedo che lei si è lamentata degli attacchi dei tifosi di Grillo.

Voglio confermare completamente i suoi giudizi, e stavolta, invece di chiamarle solo "impressioni", dire che a me risulta lo stesso.

Il foro "democratico" che dovrebbe essere strumento per "reclutare", canalizzare e sviluppare proposte ...
NON ESISTE!
Il foro di Grillo paragonato con quello del FQ è un immondezzaio di testi.
Farci una proposta seria è tempo sprecato.

Vado oltre:
Quando entra al foro in capo trova 3 proposte molto votate.
Credo che quelle siano proposte alibi, e che siano "truccate".
Non sono certamente "elevate" democraticamente dai partecipanti al foro, perché è assolutamente impossibile che un foro senza alcuna moderazioni riesca a far "emergere" proposte, quando in pratica ogni proposta dura al massimo 2 ore prima di sparire sommersa da dozzine di "testi" (che per bontà non voglio chiamare diversamente).

Se lei come psicologa ci vede una strategia di manipolazione e di inganno ... ha tutte le ragioni per farlo.
E la diffidenza è giustificata.

A me il M5S sembra (definizione mite e relativizzante) un movimento che consiste principalmente di campagna elettorale basata su monologhi viscerali, attivismo di base orientato a questioni locali gestite "democraticamente", ma probabilmente a proposito per "presentare" il tutto come "atto" iperdemocratico di avanguardia.
Le regole che invece tagliano e sminuiscono i candidati, sono castrative, e rivelano chiare intenzioni di affossare il politico e i partiti.

Voglio supporre che non ci sono intenzioni malvagie, ne interessi economici gravi, e che c'è una buona dose di sincerità da pescare nelle dichiarazioni fatte nel tempo:
Grillo e Casaleggio vogliono di fatto smontare la democrazia di partiti e politici, e introdurre una democrazia esercitata da un gruppo anonimo, aperto ma ridotto di "interessati" volontari e non rimunerati, con un gruppo di delegati che "eseguono e rappresentano" come deputati.
Il lavoro e i progetti democratici quindi non sono frutto del lavoro dei candidati eletti, ma della "base" amorfa.

Il tutto, nel più benevolo dei termini, è una democrazia sperimentale e utopica, pensata e immaginata senza tener conto dell'essere umano. Di quello manipolatore e vorace, che troverà come innestarsi in un tale sistema, e di quello egoista o interessato, che cercherà vantaggi.

giovedì 21 febbraio 2013

Il sovranettuccio

Ogni teoria di come sarebbero le cose se non fossero come sono ... si può "trattare" con abbastanza facilità.

Se è una teoria, si presenta a dibattiti, a critiche, e si sviluppa.

Se si afferma affermando certi assiomi, o interpretando certi dati, ma senza permettere critiche ...
è una dottrina.

Circola, ma senza rulli di tamburi ufficiali, una teoria o dottrina che afferma, che la sovranità monetaria avrebbe impedito la crisi europea.

Credo anche io che avrebbe impedito la crisi europea.
Europea.
E U R O P E A.

Devo ripeterlo? La crisi europea. Di tutta l'Europa.

Ma chi lo dice ovviamente non pensa all'Europa. Pensa alla Grecia, alla Spagna, o al paese del quale è cittadino.
La sovranità monetaria quindi viene vista come una soluzione possibile e ideale per uscire dall'uragano.

Per quel che ho capito io, il meccanismo funzionerebbe così:
Lo Stato stampa biglietti, coi quali paga. Se da un lato lo Stato fa debiti, dall'altro i cittadini sono in attivo, perché i biglietti vanno a loro (compra di titoli? Posticini da raccomandati? Sovrappopolazione di impiegati statali?)
E se i cittadini non soffrono sotto l'oppressione fiscale, spendono, e l'economia se non proprio fiorisce, perlomeno non appassisce.

Ha una certa logica.

Quindi lo Stato può essere generoso, e emettere titolo col 16% di interessi. Tanto, per pagare solo deve stampare più biglietti!

Ovviamente qualche "reazione" globale c'è: Svalutazione della valuta italiana. Ma "grazie" a ciò i prodotti italiani divengono più competitivi e aumentano le esportazioni.

Insomma, una bella macchinetta "controllabile", e salviamo il paese!

Se per qualche piccola ragione imprevista, o per qualche cattiveria di qualcuno (le finanze internazionali, le banche, i paesi cattivi) non va cosi ... vabbè, sarà andata male, e vedremo dove arriviamo!
Ma l'importante è, valorizzare il genio e l'ingegno italico, no?

Ricordo che le poste emettevano titoli con il 16% di interessi.
Se smetto di scherzare, non posso più affermare che lo faceva per darmi interessi generosi e mantenere l'economia bella calda. Lo faceva per necessità.
La moneta sovrana quindi non convinceva, e per non farmi andare a comprare titoli tedeschi, dovevano pagarmi interessi superiori.
I titoli li compravano anche banche e investitori stranieri.
A meno che si chiuda il paese, e si fa tutto in casa. Ma poi smettiamo di parlare di schiavitù europea, e cominciamo a vedere come ci vogliamo definire (sicuramente non paese libero e neanche democratico).

