venerdì 9 dicembre 2011

Mese sabatico

Confesso:
Avevo cominciato con l'illusione di non essere l'unico a voler migliorare le cose.
Avevo detto chiaramente, che non mi interessa essere un chiacchierone popolare, e che più del consenso cerco la partecipazione per agire.

Credevo che siamo maggioranza quelli che ragioniamo, e che sappiamo capire a che livello i tempi attuali ci costringono ad aprire gli occhi.

Ma ancora non vedo nessuna intenzione di chiedere, esigere, creare sistemi per far in modo che le cose vengano toccate in maniera diversa.

Insomma:
Siamo proprio noi, la massa governata, che ci rifiutiamo di instaurare altri modi per gestire i nostri affari.
Siamo noi che ci manteniamo isolati, e che solo conosciamo da secoli un solo metodo per obbligare al cambio:
L'assalto al forno delle grucce.
Come se l'unica maniera di ottenere cambi sia distruggendo prima quello che c'è!

Faccio un esempio:
Sarà, che siamo veramente in disaccordo sul fatto, che mentre da un lato una percentuale alta di italiani (ormai tutti laureati) fa fatica a trovare un lavoro che permetta loro di pagare contributi per 42 anni, o di arrivare all'età pensionistica e poi ottenere una pensione dignitosa, è opportuno (non dico nè giusto ne socialmente corretto) mantenere esenzioni e privilegi per altri gruppi molto piccoli?
Insomma: È possibile che la maggioranza degli elettori veramente vogliamo tagli dolorosi alla popolazione più debole, e allo stesso tempo ci sembra di vitale importanza finanziare "missioni di pace" e comprare aerei da caccia per una montagna di soldi, che ogni sensatezza ci direbbe di lasciar stare?

O siamo ancora confusi e non identifichiamo la ragione per cui ci troviamo in tempi di crisi?

Non sono ne cospirazioni americane per sostenere la loro valuta, ne manovre di altri paesi più forti, ne la cattiveria e la sete di guadagno di speculatori e avvoltoi.

Tutti, proprio tutti, abbiamo lasciato che i nostri emeriti governanti gestissero le cose senza limiti.

E se non l'hai capita, te lo chiedo direttamente:
Dimmi per favore, cosa significa economicamente, se per gestire la tua casa, per mantenerla in ordine, funzionale e sicura, hai da anni spese elevate, e sei arrivato a debiti che superano gli ingressi annuali di tutti i membri della tua famiglia?
Cosa diresti, se in questa situazione, quando ormai non riesci più a mascherare e sono pochissimi quelli che ti danno credito, continui a progettare nuove spese?
E spiegami, se i tuoi familiari continueranno ancora per molto a versarti la metà delle loro entrate per permetterti una gestione generosa in certe direzioni, e austera nei loro confronti?

Io dico,m che se c'è un giardinetto con un angolo morto, nascosto alla vista esterna, rischi di essere ssitemato li dai tuoi stessi familiari.

Pero questa logica, una volta che esce dalle mura domestiche, sembra non funzionare più.

Non vi chiamo fratelli, perchè non lo siamo, ma la gran maggioranza di noi sicuramente si sente fottuta, o no?

Allora:
Fottuti paesani, ce la facciamo a introdurre forzosamente certi "piccoli" cambi che ci permettono - mantenendo la pace, evitando la distruzione e la violenza - di tagliare le gambe con un colpo agli sfacciati irresponsabili che fanno (come si testimonia nei mezzi di comunicazione) solo i cazzi loro?
L'alternativa che avete, ed è molto chiara, è di abbandonarvi a gente che per il solo fatto che vuole guadagnarsi una buona pensione con 5 anni di "lavoro", e che ormai ci ha mostrato chiaramente, che il "lavoro" è solo una cosa: Premere i bottoni al momento giusto per arrivare alla fine dei 5 anni.
Alla faccia nostra!

Continuo nella convinzione che:
1) Protestare non serve a niente.
2) La violenza costa troppo
3) L'opposizione pacifica organizzata, con misure di pressione pacifiche (come fatto in scala molto maggiore da Gandhi oltre mezzo secolo fa!) funziona
4) La democrazia è il meglio che abbiamo, non funziona ancora bene, ma si può aggiustare già con piccole modifiche.
5) Viviamo già in tempi in cui è possibile la mobilizzazione in massa a bassi costi, e con probabilità di successo enormi.
6) Dovremmo ormai essere consci del fatto che quando le cose le organizza chi fa parte del "sistema", è probabile che siamo di nuovo manipolati e usati.

Allora, ancora non ne hai abbastanza, e preferisci subire, o cominci a mostrare che sei vivo e ti muovi?

venerdì 11 novembre 2011

L'ora della pecora

Ci sono dozzine di opinioni sul da fare, ma solo una scelta da fare.

È oltremodo ovvio, che chi non ha governato vuole le elezioni anticipate. Le possibilità di arrivare al governo in questo momento sono elevate.

Berlusconi - e sarebbe una grande sorpresa se non fosse così - preferisce la continuazione dello stato attuale, sotto la guida delle sue marionette.

Grillo dice che Monti praticamente è la seconda scelta peggiore.

Io non sono nessuno, ma per ragioni che ti saranno comprensibili tra qualche frase, credo di sapere cosa si deve fare.

Delle tre posizioni descritte, non vado d'accordo con nessuna.
Le prime due sono posizioni di interesse per il potere. La terza non la vogli ocommentare. Forse Grillo ha qualche ragione, ma non posso dargliela in questo caso. E non sto affatto dicendo che un governo guidato da Monti sia la soluzione giusta.

La cosa giusta da fare è:
Elezioni anticipate NO. Già solo per il tempo necessario, e l'incertezza generata, si devono scartare.
Il principio che deve servire da guida è invece generare fiducia. E non in Italia.
Chi ci dice quindi qual è il candidato e il governo migliore, stavolta sono i mercati esteri.
Delle soluzioni proposte attualmente, Monti sembra la scelta migliore. Sembra anche improbabile, che nel corso dei prossimi giorni si presenti un'alternativa più accetta.
Io quindi, se fossi al Parlamento, stavolta mi asterrei dal fare politica di partito (e potere) e appoggerei il candidato preferito dei mercati.
Sono d'accordo con gli indignados, che i mercati stanno rovinando le economie nazionali, ma la colpa è degli sprechi e delle spese troppo alte dei governi.
E in ogni caso, cercare di andare contro corrente - da quel che si vede chiaramente da diversi mesi, solo ingrossa la corrente e la rende più minacciosa.
Ripeto quindi, che ora si deve accettare e sostenere la pecora che segue il corso prescritto da fuori, per calmare le acque i ridurre il fuoco.
Ma allo stesso tempo si deve cominciare a cercare una soluzione internazionale per controllare le spese nazionali (aumentando l'efficienza, riducendo il costo degli stipendiati, evitando sprechi e facendo investimenti che generano impiego).
La pecora si manda avanti e con calma si riprogetta la logistica.

mercoledì 9 novembre 2011

Grazie!

Ho scelto il titolo corto, ma le considerazioni da fare sono moltissime.

Il Grazie è rivolto al Cav. Silvio Berlusconi.
Ed è a doppia sfaccettatura.

Una volta il grazie diretto, per togliersi di mezzo (in apparenza).
Il grazie vero però è maligno:
Silvio, grazie per non essere così furbo come ti credi!
Il gioco lo controlli in Italia, e ciò ti ha fatto credere, che le cose le risolvi allo stesso modo anche quando ci sono pressioni dall'estero!
Lo spread sale? E tu a dire due frasi, che non è giustificato.
Ti riducono il rating? E altre due frasi, che è una mossa non sostenuta dalla realtà.
E così via.
Mentre invece il grosso dell'energia tu e i tuoi lo riservate a spingere legge e emendamenti che fanno molto comodo a te.
Grazie quindi, per aver sottovalutato il resto del mondo!
Dove tu non comandi, sono preoccupati per i loro soldi, e sanno benissimo, che sotto la tua guida l'Italia fa tre passi per crearti uno scudo protettivo e un passo per tutto il resto delle cose.

