giovedì 27 giugno 2013

Obama non manderà aerei da caccia per arrestare Snowden

Il Presidente Obama non ha la vita facile.
Dopo aver ricevuto il premio Nobel, ha l'obbligo morale di meritarselo, ma lo sorprendono vicende alle quali deve rispondere in modo soddisfacente, già che le sue azioni vengono vagliate in patria, e la maggioranza americana ritiene che i diritti del loro paese stanno al disopra di chiunque.

Oggi Obama assicura che non farà uso di aerei da caccia per riportare Snowden negli Stati Uniti dove dovrebbe essere castigato per spionaggio.

L'accusa di spionaggio sia per Snowden che per Manning è abbastanza generosa.
Dai film di James Bond abbiamo appreso che gli spioni sono agenti che vendono informazione segreta di un paese a un altro, o si impossessano di informazione segreta di un paese per consegnarla a un altro paese.

Da qualche anno invece gli Stati Uniti ci stanno insegnando che uno spione è anche colui che rende pubblica informazione "classificata" degli Stati Uniti (Manning), e chi rende pubblico che Stati Uniti e Gran Bretagna sono spioni universali.

Questa la devo ripetere:
Obama non manderà cacciabombardieri per arrestare un hacker di 30 anni, ma autorizza e ritiene legale spiare TUTTI i cittadini del mondo per fermare alcune centinaia di terroristi.

Non capisco: Spiare si può, ma smascherare le spie - se sono americane - non si può?

Obama è avvocato e dovrebbe sapere benissimo, che legalmente non c'è modo di rendere logica questa linea di principio.

Ci sta quindi dimostrando un fatto interessante:
La legge vale per i cittadini, ma non per i governi.
I governi le leggi le applicano a se stessi solo quando vogliono, e devono tenerne conto solo quando l'opinione pubblica li costringe.

Esempio eccellente per Berlusconi.

Ai mafiosi di tutto il mondo si suggerisce di cercare con tutti i mezzi di costituire il governo del proprio paese. L'immunità che ne deriverà permetterà loro di fare una vita tranquilla in una zona grigia del diritto.

Armiamo la pace

Ci sono frasi cretine e frasi sfacciate che meritano di entrare nella storia.

"Armiamo la pace", detto dal ministro della difesa, è una frase sia cretina, sia sfacciata.

Le diamo il giusto contesto:

La maggioranza del governo ha deciso che gli ordini di cacciabombardieri non si cancellano, ma che ordini nuovi devono essere approvati in Parlamento.
Questo in un momento quando le grandi promesse elettorali fatte dal PdL si possono adempiere solo ritardando le tassazioni di qualche mese (cioè: invece di abolirle si concede una proroga), e non si sa dove trovare i fondi per il resto delle spese.

Una maggioranza che non rispecchia affatto la volontà della maggioranza degli elettori.

Siamo noi che comandiamo. Quello che si deve spendere lo decidiamo noi.
Abbiamo deciso di armarci per la pace, e voi pecoroni abbassate la testa, sgobbate, e pagate!

Negli anni cinquanta del secolo passato Mao-Tse Tung ordinò vari programmi "ambiziosi" (che a noi oggi sembrano vanitosi e stupidi) che causarono la morte di 20 milioni di cinesi, per la epidemia di fame che causarono.

Il ministro della difesa ci ha fatto capire, che chi comanda, può ignorare chi deve pagare.

martedì 25 giugno 2013

Il crocevia

I quattro gatti silenziosi che mi seguono sanno già quali sono le mie fissazioni.
Non si meraviglieranno quindi di risentirle, ma stavolta sarà facendo i nodi e riunendo i fili.

Dopo aver ribadito ancora una volta, che Casaleggio con le sue osservazioni mostra di avere un talento in marketing, ed essere sottosviluppato nel resto del sociale, mi sono preso per l'orecchio per un pezzo, perché la critica raramente è una forma d'arte, e le critiche che leggo sui giornali puzzano quasi sempre a messa in mostra.
È evidente che gli scribacchini in una critica ci mettono molto ingegno e creatività.
Ma la creatività costruttiva o non è quotata, oppure non è facile.

Casaleggio e Grillo dicono che la politica si deve rifare.
Ma si deve rifare prima la "cultura" dei cittadini ... cosa che correggevo in "psicologia sociale".