Se ci si mantiene aperti, si dipende ancora dagli stranieri che ci misurano e ci dicono se si fidano di come gestiamo l'amministrazione pubblica.

Siamo tornati all'inizio.

Se sperperiamo nell'amministrazione pubblica, sia in Lire, Euro o PostEuro, non c'è modo di evitare le conseguenze.

Io non capisco come persone intelligenti pensano che:
Debiti personali - o paghi o sei fregato
Debiti aziendali - o paghi o chiudi
Debiti di stato - Fai i trucchetti e finisci in festa e a risate.

Forecasting mediatico. Noccioli di prugne.

Chi leggiucchia molto si sarà già reso conto che sulle elezioni italiane si fanno valutazione e speculazioni ovunque.
Potrebbe essere servizio di informazione, ma ... l'informazione è un articolo.
L'industria dell'informazione infatti con l'informazione ci campa, e a volte ci prospera.

Da destinatari di tali "previsioni con analisi" dobbiamo quindi soppesare sia
- l'interesse proprio dei media, di vendere l'informazione, dandole peso, colore, sostanza, struttura
- l'interesse a creare opinione e canalizzare il voto
- l'interesse economico
Tralasciamo l'informazione vera che vuole informare, perché forse in teoria esiste (più probabile che Babbo Natale), ma per questioni pratiche non ne possiamo tener conto, e ci conviene diffidare sempre.

Alla lunga schiera di chiaroveggenti si sono uniti Angela Merkel e le banche.
Vediamo!

Monti dice che Merkel vede lui come primo ministro ideale. E che si deve evitare Berlusconi, che è una rovina per l'Italia.
Credo che Monti trucca un po le parole.
Nessuno dubita, che Monti è quello che il mondo internazionale preferisce.
Ma non lo fa per la congiura internazionale contro l'Italia. Lo fa per interesse proprio.

Ci sono delle teste di rapa che dicono, che la crisi conviene alla Germania, che riesce a finanziarsi a tasso zero.
Che lo fa è vero, ma che sia un gran vantaggio no. Se lo fosse, non farebbero pressione per far mantenere basso lo spread.
La Germania quindi non ci guadagna dalla disgrazia, ma dalla stabilità.
Ed è stabilità per se stessa. Se nella barca tutti stanno tranquilli, il pericolo è basso.
Quando invece qualcuno si muove all'impazzata, tutti rischiano di affondare.
Monti è il pietrone stabilizzante, ma Berlusconi non è la peggiore possibilità.
La peggiore è chiunque rende la barca instabile. Ovvero chi parla di saltare giu.

Le banche fanno un discorso simile. Non sono spaventate da Berlusconi, ma da governi troppo deboli (maggioranze per un pelo) e da gruppi destabilizzanti forti.
Alle banche e ai tedeschi andrebbe anche bene un governo PD forte.

Abbiamo accompagnato gli analisti nei lavoretti pigri che fanno, prendendo dei cubetti e spostandoli sul tavolo.
E li dove li mettono rimangono.

Ma sappiamo dalle previsioni di borsa, che il miglior lavoro lo fanno solo quando interpretano fatti già accaduti. O quando li spiegano.
Nelle previsioni spesso sono delle schiappe.

Lo stesso credo delle previsioni e delle analisi in corso.
La maggior parte è propaganda elettorale e cerca di influire sul voto.

Alle analisi sempre mancano considerazioni sulle dinamiche post-voto.

Per esempio:

Prendiamo i valori più popolari:
Destra e Sinistra quasi in pareggio, ma sinistra con qualche vantaggio. M5S al 20%.
Le cose più o meno potrebbero funzionare come previsto.
Cosa faranno i partiti tradizionali, una volta che vengono pubblicamente confrontati con altri delegati che costano meno della metà, che non furfanteggiano, e che chiedono simili regole per tutti?
Riusciranno a corromperli, o si contrapporranno talmente, da rischiare l'estinzione alle prossime elezioni?
Mancherà loro davvero la preveggenza, e persevereranno nelle metodologie congegnate, o per autoconservazione si adatteranno e "copieranno"?

Sbilanciamo un poco:
M5S con risultato migliore, Destra e Sinistra troppo deboli per governare da sole.
I poteri internazionali favorirebbero una grande coalizione, con preferenza premier Monti.
Sarà una cosa piuttosto stabile, ma ...
Agli italiani non piacerà. M5S e molti simpatizzanti che non li hanno votati lo vedranno come una congiura della Casta e delle banche per mantenersi a spese dell'elettore. Sebbene democraticamente governa una maggioranza, crescerà una "maggioranza" elettorale che si sentirà tradita.
Non sarà una cosa statica, e aumenteranno gli episodi di rivolta popolare ...

Altro scenario (già discusso):
Se ho capito bene: Se la coalizione di Monti non raggiunge il 10%, non ottiene seggi perché non supera la quota di sbarramento per una coalizione. Il candidato preferito dagli europei quindi non ci sarebbe.
Possibilità: Grande coalizione senza Monti tra Destra e Sinistra. Gli elettori di entrambi gli schieramenti si sentirebbero traditi. Eventualmente per troppi disaccordi si rimette in gioco Monti per una seconda puntata di governo tecnico ...
M5S otterrebbe consensi addizionali e la Coalizione governerebbe contro l'elettorato.