Non è un grazie al mondo, per aver risolto un problema dell'Italia. Lo hanno fatto nel loro interesse.
Ma comunque siamo grati.

Il siamo include mezz'Italia.
Il che suona positivo.

E invece dubito che lo sia.

Primaditutto, la ritirata di berlusconi dal palco non vuol dire tanto. Il suo partito è nel vero senso della parola "suo".
È un organismo composto da parecchi avvocati, che hanno il compito principale di salvaguardare il Condottiere. E sono sicuro, che la maggioranza non smetterà di fare diligentemente il proprio lavoro, solo che perlomeno non sarà più per proteggere le massime cariche dello Stato, bensì coloro che nuotano nel capitale.
L'altra cosa che speriamo cambierà è che ci dovrebbe essere meno ricorso al voto di fiducia per passare le "leggine" che col Referendum avevamo negato.

Il prossimo governo potrebbe essere nuovamente di centrodestra, con pressappoco gli stessi personaggi.
Potrebbe anche essere di Centrosinistra con pressappoco i personaggi attuali di Opposizione, che finalmente trovano un accordo basato sulla volontà di governare.

Ma continuo a non credere in nessuna delle due possibilità.
Di sicuro non voterò nè per l'uno, nè per l'altro schieramento. Se rimane una terza opzione (non intendo il terzo polo), la studierò.

Io continuo a sperare in un movimento serio, responsabile, e deciso a far pulizia.
Non cerco i miracoli e la genialità. Forse ci sono, ma a cambiare le cose si può anche prendere un granchio e fare più danno che bene.
Per cominciare, preferisco chiedere tagli allo spreco nell'amministrazione pubblica.
Chi lavora per la comunità deve veramente lavorare. Il superfluo deve essere eliminato completamente.
Si deve perseguire il massimo dell'efficienza.
Chiedo anche tagli alle spese militari. Tutto ciò che non è veramente necessario si lascia per tempi migliori. Tagli alle spese di appoggio al culto (non dico a zero, anche se sono ateo, ma ci devono essere, perchè tocca a tutti stringere la cintura).
Il resto del pacchettone, sia privatizzazioni o altre cose, lo lascio alla discussione. Ma certi settori preferirei non toccarli. Preferirei lasciare fondi per appoggiare progetti economici privati (però non alla maniera della Sinistra, che finisce per favorire imprenditori disonesti. Se come Stato ti presto o ti do soldi, perlomeno per un certo tempo sono tuo socio e posso prendere il comando in qualsiasi momento sia necessario ...).

Se governa la Sinistra, mi aspetterei l'abolizione di tutte le leggi pro Silvio nel giro di massimo sei mesi. Sarebbe il minimo che devono al paese!

È il 9 de Novembre 2011 in Italia.
Non ho ancora perso la speranza che la politica dei paesi democratici migliori prima che io muoia.
Posso contribuire con qualche piccola idea (studiata per provocare cambi graduali, però in modo naturale).
Tocca a voi, 60 milioni di paesani, volere il cambio, mettervi d'accordo su alcune cose basilari, e fare forza assieme per ottenerle.

martedì 18 ottobre 2011

Elecciones 1:1 ; Abstención = asientos vacios en Parlamento y Senado ; Quórum

1. La formula con la cual se asignan asientos en las Cámaras son pura Convención definida por leyes de alguna mayoría. SE PUEDEN MODIFICAR!
2. La abstención es NO DELEGAR. No tener en cuenta las abstenciones es tradición, sin ninguna justificación legal. Así como se ignora la abstención se puede tener cuenta de ella!
3. La propuesta en breve:
- Se dejan cuotas mínimas para no fraccionar demasiado.
- Se asignan asientos de forma directamente proporcional a los votos.
- Votos nulos, en blanco, o a partidos que no pasan el mínimo se transforman en asientos vacíos.
- Si los votos válidos no alcanzan el 50% + 1, la elección no es valida.

Consecuencias (en esto está la parte interesante!):
La abstención es expresión de voluntad de voto y tiene efectos.
Se reduce el costo político. Menos sueldos, menos reembolsos por campañas a candidatos y partidos.
El poder y el contributo al costo político de quien no logra representante en las Cámaras no se roba. Se respeta! El dinero economizado se puede apartar para obras sociales o de educación!
Con la abstención se crea un mecanismo de auto-renovación intrínseco de la propuesta política. Los asientos vacíos son un mercado no satisfecho de demandas que luego crearán ofertas, propuestas, y regeneración el los mismos partidos actuales.
Es un sistema de auto regulación, que quita a la clase política la capa protectiva contra el elector después del proceso electoral, ya que el poder solo se reparte si las propuestas y el trabajo corresponde al interés del ciudadano.
En caso de elección con baja participación, no se forma un gobierno, no hay reembolsos de ningún tipo, y el gobierno transitorio tiene poder limitado y sueldo reducido.

Justificaciones:
Derechos humanos. Tengo derecho al voto. No hay NINGUNA base legal para justificar que si no lo expreso lo pierdo!!!
A mi derecho corresponden obligaciones de la otra parte.
Si no expreso el voto, no designo un representante! O sea: NO LO QUIERO!!!
No me lo pueden robar y repartírselo entre ellos como ladrones.
Soy ciudadano, tengo derecho a que me presenten un programa político que se acerque a lo que yo quiero que sea mi país!

Plano de acción:
Este tipo de propuesta no se pide a la clase política. El elector es quien tiene que definir como se maneja su voto o su abstención!
Hay dos formas para arreglar el sistema democrático:
Con referéndum popular. La propuesta se discute, se mejora, y una vez definidos los detalles, se transforma en texto de ley, con clausulas etc. y se juntan firmas para poderla aprobar en un referéndum. Hay que agregar una clausula que determine como se puede abrogar o cambiar la misma propuesta (o ley). Yo aconsejaría que sea también por referéndum.
La otra es formando un partido de abstención. El partido debería tener el único objetivo de lograr los pocos cambios de conteo y nada mas, para encontrar el máximo de apoyo.
Si el partido entra al Parlamento con una buena cantidad de asientos, funciona como un globo de aire que no permite alcanzar mayorías de gobierno, y los partidos tendrán que negociar con los abstencionistas para poder gobernar. Una vez que se obtiene de forma permanente el respeto de los votos que no se transforman en mandatos, el partido se disuelve.

Detalle muy importante:
Para efectos de la formación de coaliciones o de aprobación de leyes, el "voto abstencionista" cuenta en el sentido que el gobierno se forma con mayoría de gobierno y no absoluta.
Ejemplo: Votos validos 50% + 1, Abstenciones, nulos, etc. = 50% - 1.
El gobierno se forma con 25% + 1.

La propuesta no es para destruir el sistema democrático, sino para hacer en que finalmente TODO ciudadano con derecho a voto se refleje en la repartición de poder, que si se alcanza el quórum se pueda gobernar, y motivo principal, para tener un sistema inteligente para la renovación política.

domenica 16 ottobre 2011

Aufruf an die Medien

Sehr geehrte Herren Journalisten und Redaktionen,
Seit Wochen berichten Sie von weltweiten Protestaktionen.
Wir erfahren, dass die Leute wütend sind, und gegen wen sich das richtet. Wir hören von Idealen, was für eine Welt gewünscht wird. Es werden sogar Sätze zitiert, wie „die Politik sollte dem Wohl der Bürger dienen“, usw.
Realistischen Menschen wird also der Eindruck vermittelt, dass die Lage schlimm ist. Dass wir in Turbulenzen geraten sind. Und dass Proteste und Aktionen aus dem Bauch geschehen, und kopflos sind.
Sie sagen uns eindeutig, dass es keinen Weg aus dem Status Quo gibt, und dass das Risiko im System immanent ist, obwohl das System durch Entscheidungen aufgebaut wurde.
Das Schlimmste ist, dass Sie uns realistische Änderungsvorschläge vorenthalten. Es muss Dutzende davon geben, und viele davon sind nicht radikal, noch würden sie das System stürzen. Aber wie durchführbar die Vorschläge sind, ist gar nicht das Wesentliche. Was auffällt ist, dass Sie peinlich genau zeigen wollen, dass außer Motzen nichts zu tun ist.
Damit machen Sie sich zu Komplizen des Systems, und Sie kommen Ihrer Verantwortung nicht nach, die volle Information zu vermitteln.
Sie könnten nämlich eine journalistische Recherche starten, dutzende Vorschläge zusammenbringen, und sie Experten zur Diskussion unterbreiten.
DAS INTERESSIERT UNS! Weil es uns wirklich angeht!
Wir wollen nicht als einzigen Ausweg die Gewalt gegen Regeln und den Staat! Wir wollen auch hören, welche Möglichkeiten wir in der Hand haben, um unsere Welt zu verändern, ohne sie zu verschlechtern und ohne sie erst zu zerstören!