E che la democrazia rappresentativa è giunta alla sua fine ...

Stavolta non solo dissento, ma torno sui vecchi punti:
La nostra natura più profondo è costituita dal rifiuto di confrontarsi con la mortalità e il niente, e dalla strategia innata di preferire l'inganno e l'autoinganno nelle nostre faccende personali e sociali.
Se Casaleggio pensa di avere sufficiente carisma per cambiare la nostra natura ...
E se pensa che il web ci spinge a intraprendere un rapporto con il rapporto con noi stessi ...
No, sono certo che non ci pensa. Le sue riflessioni vanno da un campo nel quale è specializzato a "visioni" collegate vagamente.

La specializzazione di Grillo invece è canalizzare la furia. Che deriva dalle paure.
Ma Grillo "costruisce" sulle visioni di Casaleggio ...

Si può fare qualcosa, e se si può, cosa si dovrebbe fare?
1) All'essere umano non manca l'emancipazione democratica.
La "democrazia" non proviene da una necessità di partecipazione. Infatti tutte le forme democratiche realizzate sono sempre state rappresentative.
La democrazia è un sistema più civile per i giochi di supremazia della percentuale di animali alfa tra gli umani.
2) Ed essendo "civile", si basa sullo "scambio".
3) I governi e le comunità non sarebbero rappresentative, se non fosse insita nella grande maggioranza degli umani il bisogno di farsi "guidare".
La "guida" deve rivendicare autenticità e prospettare più benessere e giustizia, ma è una comunicazione truccata voluta dal destinatario.
L'anima che dopo morto può cercare continuità esiste, perché l'umanità voleva la continuità, non perché qualche furbone l'ha inventata.
Ripeto ancora una volta: L'inganno esiste e persiste ... perché è preferibile alla realtà. Perché crea speranza, e la speranza permette di relativizzare la realtà.
4) La rappresentazione quindi è un mandato per farsi fare speranze.
Che come a volte ammettiamo, è l'incarico per farci ingannare ad arte.
5) Come sottolineano alcune teste pensanti, la democrazia diretta partecipativa ... ha un handicap fatale: Non è un veicolo che riesce a trasportare ideologie.
Probabilmente Casaleggio e Grillo immaginano la democrazia diretta del futuro come grande pompa alla quale giungono tutti i succhi e umori dell'organismo nazione, incluse le grandi linee ideologiche, convergendo e scontrandosi nel camino.
La direzione dei succhi invece avviene in senso contrario:
Le masse chiedono capillarmente il latte perché hanno lo stimolo del succhiare.

Le masse non riescono a creare il latte, perché sarebbe come chiedere ai fedeli di riunirsi e costruire i dogmi e le dottrine a cui voler credere.

Per me è un fatto che le società della specie sapiens hanno personaggi di riferimento che strutturano la società, o perlomeno definiscono la logistica.
Il M5S ha pochissimi personaggi di riferimento, perché il dogma unico del movimento è che non c'è nessuno oltre Allah Democrazia Diretta Patecipativa e il suo profeta Grillometto, che è unico portatore del vero verbo. Una dottrina poco mistica, costituita da un unico filo di nebbia. Troppo poco per annebbiare, creare il vago, la speranza e le interpretazioni.

Non dico assolutamente nulla di nuovo se affermo che la democrazia del futuro sarà costituita da una grandissima maggioranza che sa "identificarsi" in slogan, promesse e pochi personaggi, che la valuta saranno gli "scambi", che si farà tifo per una fazione, e che chi non fa parte della fazione costituisce una contromassa che scatena emozioni aggressive.
Affermo che l'evoluzione graduale della "cultura" sarà talmente lenta, da rimandare la realizzazione della democrazia diretta partecipativa di diversi secoli.
La limitante non è la tecnologia, ma l'essere umano, perché ha bisogno di una speranza situata al disopra della natura umana, che deve farsi presentare da altri.
Diciamola in altre parole:
La democrazia diretta partecipativa si realizzerà quando le popolazioni di primati che attualmente hanno il maschio alfa a capo del gruppo decideranno di divenire comunità di partecipazione bilanciata senza strutture di potere.