Nel caso (ritenuto improbabile) che il M5S ottenesse il maggior numero di voti ... ottenendo premio di maggioranza, potrebbe non bastare ad avere una maggioranza sufficiente per governare (neanche con RC).
Nel qual caso, visto la quasi-minoranza delle altre forze politiche, tutto ciò che ho scritto rispetto agli scenari più miti, si accentuerebbe, con altissima indignazione della maggioranza governata, che si sentirebbe tirannizzata da un governo illeggittimo.

Se il M5S invece riesce ad ottenere maggioranza per governare ... da lontano sarà interessante ascoltare le notizie. Ci sarà di tutto.
Da vicino invece sicuramente ci saranno parecchie delusioni.

Ma perlomeno una promessa potrebbe essere mantenuta: La fine della Casta.

Mancano pochi giorni, e quando ci saranno i numeri finali cominceranno le sorprese non previste.

Lo spettacolo sta per cominciare!

martedì 19 febbraio 2013

Giochi di ombre

Berlusconi dice che il M5S è costituito per l'80% da estremisti comunisti.
E che Grillo è un cattivo.

Lo crede?
Lo dice! E ci interessa analizzare perché:
Nel contesto Berlusconi si rivolge all'elettore di destra.
Al suo ex elettore lo vuole "avvisare", che il M5S non è uno schieramento opzionale per chi vota destra.
Se il suo fedele elettore si unisce al M5S, si ritrova con 80 lupi cattivi su 100!
E Grillo è così cattivo, che neanche con chili di stucco riuscirebbe a evitare di traspirare la cattiveria davanti alle camere. (Che sono molto più rivelatrici del contatto diretto nelle piazze. {Per questo Berlusconi preferisce le camere.)

Il PD invece "informa", che il M5S è un movimento di destra, da riconoscere per una apertura a Casa Pound.
Lo fa, perché vuole avvisare i propri elettori, che il M5S sarebbe il lato sbagliato.

Da questi due esempi impariamo una cosa:
Quello che uno schieramento dice dell'altro, ci da solo una informazione sicura: Quella sull'orientamento della manipolazione.
Per principio, ogni dichiarazione ha un fine molto semplice:
Vota Antonio!
Da quello si parte e si decifra il messaggio.
Ma il valore informativo è zero.

Che libertà ha Grillo nella sua campagna?
Tutte!
È libero da dibattiti e confronti, non ha nessun fallimento da difendere, non ha legami, e ha a disposizione tutto ciò che ci si può immaginare per dipingere l'orco cattivo in sembianze di destra e sinistra.
La miglior campagna quindi è quella di Grillo.

La miglior scelta dell'elettore invece ... non la conosco.

La parola ... sovrana

"In principio era il Verbo ..."

Il credente immagina la creazione del mondo come manifestazione verbale e realizzazione della volontà onnipotente.
Dalla parola al creato senza passi intermedi.

L'idea deriva dall'immaginario umano. L'onnipotenza è il potere perfetto.
E da quello perfetto si scende per gradini.
Alla parola seguono passi intermedi fino alla realizzazione, eventualmente imperfetta.

Il potere terreno:
L'imperatore emana ordini, e tutto un apparato si muove per compierli.

Secondo la Costituzione, il popolo è sovrano.
Quindi la sua Costituzione, le sue leggi ... tendono alla loro realizzazione.

In Repubbliche Presidenziali i cittadini credono che il Presidente è un re a tempo, e che è lui colui che "fa".
Nell'Italia Parlamentare, dopo decenni di sfiducia, è apparso un nuovo gruppo di tifosi, dei quali molti pensano che i propri delegati con l'ordine della parola cambieranno le cose.

"Manderanno "a casa" i farabutti".
Per decreto legge, o con la forza della volontà ... chissà?

Forse a un sentimento di questo tipo si deve la familiarità con la dittatura. L'uomo forte fa i cambi.
Gli scettici e gli stanchi invece contano con quintali di carta, ore di discussioni, di noia, e alla fine formulazioni "giuridiche" (ovvero espresse in "parole" di un altro linguaggio).

E se non fosse per sanzioni e per i poteri complementari (magistratura e esecutivo), le parole sarebbero morte.

Allora, per parlare da vivi, cosa succederà?
Dopo le elezioni arriverà una certa composizione di parlamentari e senatori alle rispettive camere.
Certuni ci arriveranno sotto l'aureola dell'onestà e della volontà di fare pulizia.
Dipenderà dalle alleanze, se a tali gruppi toccherà potere di negoziazione e potere legislativo.
Nel caso in cui toccherà, il "mandare a casa" potrà essere costituito da leggi sul conflitto di interessi, sulla perdita dei diritti politici in caso di corruzione, in confisca di beni, e cose di questo genere.