I quorum

La volontà popolare viene trattata in modo diverso dalla legislazione.
Il quorum che ci è più familiare è quello del referendum abrogativo.
Per abrogare una legge voluta da una maggioranza parlamentaria, deve votare il 50% più un voto.
Dei voti validi ottenuti, vince la maggioranza semplice.

Ovviamente non si tratta di una distribuzione di potere.

In un referendum costituzionale il quorum non è fissato al 50%+1. Vale la scelta della maggioranza dei votanti. Ma ovviamente è in piena discussione, se una modifica costituzionale è di qualità abrogativa, e si dovrebbe chiedere anche lì il quorum del 50%+1.

Fatto sta, che il quorum non è una regola logica, rispettosa dei diritti umani e dei diritti politici.
È anche quello una convenzione, giustificata e smontata, a seconda dell'intendimento delle parti interessate a definirlo.

Del quorum mi sembra di rilievo l'interesse del legislatore.
In quello abrogativo il gioco è:
Se vuoi abolire una legge voluta da una maggioranza di governo, devi avere il 50%+ 1 di voti degli aventi diritto.
Mi sembra giusto.
Un governo numericamente in media si compone con il 65-80% di voti.
La maggioranza corrisponde a un 33-40% dei voti totali possibili.
E l'abrogazione si ottiene con il 25%+1 di voti.

L'equilibrio quindi è a sfavore del governo.

Ma il quorum no!

Non esiste quorum per la validità del processo elettorale! Se avessimo l'opportunità, potremmo anche noi annullare una elezione per mancanza di consenso ai programmi politici.

Faccio quindi una correzione al quorum inverso proposto recentemente.
Non è un quorum al contrario. È un semplice quorum equivalente. Se si vuole convalidare un voto popolare, i voti validi devono raggiungere il 50% + 1!

Così come il quorum del referendum è giustificato per giustificare un cambio che interessa la maggioranza degli elettori, per la validità di una legislatura ci dovrebbe essere lo stesso quorum.
Allo steso modo in cui l'astensione al referendum viene usata e raccomandata dai partiti per invalidare un referendum, e quindi l'astensione è una espressione della volontà elettorale, l'astensione deve avere lo stesso potere quando si tratta di delegare il potere.

Le tre porte

Secondo il Vangelo ci sono due strade. Una stretta e una larga.
A Dio non piace la vita comoda.
(A me invece la vita viziosa è quella che sembra stretta ...)

Un'altra dichiarazione della Bibbia, di qualche secolo anteriore, afferma che tutto è vanità.
Eventualmente alla fine, ci illudiamo sopra la virtù, e sia vizio che virtù sono nient'altro che insignificanti vanità.

Ma c'è gente che si ricorda, che la vita consiste di realtà e non di teorie e filosofie.
Si devono fare scelte. Quelle che sono permesse. Che sono possibili.

E spesso sembra, che le le possibilità siano due.
Ying e Yang.

Se si legge Konrad Lorenz, c'è più varietà.
Gli organismi animali si organizzano in società colletive, tribali, o individuali (per esempio i predatori).

Sembra che a noi umani siano possibili vari tipi di società ... che alla fine in fondo sono tribali.
Anzi, il tribale non rimane in fondo. Quando le acque si schiariscono, il tribale emerge.

È vero?
No.
Ci sono ancora i dinosauri. Quelli che credono che il mondo gira solo quando lo vogliono loro.
Che si prendono quello che vogliono, che hanno una corte di adulatori, magnacci, leccascarpe e soldati.
Una società tribale? Sembra. Ma alla sua testa dovrebbe esserci il capo tribale, e non il predatore.
Il capo tribale segue il destino della sua comunità. Non la chiama paese di merda, e non la usa come lustrascarpe (o carta igienica). Il capo tribale preserva le regole della comunità, non cerca la corazza per rendersi immune ad esse.

Sto parlando di scimmie ovviamente. Persone e fatti reali non c'entrano.

Tu e io, che possibilità abbiamo? Abbiamo il potere della scelta?
O è la società in cui nasciamo che determina le nostre scelte?

Qualche libertà l'abbiamo.
Se vogliamo, ci convertiamo all'Islam, andiamo in Afghanistan a imparare come uccidere, e combattiamo la nostra società.
C'è comunque in qualsiasi scelta possibile il pericolo della strumentalizzazione.

Torniamo alle prime considerazioni:
Ci sono delle strade prefabbricate. Se le usiamo, stiamo seguendo un percorso preparato da altri. E andiamo dove altri vogliono farci arrivare.

Vi propongo la mia analogia.

Ci sono tre porte. Tutte e tre ci immettono sulla strada della nostra vita con altri nella nostra società.
Una porta è dell'accettazione.
Ci sembra che seguire la corrente costa meno energie. Lottare contro corrente ci occuperebbe talmente, che non prenderemo pesci. Ci accomodiamo, per acchiappare anche noi qualche pesce.
L'altra porta è invece quella della distruzione. Appena si chiude dietro di noi, ci buttiamo a testa bassa contro tutto quello che fluisce nelle nostra società. Ci accaniamo contro la strada, e cerchiamo di demolirla.
La terza porta è quella della gente che si mantiene ai bordi. Non si fa trascinare, perché non è trascinabile. Ma non si mette neppure a lottare alla cieca, perché si rende conto che ciò che c'è è stato creato da altri esseri umani, e lottare contro di esso vuol dire non rendersi conto, che la realtà rispecchia ciò che la gente è.

Qualcuno di questi ai bordi, invece di fare lo schifato, studia i flussi e per tratti capisce cosa fanno le correnti.

Si rende conto, che in certi punti si può gettare una pietra. Una che si può caricare con le proprie forze.
E se la pietra si incaglia nel posto giusto, svia la corrente, e crea forze nuove.

sabato 15 ottobre 2011

Frisch ausgeheckt: Nichtwählermehrheit

Die Idee ist noch sehr unreif und gerade erst eine halbe Stunde alt.


Ich schlage bereits vor, dass zurückgehaltene und ungültge Stimmen direkt in leehre SItze in Parlament und Senat umgesetzt werden.

Angenommen, die Wählerschaft ist extrem sauer. So sauer, dass die Wahl des geringsten Übels auch nicht attraktiv ist.
Angenommen, bei einer Wahl, die Enthaltungen berücksichtigt, sind die Nichtwähler mehr als 50% der Wählerschaft.
Was dann?

Ich halte es dann für gegeben, dass die Mehrheit KEINE Regierungsbildung der angetretenen Kandidaten will.
Die Wahl wäre gescheitert und müsste wiederholt werden.
Mit welchen Konsequenzen:
Die temporäre Regierung (Regeln müsste man vorgeben) wäre Einschränkungen unterworfen, Gehälter wären reduziert, und wo üblich (z.B. Italien, wo fünf Jahre im parlament ausreichen, um 3,000 EUR monatlich Rente zu bekommen) wäre die Zeit für die normale Rente nicht anrechenbar.

Damit würde man Politiker zwingen, Programme für die Mehrheit zu bringen.

Mir ist bewusst, dass die Mehrheit nicht für zurechnungsfähig gehalten wird.
Aber Moment: Nazideutschland war kein Mehrheitsgreuel! Und die übelsten Taten waren nur einem kleinen Kreis bekannt!
Vor jeglicher Mehrheit kommen sowieso Menschenrechte. Und ich glaube nicht, dass Mehrheiten im einundzwanzigsten Jahrhundert gegen Menschenrechte sind.