Le rivoluzioni avvengono quando le masse assetate di speranza vengono travolte dalla sofferenza reale.
E sempre culminano con la sostituzione dei rappresentanti.

Le masse elettrici di Grillo volevano le teste della Casta, da sostituire con rappresentanti "fidati" selezionati dal M5S. La speranza non è stata esaudita, e la risposta è stata la ritenzione del voto.

Per finire:
Cosa si può fare?
Dare alle masse una maggiore influenza sul processo di strutturazione dei rappresentanti.
Nel senso di aprire il sistema rappresentativo in modo tale da permettere alle masse di modellarlo.

Grillo e Casaleggio vogliono le masse governando se stesse, ma le masse sarebbero già alla meta se potessero bocciare e promuovere.

lunedì 24 giugno 2013

Come fare una rivoluzione culturale

Casaleggio si è guadagnato articoli in diversi giornali.
Dice due cose che voglio commentare, non per scetticismo, ma per realismo.

Il blog di Grillo mette in chiaro, che la democrazia va rifondata.
E Casaleggio chiarisce lteriormente, che non si tratta di rivoluzione tecnologica, ma di una rivoluzione culturale.
Vediamo:

Anzitutto è necessaria una tecnologia che permetta la "partecipazione" di OGNUNO.
Per la democrazia rappresentativa si fanno sforzi enormi e si spende moltissimo per non trascurare nessuno che abbia il diritto al voto.
Lo stesso si deve fare per la democrazia diretta partecipativa.
Se si trascurano gruppi di vecchietti in paesi remoti perché sarebbe un dispendio tecnologico esagerato ... stiamo peggio di ora.
Quindi ripeto: La tecnologia DEVE essere all'altezza di garantire la capillarità attuale.
In secondo luogo, abbiamo un problema gigantesco con la mole di affluenza teorica, la stabilità del servizio, e i meccanismi di protezione della privacy, dell'anonimità, e della sicurezza del voto (manipolazioni).
Tutte cose che Casaleggio e Grillo "lasciano" in buona fede agli specialisti del futuro.
Cosa a cui non obbiettiamo, perché le capacità aumenteranno. Dubito invece su tutta la parte che richiede controlli e che deve allo stesso tempo tutelare il segreto del voto. E li non credo che il futuro porterà soluzioni se non si da l'incarico. (E per darlo ci vogliono soldi, che il M5S ha rifiutato).

Quindi: Prima obiezione: La tecnologia non esiste ancora, ci mancano anni, e non c'è nessun abbozzo su come affrontare questioni vitali di diritti cittadini nel processo democratico e elettorale.
Per voler promuovere una rivoluzione "culturale" Casaleggio sta facendo molto poco.
La sta solo pubblicizzando, e ha fede nel fatto che la sua "visione" i cittadini la realizzano.

La rivoluzione culturale:
La democrazia diretta partecipativa parte dal basso. Le proposte e la stesura dei testi (anche se non in forma giuridica) la fa la base, che funziona come filtro. E gli eletti sono solo portavoce o premibottoni.
Obiezione: Escludo per completo che sia possibile ridurre gli eletti a "portavoce".
Il processo partecipativo è lentissimo. E non credo affatto che la "cultura" cittadina di massa sia capace di selezionare cose valide.
Grillo stesso mostra chiaramente cosa pensa della volontà democratica: Ha evitato di chiedere agli elettori se volevano trattative con il PD per formare un governo, e fa espellere chi osa criticarlo. Da quello che auspica e prevede Casaleggio siamo molto distanti, e il M5S non è neppure la forza politica che più è vicina a tale scenario. Il M5S è un movimento politico controllato completamente da due personaggi.
Sono loro stessi che con la loro strategia mostrano quanto sia utopica la prospettiva di "affidare" la politica alle masse popolari.
Casaleggio parla di rivoluzione culturale, ma intende una EVOLUZIONE PSICOLOGICA ED ETICA.
Ed è dove va nell'assurdo, perché ignora la natura umana.
La cosa più assurda è che molti di coloro che non credono alle sue visioni ... sono individui socialmente evoluti.