La democrazia partecipativa non ci sarà.
Sarà al massimo una pratica di un partito (ma attualmente non lo è affatto!).
L'unica maniera per farlo a livello nazionale, è ... mettendo il partitismo a fare fame straziante.
Niente soldi pubblici, niente carriere.
Se le regole interne del M5S diventano regole politiche, i partiti si sciolgono.
Poi quasi nessuno vorrà più fare campagna. Non ci sarà il nemico Casta da prendere a randellate ...
con la politica nessuno ci guadagnerà bene, fare leggi sarà l'hobby di un pugno di volenterosi ...
e l'Italia diventerà il paese delle virtù!

Pero non so ancora quali ...

lunedì 11 febbraio 2013

Pfüti Sepp!

L'abdicazione a sorpresa a parte il valore storico (è solo la seconda fino ad ora) ha motivi diversi da quelli presentati, e conseguenze tutte da vedere.

Potrebbe essere un'uscita di campo prima di un certo evento, probabilmente negativo per la chiesa, che comunque non rischia di divenire di dominio pubblico prima della data di rinuncia, oppure un'uscita per non dover affrontare una situazione nuova che si presenterà fra almeno due settimane in un momento non definito del futuro, che comunque certamente rientra nel periodo che Ratzinger ancora si aspetta vivere.
Sarebbe quindi il Ratzinger che evita essere coinvolto.

E non dovrebbe essere affatto qualcosa di personale (che è comunque improbabile).

Finché la cosa non sarà evidente, e le analisi più attendibili, perché solo vivisezione, avremo spazio per mille speculazioni.
Voglio permettermi di farne una, per rubarla a chi sicuramente in questione di qualche giorno la farà:

Gli extraterrestri sono arrivati e hanno deciso di farsi conoscere pubblicamente a Marzo. E confermeranno che Dio non esiste :)

La nuova Italia

L'Italia delle intenzioni non ha bisogno di una riforma elettorale, perché dopo la dissoluzione dei partiti non avrà più partiti.
Il cittadino non sarà più elettore, e non ci saranno più elezioni, perché è il cittadino che propone le regole e le leggi, sono i cittadini che le votano via internet, e i deputati sono solo una specie di bidelli che fanno il lavoro amministrativo.
I deputati non sono politici, non appartengono a nessun partito, e verranno usati al massimo per due "legislature", dopo di che hanno finito con quello che per mancanza di termini dobbiamo ancora chiamare "vita politica".

Tutti i temi e le decisioni quindi sorgono e vengono decise SENZA QUORUM dalla società in una democrazia, già chiamata pero "laocrazia" perché non ha niente a che vedere con la democrazia, tramite internet.

Su internet qualcuno fa una proposta, altri la discutono, si forma la legge, su internet si vota, e poi i deputati ... forse la confermano, e forse fanno gli amministratori burocratici.

L'Italia sarà quindi il paese di una nuova era.

E il merito è tutto della coppia che ha creato un movimento "non partito" ne di destra, ne di sinistra, che già funziona cosi. (Funziona per dire, perché tutta la parte di raccogliere proposte e svilupparle alla vista di tutti non esiste!)

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Allora a Berlusconi conviene creare uno squadrone di qualche migliaio di impiegati con stipendi di 800 Euro al mese, incaricati di fare proposte di legge, elaborarle e votarle all'unisono.
 Si apre quindi un campo completamente nuovo a una industria completamente nuova, e la creatività ci insegnerà che ogni utopia di società viene colpita dalle erbacce della realtà.

Auguri all'Italia del futuro!

L'arca promessa

Oggi mi è stato promesso un "portale" internet sul quale un giorno potrei partecipare democraticamente con proposte ai parlamentari del Movimento 5 Stelle.

E i tentativi di inoltrare due proposte vengono ripetutamente rifiutati, o per mancanza di informazioni di contatto da parte di attivisti, su come mandarle avanti e come seguirle, oppure sinceramente, perché c'è un sacco da fare, e le proposte si possono fare "dopo".

È evidente quindi, che gli attivisti non conoscono nessun portale al quale sottoporre proposte, e chi fa parte dello staff non ritiene che sia già giunto il momento di cominciare a farlo. Perché non esiste neanche un meccanismo persona a persona o gruppo per farlo.
L'attivismo consiste nel segnalare questioni locali della comunità e nel fare campagna.

Ammetto di essere sconcertato talmente da questa scoperta, da dovermene ripetere l'essenza:
un movimento antipolitico (ma lo capisco nel senso che si pone contro il sistema politico esistente. È comunque politico, perché cerca accanitamente il potere) che rifiuta ogni definizione di categoria, chiedendo apertamente adesioni di ogni parte, che pubblicamente sottolinea di essere un rifugio per estremisti che vengono incanalati in un sistema democratico che di fatto si limita a fatti locali.
Che in prima istanza rimanda al gruppo per proposte, e poi in seconda istanza ammette che per proposte di un certo tipo non esistono neppure canali per indirizzarle a un comitato strategico ...

per me è un organismo così semplice come si presenta:
Basta indagare dove si è concentrato il lavoro per capire i suoi obiettivi.