Quorum inverso

L'idea è fresca di 2 minuti:

Alla mia proposta di rispettare il voto trattenuto (ovvero l'astensione), aggiungo un secondo punto:
Se le astensioni corrispondono al 50% + 1 voto, le elezioni sono nulle e si devono rifare.
Per il governo temporario sospenderei alcuni privilegi: Non conta come periodo per ottenere la pensione, salari ridotti, zero rimborsi a partiti e candidati per l'elezione fallita e restrizione delle facoltà legislative.

La lascio così, per pensarci un po su.

Avevo intenzione di scrivere anche qualcosa su come fermentano idee.
Freud parlò di sublimazione, ma esclusivamente riferendosi a una maniera di canalizzare energia sessuale.
Io lo voglio estendere. Qualsiasi tipo di emozione forte si può dirottare.
Io lo faccio figurativamente portandole al cervello con l'incarico o di trovare la soluzione per riderci su, oppure per produrre una soluzione "alla mano" (cioè una che veramente si può attuare, e non una da libro di favole.
Il processo ormai è congegnato, dato che l'ho collaudato una ventina di anni fa.
Per cui funziona automaticamente, ed è ciò che deve essere successo a causa delel notizie degli ultimi giorni.
Perché cose come il processo breve o la restrizione della libertà di espressione mi irritano ...

Inconsciamente mi sarò dato l'incarico di riformare il progetto includendo un modo per permettere alla cittadinanza di dare un no definitivo a una elezione, se in campagna si è visto che la mentalità e l'intenzione dei candidati è solo di ripetere le legislazioni anteriori.

sabato 8 ottobre 2011

Sberleffi da dietro il vetro blindato

Ricordo che da piccoli passavamo spesso davanti as un edificio circondato da un cancello e sorvegliato da cani irritabili.
Mio fratello aspettava fino ad aver superato l'edificio, e poi provocava i cani da distanza sicura.

Essere eletti equivale a una ascensione a un livello blindato contro gli elettori.

Rendo l'idea, se aggiungo che diverse attitudini, ma specialmente il fatto che i lavori urgenti sono quelli di impunità personale o di assicurazione del proprio periodo legislativo, invece di impegnarsi a studiare soluzioni e alternative alla situazione finanziaria, che tutto ciò equivale a farci capire, che noi ormai gli facciamo un baffo.

Il vetro blindato non è obbligatorio.
Siamo noi ad averlo lasciato lì.
Ed è ora di farci un bel buco. Un buco che occupa all'incirca il 20-30% della superficie del vetro.
Sono certo, che allora la situazione sarà differente.

Quando cominciamo a organizzarci?

Auf Atlas' Schultern

Allegorisch gesehen, stimmt es, dass die Erde vom Riesen Altas getragen wird.

Wenn nämlich der Sinn einer solchen "Fabel" war, dass es offensichtlich nicht wahr sein konnte ...
dass es gar keinen Atlas gab ...
dass es eine Erklärung war, weil man nicht wusste, wie die Realität beschaffen war ...

war die Aussage als Lüge gemeint.

Die Welt stützt sich auf Lügen.

Wahrheit ist sowas wie Antimaterie. Sie existiert sporadisch, wird sogar kultiviert (speziell in wissenschaftlichen Aktivitãten), hält sich aber nur in Biotopen, da sie anderswo nicht weit kommt.

mercoledì 5 ottobre 2011

Homo periurus

Science Fiction mit Ausserirdischen, die der menschlichen Rasse einen Besuch abstatten, gehört zur "Kultur".
In einem Film aus dem Jahr 2000 (What planet are you from?) muss ein gefühlsloser Ausserirdischer, der auf irdischer Mission ist, um ein Kind zu zeugen, auf Lügen zurückgreifen, um erfolgreich zu sein.

Allgemein ist unseren Filmemachern nicht bewusst, dass ein sehr markantes Merkmal unserer Spezies eben das Lügen ist. Oder das Glauben an Lügen.

Ein Ausserirdischer würde in seinen Bericht sicher gleich am Anfang eintragen, dass die menschliche Rasse, die den Planeten beherrscht, ihr ganzes Lebenssystem auf Lüge aufgebaut hat.

Das hat eventuell damit zu tun, dass wir unseren Gefühlen  vollkommen unterworfen sind, und unsere Rationalität in diesem Bereich kaum greift.
Es ist aber Tatsache, dass die menschliche Welt massiv auf Lügen gebaut ist.

Wissenschaft ist im Vergleich zur Lüge eine sehr junge Strategie, die Welt zu erklären. Denn Lüge entstand aus dem Bedürfnis, eine geordnete Erklärung der Welt zu geben.
Nicht jede Lüge natürlich!

Dass im Irak Massenvernichtungswaffen versteckt waren, war keine erklärende Lüge. Es war eine manipulative Lüge.
Die von denen, an die sie gerichtet war, willkommen aufgenommen wurde.

Dass ein Gott seinen Sohn als Opfer für die Menschheit entsandt hat, wird von etwa zwei Milliarden Menschen geglaubt. Wie sie untereinander, und mit anderen umgehen, hängt in grossem Teil mit diesem Glauben zusammen.
Ein anderer riesiger Teil der Menschheit glaubt, dass der Gott Allah einen unkritisierbaren, zu vergötternden Propheten entsandt hat.
Mindestens eine "Erklärung" muss falsch sein. Oder beide.
Und darum wäre es korrekt, alle derartige Erklärungen wissenschaftlich anzugehen.
Wissenschaftlich wäre eine Textexegese, Rezeptionsgeschichte und eine kritische Theologie, um ehrlich herauszufinden, was gedichtet ist, wann, wo, von wem, aus welchem Grund und zu welchem Zweck. Es wäre korrekt, klarzustellen, welche Werte und Vorstellungen von der Welt bestimmte Erklärungen zugrunde liegen, und wo erwiesenermaßen solche Weltbilder inkorrekt eingeschränkt waren, und inzwischen korrigiert sind.
Ich sage, dass es korrekt wäre.
Denn irgendwo liegt ein Wille, alte "Wahrheiten" gegen jedes Argument zu verteidigen, notfalls mit Gewalt.
Dass die Spezies nur mit äusserster Mühe, und nach Millionen Jahren ein  Verfahren entwickelt hat, um sich an Wahrheit heranzutasten (bzw. sich nicht an Illusion und Erfindung festzuklammern), sollte Indiz genug dafür sein, dass Wahrheitssuche keine Notwendigkeit für sie darstellt.
Dem Bedürfnis, eine Erklärung zu geben, entspricht ein Bedürfnis, zu "Verstehen". Wohl aber kein Verstehen in logischem Sinne, sondern in emotionalem Sinne.

Anders ausgedrückt, ist unsere Welt mit etwa sieben Milliarden Menschen ein vorwiegend emotionaler Haushalt.
Mit recht tierischen Emotionen, die manifestiert werden.

Wissenschaft ist aber kein Schwimmen gegen den Strom, sondern ein kleiner Strom in diesem Haushalt, der ihm trotzt.
Und sie ist vermutlich doch älter als vorher gesagt.

Oder anders, aber ganz direkt gesagt:
Ein prozentual sehr kleiner Teil der Spezies Mensch (2%? 4%? sicher nicht mehr) ist aus welchem Grund auch immer nicht in gleichem Grad den eigenen Emotionen unterworfen.
Die modernen demokratischen Gesellschaften sind ihr Produkt.
Sie sind durch einige Grundideen und Vorstellungen verursacht worden, aber nur Dank populistischem Marketing verwirklicht worden.
Das heisst, dass sie nur dem Sinn nach umgesetzt werden konnten, indem bestimmte tiefe Emotionen synchron angesprochen wurden. Die "tiefen" Emotionen kann man in einem Imperativ zusammenfassen: Vernichte den Feind!

Es würde auch heute, in jeder Gesellschaft viel besser funktionieren, als ein Vorschlag, die Demokratie mit einem kleinen Hebelchen besser zu machen.

Ich könnte parallel ein Blog führen, indem ich Gewalt gegen Regierungen fördere, und ich hätte bald mehrere Dutzend Jünger ...