La comunicazione avviene su due livelli distinti:
Quella di reclutamento consiste di monologhi invettivi contro tutti, segnalazioni e sfuriate.
Evita completamente il confronto con le altre forze politiche con il pretesto poco solido che anche i mezzi di comunicazione hanno interessi di parte (ma stranamente rispettano la par condicio e danno spazio anche a piccoli partiti appena nati, che vengono ritenuti genuinamente interessati a una pulizia generale). Strategia che serve più a vaccinare contro le comunicazioni degli altri, e a dubitare di qualsiasi critica.
E comunicazione aperta e diretta nei nuclei di attivisti, che coinvolgono con un fervore di proposte tutte immediate, ma non di fondo, non ideologiche e non nazionali o internazionali (e chiamare la proposta di referendum per "l'uscita dall'Euro", giustificata con gli articoli di alcuni economisti critici, ma evidentemente senza nessun dibattito interno che si possa seguire o che sia documentato, una "proposta" ...)

In due parole:
Coinvolgere al voto e impegnare. Tutto qui.

Diceva Churchill, che personalmente diffidava di tutte le statistiche che non aveva falsificato personalmente.

Io diffido di ogni partito che integralmente rivela una capacità logica e una visione inferiore alla mia!
Non diffido solamente.
Mi puzza!

Dice Oliver Sacks, che a Dio non potrà mai perdonare di non esistere.

Io ai geni ispiratori e organizzatori del M5S non potrò perdonare di essere così limitati da presentare come corpo organico qualcosa che consiste solamente di un cervello separato nascosto e da un paio di dita di piedi, ma senza altra parte del corpo, se io da solo concepisco che un progetto politico di azione così non può funzionare.

Il M5S può nascondere la sua disfunzionalità solamente se riesce a mantenersi al margine parlamentare, votando per progetti di altri. E puntando sul giochetto dell'onestà per guadagnare punti.
Il fatto che sia così accanito contro strutture che funzionano, anche se permeate dagli interessi personali, e che sia stato colpito da febbre del potere nelle ultime settimane di campagna elettorale dovrebbe far riflettere sul livello di responsabilità di questa gente.

Il programma vero del M5S si riduce a una frase: Ottenere il potere.

domenica 10 febbraio 2013

I pupari

Forse nella mappa cosmica degli extraterrestri il pianeta terra viene indicato con colore speciali per avvisarli che non conviene farci vacanze per il fatto che è il pianeta dell'inganno.

Mentre sul quesito di cosa venne prima, se l'uovo o la gallina difficilmente si ottiene una risposta immediata, nel caso dell'inganno è possibile fare un'approssimazione più concreta:
Senza la morbosa avversione dell'essere umano alla verità, l'inganno non sarebbe possibile.

La società umana, la specie homo sapiens, si centra sull'inganno, e la verità, l'evoluzione delle scienze, la filosofia sono marginali.
La verità quindi non ottiene consensi, non sfocia in potere (ha al massimo potere ricattatorio) e non è utile alla vita della specie.
La base dell'evoluzione è l'inganno.

Una analisi degli aspetti della vita umana più rilevanti ci indicherebbe che le verità sulle quali funziona la nostra società (e le verità sono fondamentali!) non sono pilastri, ma bollicine.
Come le bollicine dell'acqua minerale!

La ricetta per convogliare le masse ormai è conosciuta. Sono studiati i casi del passato, e le azioni "sbagliate" che hanno causato il crollo di movimenti basati sulla manipolazione (solo un altro termine per inganno) delle masse.

Esiste ovunque il mito dell'equilibrio.
Il taoismo formula un equilibrio "universale" (ma ovviamente è solo terrestre) tra il principio maschile e femminile. Il cristianesimo preferisce dirigere lo sguardo su principio del bene e principio del male, assegnando di fatto un equilibrio presente (e passato), ma dando a tavolino onnipotenza al bene (per la speranza futura che vuole instillare).
Piace inferire da ciò un equilibrio tendente alla vittoria della verità sulla menzogna.

Invece la realtà è fatta da famiglie di inganni che si oppongono e costituiscono uno status quo elastico, dove come già detto, la verità non è la struttura portante, ma ha funzione vitale.

La ragione ci deve essere, e la sospetto situata nella neurologia e nelle emozioni umane.
La bugia deve offrire vantaggi generali per la specie, e la verità ha degli effetti favorevoli.
Come il formaggio svizzero ...

La verità in negativo potrebbe essere una inconsistenza della bugia (ma non sempre vantaggiosa).
Voglio sottolineare fuori dalle parentesi, che verità o bugia non mi sembrano scelte coscienti e neppure sempre strategicamente opportune.
Esistono falsità dannose e verità dannose!

Ma se lo vediamo come gioco di intelletto, possiamo spesso identificare la natura o il gruppo di apparteneza delle cose.

Il Movimento Cinque Stelle contiene maggiori dosi di verità dei partiti che vuole dissolvere?
No.
La sua struttura verita/falsità è diversa, ma ha in comune con gli avversari, che tace le verità sui propri fini.