Lieber Du,
atme tief ein. Lasse Deinen Atem wie eine Welle von der Brust bis zu den Fußspitzen wandern.
Vielleicht fühlst Du beim Einatmen, während sich Deine Lungen wieder füllen auch, wie die Welle währenddessen von Deinen Fußspitzen zurückkehrt.
Während Du dies tust, und Dir der Empfindungen bewusst wirst, die sich in Deinem Körper abspielen, merkst Du, dass das Bewusstwerden selbst nicht in Deinem Körper fühlbar ist. Du weisst, was Du wo fühlst, aber das Wissen fühlst Du nicht.
Während Du also weiter fühlst ...
Vielleicht bist Du in der Lage, mit einer Atmung eine geschlossene Welle über den ganzen Körper zu "werfen" ...
während Du dies fühlst, wird Dir bewusst, dass Wissen unabhängig von Deinen Gefühlen erlangt werden kann.
Und Du kannst Wohlgefühl in Dir blühen lassen, sogar anwachsen lassen, während Du einem anderen Teil von Dir überlassen kannst, Dinge wahrzunehmen, zu verstehen, und Dir Anleitung zu geben, wie Du am besten mit Wesen außerhalb Deiner umgehen kannst.

Alternative:
Such Dir einen Leithammel und folge ihm :)

mercoledì 28 settembre 2011

Die Moral der Geschichte

Wir hören seit vielen Wochen Nachrichten.
Hören?
Wir suchen Nachrichten, richtig?

Während Du und ich auf Nachrichten achten, die mit der Schuldenkrise, Maßnahmen, Finanzwelt, usw. zu tun haben, gibt es jede menge Menschen, die auf "Aufnahme" schalten, wenn es etwas neues von Lady Gaga gibt, oder irgend ein Adliger etwas gesagt oder getan hat.

Warum wir Nachrichten zur Weltlage bevorzugen?
Es sind sicher verschiedene Gründe.
- Wir machen uns Sorgen
- Wir sind seit langem der Meinung, es wird falsch gehandelt, und wir kriegen Bestätigung, dass die Maßnahmen nichts lösen
- Wir warten auf eine gute Idee
- Wir wollen sehen, wann endlich eine andere Strategie eingeführt wird
- Uns interessiert zu wissen, wie schlimm es ist und wird
- Das Thema bietet unzählige Möglichkeiten, etwas zu kritisieren

Mich interessiert es aus einem anderen Grund.
Ich versuche zu verstehen, wie das System funktioniert.

Hier mein bisheriger Stand:

Erstens:
Das Thema ist aktuell, aber es ist ein ALTES Problem!
Das heißt, dass aus irgend einem Grund plötzlich ein Thema auf die Bühne tritt, Scheinwerferlicht erhält, und ab dem Moment an nicht mehr von der Bühne verschwindet.
Dass es auf der Bühne gelandet ist verursacht weltweite Aufmerksamkeit. Es wird zerhackt, es wird daran allseits gefummelt und gedreht.
Kurz: Psychologie und Spekulation greifen es auf.

Was ich mit funktionieren meine hat also wenig damit zu tun, wie es konstruiert war, und wie es funktionieren sollte.
Ich will nur verstehen, wie etwas passiert (das warum ist schwerer zu beantworten).


Die zweite Sache die ich begriffen habe, und die finnischen Abgeordneten wohl auch (aber nicht die slowakischen!) ist:
In solch einer Situation ist der gordische Knoten vom Chaos selber vorgegeben!
Damit meine ich: Man muss nicht tief studieren und analysieren, sondern einfach fragen:
Was erwartet das unkontrollierte Gebilde, bzw. mit welchen Maßnahmen würde das Gebilde selbst meinen, dass der Großbrand gelöscht ist?
Genau die Löschmaßnahme ist vorgegeben, und sie muss schnellstens erfolgen, ohne einen Tropfen zu sparen (es kostet sonst noch mehr.

Das bedeutet keineswegs, dass man intelligente Köpfe nicht braucht. Die müssen nach Löschung des Brandes einsetzen!

Solche Probleme, die nicht ganz rational sind (abgesehen von Griechenland, sind andere Länder nur wegen des Scheinwerferlichts ins Kreuzfeuer GEZOGEN worden, und Griechenland ist in stufenweise in den Morast gedrückt worden) muss man in zwei Schritten angehen.
Schritt 1: Mit dem Problem in Rapport gehen, das heißt, sich nicht dagegen stellen, sondern es begleitend führen, bzw. zustimmen und Forderungen erfüllen. Ideal sogar, wenn man zuvorkommen würde.
Erst als zweiten Schritt, wenn die Wasser ruhig stehen, das gesamte, abgekühlte System überdenken, und Mechanismen einbauen, die solche "Uberhitzungen" vermeiden können.

Wir sind noch beim ersten Schritt, und weil man ihn so widerwillig getätigt hat, verlangt er viel viel mehr Aufwand, als nötig gewesen wäre.

Ich bin übrigens auch einer von denen, die sich für den zweiten Schritt etwas überlegt haben (ein konkretes Projekt!), und ich hätte wahrscheinlich auch gezögert, mit zu fließen. Ich hätte es auch gleich gegen den Strom versucht.

Unsere Welt ist so, wie sie gerade "organisiert" ist.
Meckern ist etwas für die Opposition, und meist ist das die Haupttätigkeit einer jeden Opposition.
Du und ich können es besser machen:
Weniger Energie und Konzentration aufs Jammern verwenden, und statt dessen gut zuhören und lernen.
Erst wenn man eine Lektion begriffen hat, hat man einen Ansatz, um nach vorne zu gehen.

Prova di forza

Ci aspetta un nuovo Referendum.
Per abolire le regole di assegnazione di seggi volute dal governo di Centrodestra.
Si tornerebbe al sistema anteriore, che non era affatto migliore.
Sia il Porcellum, che il Mattarellum, che si vuole restaurare, sono regole fatte per favorire gli interessi dei partiti.

All'elettore interessa ben altro!

Se comunque le regole (addirittura un premio di maggioranza che può raggiungere il 5%!) si fanno così, la base giuridica delle regole è molto debole.
Cosa che io sospettavo fortemente!

Alla proposta di abolire semplicemente il Porcellum e tornare al Mattarellum esiste un'altra proposta, quella di Passigli, che vuole togliere ai partiti la libertà di assegnare i seggi per le loro liste interne anzichè secondo il numero di voti di ogni candidato. Ma alcuni partiti di Sinistra hanno promosso questo referendum, per impedire che si faccia quello d iPassigli, molto più interessante per noi elettori (noi per dire, perché io non ho mai votato, e questo Referendum mi pare il contrario di interessante.)

Allora, se le regole elettorali si cambiano raccogliendo 500,000 voti per fare un Referendum, e poi votando con un quorum ...
abbiamo una alternativa per chiedere un sistema che è veramente nell'interesse dell'elettore!

Chiedo a te che hai sempre votato:
Se il tuo partito ottiene il 13% di voti, e le proporzioni di forza rimangono praticamente simili ad ora, ti disturberebbe se la spartizione seguisse altre regole?

Faccio un esempio con numeri molto facili.
Ci sono 100 seggi.
Il tuo partito ottiene il 13% reale di voti. Cioè, il 13% degli aventi diritto al voto hanno preferito il tuo partito.
Diciamo che al tuo partito spettano 13 seggi, e sono i candidati votati per quantità di voti.
Sarebbe veramente democratico. Chi sceglie sei tu. Il partito deve rispettare le tue preferenze.
La differenza sta proprio in questo: Oggi il tuo partito col 13% di voti ottiene circa un 17% di seggi, perché a chi si è astenuto si toglie il voto e lo si sparte tra i votati.
Continuiamo in numeri.
Ha votato il 75% dei chiamati alle urne. Un 5% ha votato per partiti piccoli che non superano lo sbarramento. I voti validi sono solo il 70%.
Secondo la mia proposta, vengono assegnati 70 seggi.
Gli altri rimangono vuoti!
La proporzione di forza tra i candidati e partiti che occupano i 70 seggi è uguale, non importa se gli si regalano i voti degli astenuti o no.
Il governo quindi si fa allo stesso modo.
Ma i 30 seggi vuoti farebbero del bene anche a te:
Sono seggi da guadagnare la prossima volta. I partiti dovranno andare a sondare cosa vogliono i loro elettori, quali desideri stanno lasciando insoddisfatti, e avvicinarsi di più all'elettore.
Il secondo vantaggio sarebbe che si spende di meno in costo corrente di governo, in rimborsi per spese elettorali, e si potrebbe riservare tale risparmio a opere di carattere sociale.
Il messaggio ai politici sarebbe molto chiaro, e istituzionalizzare un tale modo di fare non aumenterebbe i costi, e darebbe maggior potere al voto!

All'inizio parlo di prova di forza.
Tornare al Mattarellum mantiene certi privilegi dei partiti a scapito dell'interesse dell'elettorato, ma il suo vero valore è puramente politico.
Per evitare il Mattarellum, il governo probabilmente si scoglierebbe anticipatamente (prima della data indetta per il Referendum), il Referendum si sospenderebbe, e ci sarebbero nuove elezioni che si farebbero ancora una volta secondo il Porcellum. Il Referendum sarebbe rimandato, e il governo estenderebbe il mandato sotto il Porcellum, se riuscisse a vincere ancora una volta.

La Sinistra comunque otterrebbe diversi vantaggi:
Ottenere il Referendum è un braccio di ferro che stavolta può essere vinto.
È almeno un passo, visto che il governo ha tutta l'intenzione di mantenersi fino alla fine del mandato.
Il Referendum potrebbe provocare elezioni anticipate. Altro punto per la Sinistra.
Se si raggiunge anche il Quorum, sarebbe un terzo punto vinto.

Io sinceramente direi che per l'elettore è meglio che la richiesta di Referendum non ottenga le firme necessarie e poi si rifaccia una proposta ben diversa, e si sottoponga a Referendum.
Ma ormai è troppo tardi, visto che le firme sono già sufficienti.

Quindi: O Porcellum o Mattarellum. Viva i partiti, Abbasso gli elettori!

martedì 27 settembre 2011

Saudummes Wählervolk und Gewähltenpack ...

Der demokratische Prozess wird erheblich durch allseitige Dummheit (und falscher Raffiniertheit) ruiniert.
Zum Beispiel:
1)      Man kriegt nicht das angeboten, was man eigentlich will. Man wählt darum das kleinste Übel. Nichtwählen würde gar nichts bringen ... und irgendwie ist man ja besorgt, und will was tun.
2)      Man wählt, weil man direkt etwas dafür bekommt. In Südeuropa zum Beispiel eine Anstellung beim Staat. Wie dumm und fatal das ist ... braucht keine Worte. In Lateinamerika kriegt man zwischen zehn und dreißig Euro. Oder der  Präsidentschaftskandidat hält Wort, und verteilt Gelder für die Armen (während er mit ganzer Partei klaut wo es nur geht. Wie in Brasilien.)
3)      Man wählt, weil der Kerl gut auf Fotos oder im Fernsehen raus kommt. In Mexiko bestehen keine Zweifel, dass 2012 Enrique Peña-Nieto Präsident wird. Er tritt für die Partei PRI an, die bis zum Jahr 2000 ununterbrochen 71 Jahre lang regiert hat. Was das für ein mafiöses Netz war, darf erraten werden, oder einfach nachgegoogelt werden.
Peña-Nieto kommt auch sehr gut an, weil er letztes Jahr eine Seifenoper Schauspielerin geheiratet hat. Er ist also erste Wahl für die Damen, die praktisch interaktiv dafür sorgen können, dass die reale Seifenoper politisch ein Happy End findet.
Für das Land ist es eventuell nicht so gut ...
4)      Im Vorfeld von Wahlen zippt man von politischen Debatten weg, auf andere TV-Unterhaltungsprogramme. Um Wähler zu sein reicht es ja, irgendwo das Kreuzchen zu machen, und dann müssen die Politiker sehen, wie sie den Karren am Laufen halten ... oder?
5)      Grundsätzlich beinhaltet das Bürger sein nichts weiteres, als zu wählen oder höchstens zu Meckern und Jammern.
Dass man praktikable Vorschläge machen könnte, und mit Gleichgesinnten Interessengruppen bilden könnte ... das ist doch typisch links, also richtig Kommi. Der richtige Bürger ist passiv! Das Grundproblem ist, dass man nicht mit Asozialen zusammenkommen möchte ... Internet und soziale Medien gibt es ja anscheinend noch nicht, um statt Farmville und Texas Hold em Poker auch zu diskutieren und Initiativen anzustoßen ...
6)      Was Dumm ist, soll dumm bleiben. Anders war es nie, und es könnte eine Katastrophe verursachen. Jimmy Carter hatte eine Studie veranlasst, wie man Wähler zum Wählen bewegen kann, und gleich danach an Politik nicht interessiert hält. Er wollte also das Rezept haben, um Macht delegiert zu bekommen, und dann tun dürfen, was ihm beliebte, ohne kritisiert zu werden.
7)      Als Kunde ist man König, weil wer zahlt, die Macht hat. Als Wähler nicht ... Oder halt, wer zahlt denn eigentlich?
Ja doch. Die meisten Wähler haben immer noch nicht kapiert, dass sie wählen „dürfen“ weil sie zahlen, und zahlen werden! Sie müssen nämlich bestimmen, wer das Geld ausgibt. Das Wie vor dem Wahlkampf und danach kann differieren, aber zumindest sollte er verstehen, welchen Ausgabeweg die Kandidaten gehen werden.
8)      Wähler wählen seit Jahrzehnten nur Politiker, die um alles herum sülzen, und nie eine direkt Aussage machen.
Nichts gegen Pragmatismus (ich bin pragmatisch). Ein Politiker kann wirklich die Position vertreten, dass man jedes Problem in Ruhe angeht, und im Voraus nicht weiß, welche Lösung besser ist. (Ich wäre ein solcher). Aber einige Dinge weiß man auch als Politiker.
Ist man dafür, die Wirtschaft zu „leiten“ (typisch Links)? Will man konkret die Finanzwelt regeln, oder hält man daran fest, dass sie sich selbst gesund heilt? Unterstützt man Familien mit Kindern? Auf welcher Ebene regelt man Einwandererströme., etc.
9)      Ich bin ein Idiot, weil ich seit 28 Jahren wählen dürfte, und es nie gemacht habe.
10)   Ich habe 28 Jahre lang keinen Kandidaten und keine Partei gefunden, die ich wählen konnte, und finde sei auch jetzt nicht. ABER: Ich hätte als Nichtwähler etwas unternehmen können.
Ich tu es jetzt.

Die ist kein Meckerblog. Es gibt Wege, die Demokratie zu verbessern, und bessere Politiker zu fördern, indem man ihnen einen Markt „reserviert“.
Dazu braucht man eine ganz einfache Sache: Intelligent wählen.
Nicht intelligent ist, einfach das zu wählen, was angeboten wird.
Man sollte sich das Angebot idealerweise selbst zusammenstellen.
Aber praktischerweise geht es einfacher: Man hält Platz im Parlament leer, und vergibt ihn nur, wenn man bessere Politik serviert bekommt.
Das funktioniert sogar, wenn man an sich selbst als Wähler gar nichts ändert, und dumm bleibt.

Ich finde es einfacher, den demokratischen Mechanismus zu verbessern, als die Wähler zu schulen.

lunedì 26 settembre 2011

Fischen lehren statt Fische schenken

Die Geschichte mit der Moral, dass man jemanden für einen Tag hungerfrei macht, wenn man ihm einen Fisch schenkt, ein ganzes Leben lang aber ernährt, wenn man ihm beibringt, wie man erfolgreich fischt ...
kennen bereits Schulkinder.

Leider kommen solche Kinder, wenn sie mal groß sind und Politiker werden, gar nicht auf die Idee, dass das ein intelligenter Leitsatz ist.
Ein Politiker sieht sich nämlich meist als Verwalter von eingetriebenen Steuergeldern, bzw. als Ausgeber solcher Gelder.
Wenn er dann "lösen" muss, übersetzt er das in "zahlen".