A seguire una tabella sommaria di alcune differenze:


PARTITI TRADIZIONALI MOVIMENTO CINQUE STELLE
Obiettivo egoistico: Soddisfare le necessità primarie degli eletti. Agiatezza, sicurezza, privilegi, lusso, potere Ottenere un beeneficio non dichiarato dei fondatori. Permettere agli eletti l'accesso al potere come gradino per ulteriori passi.
Rispetto per regole democratiche * (di equilibrio) visto che permettono sempre la soddisfazione dell'obbiettivo egoistico. Obiettivo di cambiare le regole, visto che l'obiettivo non è quello di garantire sicurezze agli eletti. I cambi cercati non sono attualmente chiari, ma potrebbero essere ideologici.
* Rinuncia alla violenza, visto che l'obiettivo occulto è soddisfatto rispettando le regole. Probabile conflitto con la maggioranza dei cittadini una volta che gli obiettivi reali (ideologici) divengano evidenti, e la cittadinanza rifiuta I cambi sociali.
Disonestà economica. Onestà (parziale) negli obiettivi sociali. Onestà forzosa dei candidati. Disonestà sugli obiettivi.
I candidati sono protagonisti al soldo di interessi (lobby e partiti). I candidati sono strumento e vengono alimentati da una base di potenziali successori con attività da gestire. La linea ideologica e le mete "superiori" di trasformazione della società invece vengono impartite dalle "guide" esterne.
I partiti hanno interesse nel preservare il sistema e mantenerlo chiuso. (Permettendo la nascita di nuovi partiti, ma sempre sotto le regole del sistema.) Il movimento ha interesse nella distruzione di tutti I partiti, chiudendo poi definitivamente le porte con l'emissione di nuove regole. Probabilmente si aspetta l'abolizione del partitismo e una democrazia diretta o partecipativa senza partiti, che comunque funzionalmente sarebbe una amministrazione di desideri più che una filosofia e un orientamento sociale (che quasi sicuramente la direzione esterna del movimento vuole definire.)

La malafede del movimento si nota in poche inconsistenze pubbliche, ma negate dalle due parti in simbiosi (gli attivisti da una parte, e la direzione del movimento dall'altra).
Grillo e gli attivisti parlano di democrazia diretta.
Grillo introduce Casaleggio come artefice della democrazia IN RETE. Gli attivisti difendono Grillo dalle accuse di mancanza di democrazia, parlando di processo democratico dentro GRUPPI REGIONALI, ma non in rete.

Siccome la rete è pubblica, risulta vera la versione degli attivisti:
Le proposte e le attività organizzative funzionano democraticamente a livello attivisti, ma in incontri e riunioni PERSONALI, e MAI in rete.
La dove uno si aspetterebbe incontrare gli attivisti e discutere proposte ... si trova solo un'enorme immondezzaio di desideri solitari, al 98% lontanissimi dall'essere proposte attualizzabile, e le poche proposte sono sommerse e irriconoscibili. Non esiste un unico attivista a moderare il forum di proposte, che praticamente è una appendicite a vicolo cieco creato per simulare quello che si afferma.
È quindi totalmente falsa l'affermazione di Grillo, che esiste una raccolta di proposte in rete, e che le proposte si sviluppano a livello nazionale a costo zero tramite internet.
Internet è solo la piattaforma di marketing del movimento, il biglietto e il depliant di presentazione, ma non offre nessuno strumento per la strutturazione di attivisti, proposte e organizzazione.

Il Movimento Cinque stelle quindi è una "Federazione" di cellule regionali con scarsa interazione, occupata con proposte locali e regionali o questioni amministrative valide in generale, ma totalmente priva di un programma per i compiti nazionali, e completamente al buio su come affrontare i temi del paese (economia, finanze, tasse, salute pubblica, educazione, energia, etc.)
Gli attivisti sono personale di gestione, non leader. E esattamente per questo il loro destino è essere usati per due mandati e poi scartati. L'intenzione è di ridurre l'attività parlamentare a una attività di gestione, poco attraente per gente con talenti e capacità, ma sufficientemente attraente per chi si accontenta di gestire per due legislazioni.
Le direttive in questo campo se le riserva probabilmente il duetto patrocinatore, e da qualche rara intervista traspare ideologia e visioni che rivelano abbastanza alienazione da quella che è la psicologia e la natura umana.

Agitarsi prima dell'uso

Mancano due settimane alle elezioni del 2013.
Gli italiani (meno qualche migliaio che ha il biglietto della lotteria politica) avranno l'unica opportunità di azione democratica dei prossimi anni (che in Italia potrebbe comunque essere una data un po più vicina.)

Circa il 30% di coloro aventi diritto al voto vi rinunceranno.
Rinunceranno all'unico briciolo di potere che hanno, anche sapendo, che assieme costituiscono il gruppo di scelta elettorale maggiore.

Quest'anno bolle molto in pentola.
Si agita tutto, e a quanto pare, gli elettori di fatto sono in subbuglio.

Da una parte ci sono i partiti consolidati, con i loro fedeli, le loro quote "sicure" o previste, e il sistema al quale si sono adattati, e poi ci sono alcuni nuovi attori, iperattivi fino all'ultimo momento, e una spina nel fianco delle aritmetiche di potere.

Gli schieramenti non sono chiari, anche se come reazione ai sondaggi si fanno previsioni e considerazioni ovunque. Ci sono offerte, rifiuti annunciati che sembrano più esche, e i mezzi di comunicazione che l'ultimo giorno permesso per i sondaggi fanno le ultime considerazioni.
Alcuni aprono la possibilità di una crescita di ultima ora del Movimento 5 Stelle, senza dare limiti.
Gli entusiasti del Movimento ovviamente sognano la maggioranza assoluta, e qualche personaggio eminente manifesta addirittura intenzione di voto per il Movimento e/o per Rivoluzione Civile.

Noioso riassunto.

In questa prima parte esporrò le assunzioni positive che si possono fare riguardo al movimento di Grillo e Casaleggio.

La tattica di Grillo-Casaleggio è puntare sui comizi di Grillo, e dall'altra parte offrire una struttura via internet per gestire un movimento di democrazia diretta (o partecipativa) dove gli aderenti si possono organizzare e si convogliano proposte.
I piedi del movimento sono quindi due: Grillo e la base organizzata via internet.

Confermato regolarmente su fori di discussione pubblici, dove a obiezioni e critiche generalmente rivolte contro i metodi poco trasparenti e l'apparente mancanza di democrazia gli attivisti del movimento rispondono seccati, rimandando al loro lavoro di fondo.
Grillo quindi appare come polo magnetico, showman unico e portentoso, e le sue uscite oblique vengono relativizzate perché si devono considerare "mediatiche", cabarettistiche, o scivoloni dovuti alla natura "sanguigna" di Grillo.

Puntualmente vengono difese le espulsioni, a volte presentate come tradimenti all'accordo preso dal principio, di limitarsi a due mandati e accontentarsi della metà dello stipendio.

A chi si avvicina con diffidenza e critiche al movimento, si propone una interpretazione prevalentemente positiva costruita su presupposti resi possibili dagli elementi di informazione o dichiarazioni appena elencate:

Grillo e Casaleggio sono solamente uno il cavallo d'assalto del movimento, l'altro colui che provvede il guscio tecnico, la struttura di rete che lo organizza e gli permette di funzionare.
Le imposizioni (rifiuto di accettare spazi nei mezzi di comunicazione, obblighi salariali e limiti di mandato) si riescono ad accettare come rimedio contadino ai mali che nel complesso chiamiamo la Casta, che è il nemico dichiarato di Grillo.
Anche le affermazioni di democraticità, ma il rifiuto di rendere chiaro un orientamento ideologico o politico acquistano credibilità se si aggiunge come obiettivo il proposito di attirare consensi di ogni spettro politico.
A questo si aggiungono i punti più discutibili delle mete del movimento, come il referendum sull'abbandono della moneta comune, che a chi lo vede come una possibilità di altissimo rischio può sembrare un'esca populista come diverse altre, con il solo fine di ampliare i consensi elettorali.

Da notare anche le reazioni dei partiti, che secondo qualche commentatore sono le vere forze che spingono gli elettori a dare la preferenza al Movimento Cinque stelle. I partiti infatti danno evidenza di orchestrazioni strategiche contro l'elettorato, e ciò provoca la reazione di vendetta che Grillo offre portare a termine per conto degli elettori "traditi".

Si perdonano o si accettano quindi i bravi ragazzi inesperti ma onesti, probabilmente incapaci, preferendoli alle vecchie volpi rapinatrici, in combutta contro l'elettore, farsanti nel simulare principi e programmi, ma in fondo solidali tra di loro perché il loro interesse principale è salvare le loro reti di potere, che assorbono i fondi pubblici indebitamente.

Il M5S quindi cerca di proporsi come unica opzione di voto per espellere tutti i cattivi, come scalpello del cittadino per pulire il paese dalla Casta Corrotta.
E le dichiarazioni di intransigenza verso qualsiasi altro partito sono parte della strategia, che risultano essere fruttifere (mentre invece le considerazioni di coalizioni e alleanze degli altri partiti ottengono l'effetto contrario: Esodi di elettori).

Fine dell'analisi.

lunedì 4 febbraio 2013

The matrix

C'è gente che appassionatamente cavalca su teorie di cospirazione ed è convinta che il sistema che ci organizza si serve di illusioni, essendo orientato a fini che non sono di pubblico dominio.
In modo molto diverso da quel che credono, hanno ragione.

In psicologia spesso dallo studio delle patologie si risale a forme molto più attenuate che costituiscono il comportamento umano.
In materia democratica, sono i paesi con una democrazia disfunzionale che facilitano riconoscere i difetti del sistema democratico. E considero un fatto, che l'essere umano rifugge la conoscenza cruda della realtà, e generalmente nei casi in cui la adotta, la preferisce come mistificazione, ma nella maggioranza dei casi preferisce la falsità.

Assieme ad alcuni altri paesi (quelli che in certe classifiche si trovano nelle posizioni più basse) l'Italia è un ottimo biotopo per analizzare e capire dove stanno i difetti del sistema "libero e giusto" delle nostre società.