Ich schlage vor, man "zahlt", um solchen, die es schlecht(er) machen, das Fischen beizubringen!

Oder ich frage Dich gleich mal, wofür Du lieber zahlst:
Fische kaufen, und morgen muss man wieder welche kaufen, und übermorgen, etc ...
Also Irland, Griechenland, Portugal, Spanien, Italien, usw.?

Zahlen musst Du als Deutscher vermutlich sowieso.
Ich empfehle Dir, gute alte Tradition zum Aktivismus zu entzünden.
Ich weiss, dass Dich eher ankotzt, dass Du für solche blechen musst, die ihre Sachen nicht sorgfältig gemacht haben, und auch nicht machen werden (Kürzen und Verbieten ist nicht Verbessern!!!)

Ich will Dir eine andere Lösung schmackhaft machen.
Mich kotzt nämlich ebenfalls an, wie schlecht die öffentliche Verwaltung ist. Was sie mehr kostet als nötig, und was für Nachteile Korruption verursacht.
Wo? Nicht nur in Italien. In Brasilien, in Mexiko, und in vielen anderen Ländern.

Zuvor will ich Dir meine Annahmen darlegen:
Ich bin sicher, dass JEDES Volk der Erde davon profitieren würde (mit Volk meine ich die normalen Bürger), wenn die öffentliche Verwaltung effizient, schnell, problemlos, fair und günstig funktionieren würde.
Also frei von Korruption, exzessiver Bürokratie und Verschwendung.

Jedes? Ja, Jedes. Auch das kleine Dorf in Gallien :) !
Auch Deutschland!

Wieso?
Angenommen, Deutschland macht es perfekt. Sollen doch die anderen sehen, wie sie es auch so hinkriegen, oder? Warum ihnen helfen?
Ist spätestens seit einigen Wochen jedem klar, dass man zahlen muss.
Also dann besser helfen, dass andere Länder ihre Hindernisse aus dem Weg räumen, wirtschaftlich blühen, keine Auswanderer produzieren (macht aber Bitte die Ausnahme, mich nach Deutschland zurück zu lassen. Ich fühle mich bei Euch wohl :), oder? (das letzte Wort ist ein Rapportversuch mit den Schweizern, oder?)

Im Ernst:
Wie wäre es, wenn man eine öffentliche Verwaltung KOMPLETT und funktionsfähig "übergibt", gebrauchsfertig?
Gesponnen ...
Wie soll das gehen?

Mit einem globalen Projekt. UNO, OECD, EU gesponsert.
Man macht ein Team mit Experten, und legt Regeln (Korruption ausschließend, Sachbearbeiter Qualifikationen, etc.) fest. Dann legt man Abläufe fest.
Wenn die Logik steht, programmiert man modulare Verwaltungssoftware, und baut evtl. Geräte (um Führerscheinkarten herzustellen, etc.).
Wenn Module fertig sind, können sie übernommen werden. (Übergang muss natürlich auch zumindest mit einer Schnittstellendefinition vorbereitet werden).

Erstaunlich! Ich habe es mit wenigen Worten geschafft, es klar darzulegen.

Ich will eines betonen: Es ist ein gigantisches Projekt, dass Geld kosten wird. Aber es bringt Einsparungen. Es ist also keine Ausgabe, sondern eine Investition, die das Ziel hat, allen Erdenbürgern ein besseres Leben zu ermöglichen.
Nobelpreis muss nicht sein, aber es gehört in die Kategorie Projekte, die für den Preis in Frage kommen.
Idee ist von mir. Ich suche interessierte Leute.
Einerseits solche, die sich ans Werk machen wollen, aber hauptsächlich solche, die das Projekt an die Institutionen bringen können, die es fördern könnten (und sollten).

DANKE IM VORAUS!

domenica 25 settembre 2011

Regieren. Damals von Gottes Gnaden, jetzt mit Gott.

Die Papstrede im Parlament war gut, beeindruckend, gelehrt ...

Was hat der Papst eigentlich gesagt?
Nun, Sinn und Zweck der Rede war "passend".
Der Papst war eingeladen, bei den Regierenden des Landes vorzusprechen, und er hat ihnen eine klare Botschaft übermittelt.
Weil es in Deutschland ist (in Lateinamerika wäre er völlig anders losgegangen, hätte aber dieselbe Botschaft übermittelt), musste er sehr vorsichtig vorgehen.

Seine Empfehlung war jedoch klar.
Um richtig zu regieren, muss man ein "horchendes Herz" haben. Es geht nicht um technische Entscheidungen, sondern schließt sehr viele Dinge ein, die einen leiten.
Laut Papst, ist die einzige Grundlage für Ethik, dass sie von außerhalb des Systems vorgegeben ist. Sprich, von Gott. Und in diesem Sinne, sollten Regierende sich "leiten" lassen.

Es ist viel subtiler ausgedrückt, aber der Sinn ist sehr klar (außer, man ist es gewohnt, sich abzulenken oder man ist unfähig, den roten Faden zu erkennen).

Ich vermute, dass es zumindest in Deutschland genug Bürger gibt, die erstens Ethik unabhängig von der Existenz eines Gottes erkennen, und sie schätzen.
Ausserdem gibt es recht viele, die Kirchen und religiöse Führer ungeeignet finden, um ethisch vorzugehen.
In gewissem Sinne ist es unethisch, sexuelle Minderheiten nicht gleichzustellen (auch von der religiösen Anerkennung unf Gleichbehandlung her), oder Wiederverheiratete. Ebenso ist es unethisch, aus reinen Traditionsgründen Zölibat zu verlangen, wenn ein Grundbedürfnis des Säugetiers die Paarung ist (und das nicht rein sexuell gemeint).

Die Forderung kommt also nicht von der richtigen Seite.
Weil seit mehreren Jahrzehnten klar ist, dass die richtige Seite einen gemeinsamen Nenner hat, der UNTER dem Glauben steht. Und unter bedeutet, dass er nicht damit in Berührung gekommen ist.

Die korrekte Formel ist also, dass man "mit" Gott nicht regieren darf.
Vorgewarnt sei, dass dies keineswegs heisst, man lehnt Gott ab!
Es heißt nur, dass Glaube eine schlechte Grundlage ist, um für die Allgemeinheit faire und ausgewogene Entscheidungen zu treffen.
Er führt nicht jeden dazu, in Iraq die Regierung zu stürzen, oder in fremden Ländern terroristische Anschläge zu fördern, aber er spaltet!
Darum nochmal: Wer regiert, sollte es auf einer Ebene machen, die vor dem Glauben kommt.
Man kann Glaube "berücksichtigen", ohne Unterschiede zu machen.

sabato 24 settembre 2011

Perché ripartire da zero?


Non si mette il vino nuovo in otri vecchie ... o qualcosa di questo genere.
Un software rappezzato da 30 anni sicuramente è una scatola nera. I primi programmatori, quelli che hanno costruito il telaio del software lavorano per altre ditte da anni, sono in pensione o sono morti. Le tecniche (gli algoritmi) di programmazione sono cambiate. Modernizzazione e correzione di errori saranno imprese difficili, e più che integrazioni saranno innesti.

Una amministrazione derivata dalla storia, da tempi in cui si faceva tutto in carta, senza banche di dati. Anche se le banche di dati vi si sono innestate, è un’amministrazione arrangiata.
Si porta dietro zavorra in forma d impiegati che devono guadagnare uno stipendio e percorsi burocratici dettati da ranghi e tradizioni.
Agli italiani non credo affatto sia necessario presentare uno studio per convincerli che l’amministrazione pubblica è ingarbugliata e costa molto più del necessario ...

Come si dovrebbe rifare.

L’italia ha una bella istituzione. Quella dei concorsi.
Serve ad evitare che i posti pubblici vengano assegnati a raccomandati in cambio di un voto (o altri servizi).
Per cui abbiamo laureati con 110 e lode che partecipano a concorsi per divenire vigili urbani o bidelli.

Una cosa del genere in Germania non è necessaria, probabilmente per un motivo: Lo Stato non è il padrone di lavoro ideale.
Ma non abbiamo l’illusione di cambiare le usanze e i cattivi costumi. Facciamo un salto avanti:
Tecnicamente si progettano le diverse banche di dati, le relazioni tra di loro.
Parallelamente si progettano gli enti e i servizi che svolgono, e i modi come accedono alle banche dati.
Partendo dai servizi si definiscono gli utenti necessari, e le qualificazioni delle posizioni (dove si stabilisce cosa vale punti per ogni posto!). Si definisce un processo di reclutamento (diciamo i concorsi) e la quantità di lavoro da svolgere.

Il problema di una proposta del genere non sta nel come farlo, ma dove fare i passi.
Il luogo ovviamente non è in Italia.
Per ragioni ecologiche, un progetto del genere si deve fare per uso globale, in modo modulare, patrocinato da organizzazioni di primo livello (ONU, Unione Europea, OECD, etc.)

Rifare permetterebbe di sfare le ragnatele e rimuovere le muffe.

giovedì 22 settembre 2011

La bilancia dei sessi

L’Italia, per ragioni che maligni di sinistra e mezzi di comunicazione esteri (manipolati dalle Sinistre nazionali) conoscono, ha un primato: Quello di stipendiati pubblici di primo livello che difendono diritti di animali e la parità dei sessi.

La ragione ci deve essere:
Forse l’immagine della donna italiana ... che si vende.

Il paradosso – se sono verità le voci dell’Opposizione è, che a difenderle debbano essere donne che si sono vendute.

Voglio fare una affermazione chiara e diretta:
Diciamo che sei discriminata/o. Non ti riconoscono gli stessi diritti, spesso per usanza e non per mancanza di legislazione.
Fai bene a reclamare, a richiamare l’attenzione, a mostrare con fatti, che la discriminazione è cieca ai fatti.

Parlando di potere:
Se tu “discriminata/o”, per volontà superiore giungi al massimo livello di potere, e poi oltre a futilità e richieste di "parità", non mostri di essere in grado di svolgere lavoro allo stesso livello di altri, è ovvio, che ... ti mancano le capacità.

Chi ti ha innalzato quindi ha fatto un grave errore. Con i fatti ha creato la conferma, che a livello politico non sei pari ad altri.
E se alla tua nomina il requisito fondamentale è stato l’aspetto, ha anche dimostrato che il massimo che puoi ottenere lo ottieni solo se ti fai trattare da oggetto.
Farti usare per ottenere regali non è una negoziazione!

martedì 20 settembre 2011

Il coperto

L’Amministrazione pubblica e lo Stato ci forniscono dei servizi, che paghiamo tramite le imposte.
Strade, Scuole e Educazione, Ospedali, Sanità, Sciagure naturali, Cultura e Patrimonio artistico e storico, Protezione (polizia, esercito, carceri per rinchiudervi criminali), etc.
Ci sono delle cose delle quali sappiamo che si dovrebbero migliorare, spendendo di più (Educazione e Sanità per esempio), ed altre che sono necessarie, ma dove vorremmo che i costi fossero prima di tutto trasparenti e ridotti.
Due di tali costi sufficientemente alti, messi in risalto dalla stampa di sinistra, senza che le Sinistre abbiano la minima intenzione di ridurli, sono la Chiesa e l’Esercito.
Sospetto, che neanche gli italiani sarebbero unanimi nel chiedere tagli, ma ho la sensazione, che si potrebbe arrivare ad una maggioranza perlomeno nel chiedere che si rendano pubblici i numeri della Chiesa, e che si faccia uno studio accurato per vedere se non vi sono punti ove tagliare si può e deve, viste le circostanze.

A me comunque interessa un’altra parte della spesa. Quella “inclusa”.
Il coperto.

I partiti li pagano alcuni privati ... e il contribuente.
Il contribuente probabilmente paga la parte maggiore.
Le campagne elettorali le paga il candidato e chi lo sostiene, ma una volta che è stato eletto, lo stipendio e tutte le altre spese le paga il contribuente.
I voti comprati con posti pubblici ... li paga il contribuente, e a vita!
L’inefficienza dell’amministrazione pubblica la paga il contribuente.
L’evasione fiscale la paga il contribuente. (Rimpiazzando chi non paga.)
Gli sprechi e gli sbagli (in grande) li paga il contribuente.
Il costo causato da favoritismi, appalti in cambio di favori e servizi (carnali e non) ...
Il costo connesso a tangenti ...
Le toghe rosse che si accaniscono col pascià ...
Tutto lo paga il contribuente.

Il contribuente paga anche deputati scaldasedie, scelti dai partiti, o votati per protesta.
Insomma, dal pagare non si scappa, ed è sempre il conto completo, non importa se il contribuente è austero o vizioso.

Andiamo ai numeri:
Pagare pensioni  a ex deputati e senatori non ci uccide. Sono meno di 200 milioni annuali.
Neanche pagare gli stipendi di meno di mille deputati ci uccide. Sono pure quelli meno di 200 milioni annuali (i valori precedenti di questo commento, che parlava di poche decine di milioni, erano mensili. Scusate l'errore!)

I soldi se ne vanno alla grande col “coperto”.

E siccome è tutta invischiato nella stessa ragnatela, torno a dirti, che dobbiamo farci un buco permanente, e dobbiamo riformare l’amministrazione pubblica.

Il buco lo facciamo con una riforma elettorale seria (non quella che vuole il referendum che sta preparando la Sinistra, che è solo quello di prima), dove arriva alle Camere solo chi è stato eletto, senza premi, e con una quota di sbarramento ragionevole (anche le minoranze hanno bisogno di un rappresentante), ma mantenendo vuoti i seggi corrispondenti alle astensioni, ai voti nulli e ai tagli dovuti allo sbarramento.
E ricostruendo l’amministrazione pubblica da zero.

E siccome è più facile farsi capire parlando degli altri:
Per i greci sarebbe meglio, se invece di obbligarli a stringere le cinture e a fare tagli, chi ha fatto le cose meglio ci andasse a mettere a posto la baracca, aiutandoli a gestire con economia il paese, ma efficientemente.
E se si fa per i greci, si può fare in grande per tutti i paesi del pianeta.
Lo sviluppo comincia con la buona gestione.

martedì 13 settembre 2011

Scuola arretrata


La Psicologia ha già da tempo compiuto i cento anni.
Da una trentina è presente nella vita quotidiana, specialmente sotto forma di libri contenenti consigli per la vita personale.

Eppure manca nelle scuole!

Invece di andare a scovare cosa non va bene (le lamentele servono come intrattenimento, ma c’è gente che ha serbatoi piccoli e non ne sopporta troppe), mi propongo di disegnare un quadro di come potrebbe funzionare la scuola.

Prima di tutto:
Corsi speciali a maestri e personale amministrativo curricolare (direttori, etc.) sulla psiche umana, sui tipi di personalità, sui potenziali di ogni personalità e le patologie tipiche di ognuna. Su come coltivare i potenziali e come reagire a comportamenti patologici.

Ai maestri inoltre si da un manuale che li aiuti a capire comportamenti asociali, a identificare la patologia di fondo, e a sapere come comportarsi, o quando chiedere assistenza.

Segue:
Un test psicologico a partire da un certo livello (per esempio all’ingresso alle Scuole medie) di ogni alunno. Potrebbe essere un semplice questionario scritto, per determinare la personalità e il suo grado di maturità. Il profilo psicologico è disponibile per i maestri, che adeguano le loro lezioni alle personalità degli alunni e hanno un’idea basica su come trattare comportamenti inadeguati.

Inclusione nel curriculum scolastico di lezioni agli alunni per conoscersi, capire i propri talenti, capire quali tendenze di filtraggio della realtà hanno, come interagiscono con altri e come vedono la società.
Il profilo si attualizza lungo l’iter scolastico per documentare il progresso e la maturità dell’alunno.

Qualcosa del genere, al giorno d’oggi, dovrebbe essere standard.
Ma a quanto ne so, in tutto il mondo la scuola è ancora una istituzione che solo riempie le teste di nozioni.