Avverto, che sono conscio, che criticare e rifiutare il sistema è un atto già attuato in precedenza da ideologie violente che tentarono soppiantare il sistema mediante depurazioni.
Ma faccio notare, che il sistema, così come i partiti e l'individuo, è un organismo composto che deve difendersi, visto che chi lo compone ha ogni interesse di preservarlo. E anche la nostra tendenza naturale è evitare il rischio dello sconosciuto, per cui il meccanismo di difesa da un lato ci permette lamentarci e protestare - senza ledere il sistema, ma non ci permette azioni per destabilizzare il sistema o sostituirlo.

Gli avvenimenti attuali ci offrono un buon esempio di ciò:
Grillo viene accusato di fascismo. Non perché incita alla violenza contro il sistema, ma perché lo addita, lo condanna, e lo scardina mantenendosi il più fuori possibile da esso.

È lo stesso obbiettivo di fascisti e comunisti anarchici, per cui oltre alle associazioni operate da parte di chi si vede minacciato (da dentro) è possibile anche l'avvicinamento tra gruppi con la stessa strada, ma obbiettivi diversi. (Rivoluzione Civile invece è solo di nome "Rivoluzione", e cerca un campo di azione entrando nel sistema, in una nicchia di mercato.)

Come funziona il sistema:
Avevo tempo fa accennato al fatto, che l'elettore non ha scelta, e non può creare scelta.
È solo preso in un doppio legame di selezione multipla tra proposte, che sono tutte omologate dentro il sistema per preservarlo.
E a cosa serve il sistema lo sappiamo:
A permettere a un gruppo ridotto di persone di esercitare potere tramite reti ramificate in diversi settori della società, ma non formalizzate e ufficiali.

Per rendere l'idea, è necessario servirsi di un esempio più chiaro:
Nel diciannovesimo secolo, dopo secoli di governo autocratico, diversi sovrani furono costretti a fare concessioni alla masse. Vista la ovvia difficoltà di formare una società non gerarchica, la soluzione "naturale" (nel senso di vicina alla tradizione storica) fu quella di scegliere rappresentanti con i quali formare una gerarchia di potere. In pratica si cambiarono alcune regole, si permise l'elezione dal basso (che poi si estese a ogni cittadino), ma si preservò la struttura gerarchica. E con la struttura si ereditarono i difetti.
Che anche quelli conosciamo:
Intendimento della posizione come potere ottenuto per procura temporaria senza possibilità di revoca con conseguenti spazi potenziali per abusi.
In certe società si colse lo spirito del cambio e anche dovuto a controlli dal basso e al fatto che un certo potere di fatto rimaneva agli elettori (potere di manifestare e far rispettare la propria volontà) si giunse a democrazie funzionali.
In altre invece la tradizione dell'intriga, dell'inganno e della lotta per il vantaggio era talmente radicata, che si trasferì completamente al sistema appena intonacato fresco.

Secondo il giovane Mussolini il sistema Parlamentare non era adatto all'Italia. Il Mussolini maturo invece già aveva scoperto che anche il Parlamentarismo serve a favorire poteri forti. (E usò il sistema esistente esattamente per fare tutto quello che anteriormente aveva condannato da anarchico).

La domanda che dovrebbe interessarci, se siamo critici verso il sistema e siamo d'accordo sul fatto che da dentro è illusorio aggiustarlo, è - in modo chiaro e diretto - con che tipo di sistema vogliamo sostituirlo.
La cosa curiosa è che chi ci riunisce contro il sistema, ci disperderebbe se ci dicesse dove ci vuole portare.
La "distruzione" (include quella condotta con metodi pacifici e forse anche democratici!) come idea sorge in primo luogo grazie al malfunzionamento. È lo stesso sistema che rivela la sua natura traditrice e provoca reazione.E la strategia più vantaggiosa per ottenere sufficiente potere per scardinarlo è concentrarsi solo sul fatto di doverlo dissolvere. Il progetto di ricostruzione in realtà non esiste. La ricostruzione o è un'azione autoritaria ad opera di una forza violenta, oppure una fase di confusione. Perché la libertà è anche libertà di ricreare strutture sciolte e ricominciare daccapo.

Personalmente e me non interessa il potere.
Es è per questo, che io continuo a pensare al cambio operato dalla realtà, usando percorsi legali, e modificando il meno possibile, ma creando la dinamica perché cambi maggiori derivino da ciò.
È dimostrato, che l'essere umano non ragiona, e preferisce seguire un corteo grazie a pochi slogan.
Correggo: È dimostrato nella storia passata.
E aggiungo: La storia mostra una certa evoluzione, con ricadute in certi atteggiamenti, ma non è sicuramente circolare (i diritti umani sono un concetto nuovo, e la gran parte dell'umanità, includendo politici reazionari e radicali, non li comprendono fino ad oggi.)
Viso che il potere veramente deriva dal basso (e in alto viene solo incanalato e manipolato), dipende dalla società quando sarà sufficientemente evoluta per far funzionare equamente il sistema che permette.

In una frase: Ogni società ha il sistema per il quale è matura.
Per cosa sono maturo io lo leggete da due anni.
Io dalle notizie vedo chiaramente, che la gente in maggioranza è matura per quello che accetta di scegliere.

It is the society that produces the matrix it lives within.