La conoscenza della rete:
Il dialogo costruttivo in rete ... è un altro pensiero alieno di Casaleggio.
Per cominciare, vorrei sapere dove posso trovare i dialoghi di Casaleggio nei quali si cimenta con pensieri di altri, e permette discutere con lui.
Lo stesso vorrei saperlo di Grillo.
Io conosco solo monologhi continui di indottrinamento, ma non forum dove vedo i due dare l'esempio nell'essere uno come ogni altro.
La conoscenza di cui parla Casaleggio è più probabile in un brainstorming di persone preparate reali riunite fisicamente nello stesso spazio.
Sembra che Casaleggio si è perso una lezione molto importante sui limiti delle forme di comunicazione.
La riunione fisica è quella più completa, e deve essere completata con tutti gli altri tipi di comunicazione.
Rinunciare alla riunione fisica (neanche i video-chat ne sono un surrogato accettabile) per questioni talmente importanti ... è una proposta che può scaturire solo da una mentalità socialmente cieca.

Più avanti, nel testo riportato da Grillo, Casaleggio parla di "personalità di riferimento", dopo che invocava l'assenza di leader.
Sembra non aver distinto che un movimento di protesta può funzionare senza leader, ma ottenere il massimo dei consensi se gli da voce un comico, e che un movimento democratico che agisce nella vita reale invece di leader e gente con capacità organizzativa ne ha un bisogno assoluto, e che la mancanza si esterna in inefficienza e stallo.

Rispetto alla persecuzione ad opera dei media sarà anche vero, ma Casaleggio si comporta da guru: Non ha il minimo dubbio sulle sue previsioni e auspici. È convinto che siano la miglior cosa che possa accadere, e per questo qualsiasi critica è cattiveria.

No caro Gianroberto!
Gli abbozzi di idee che non si discutono sono una provocazione alla gente che pensa.
E chi cerca di seguirti e poi costruisce possibilità dove tu ti fermi e chiedi fede, non riesce a mentenere il tuo stesso spirito positivo.

Ti consiglio leggere studi sui primati e sulle loro forme di organizzazione sociale.
Comincia studiando le basi del comportamento umano prima di prevedere una "rivoluzione" che forse non è nella nostra natura (che la rete solo "retifica", senza cambiarla).

mercoledì 19 giugno 2013

Fierezza da C

Meglio non dire molto:
Dopo aver letto sul blog di Grillo il ... non so definirlo ... su Civati posso solo esprimere un giudizio:
Grillo si manifesta, agisce e vuole

... la Serie C con tutto il cuore!

E non è affatto una battuta.

Riguardo alle espulsioni:
La caccia alle streghe e le purghe sembrano essere l'attività alla quale i 5S dedicano maggior energia, creatività e motivazione.

Da lontano e solo via rete sono riuscito a fiutare correttamente:
Neanche il M5S raggiunge la sufficienza

venerdì 14 giugno 2013

La cornice dell'esistenza

La fine di un quadro si suole racchiudere in un perimetro per delimitarlo. Si sceglie una cornice con particolari caratteristiche, spesso non solo per decorare.
Sarebbe interessante una analisi delle cornici dei quadri venduti per milioni negli ultimi decenni ...

La cornice serve a proteggere, terminare, a concludere ... a creare la transizione con la parete. Ha funzione contenitiva e mediatrice.

La cornice in natura potrebbe essere il guscio, la buccia, la corteccia.
Non sarebbe sorprendente, se la avessimo inventato ispirandoci alla natura.
E non mi sorprenderebbe neppure, se i primati in generale avessero la tendenza di racchiudere cose, concetti e azioni in cornici.

Su questo pianeta siamo la specie più autoriflessiva.

La cornice che racchiude i mille zampilli riflessivi dell'umanità sull'esistenza
è la morte.
È importante specificare.
Il perimetro dell'esistenza è la morte.
Ma la cornice è composta sia dal perimetro, sia dalle "decorazioni" opera di religioni, da speranze e illusioni.

Sbaglio se non aggiungo chiaramente, che le religioni non decorano solamente, ma nascono dalla necessità di rendere congruente e accettabile l'esistenza, nonostante sia finita.
La congruenza si ottiene affermando una decorazione transitiva che probabilmente non esiste.

A differenza di un quadro, per il quale in generale la cornice si accoppia una volta che è terminato, le riflessioni sull'esistenza invece partono proprio dalla morte.
Con una unica frase chiara:
È la consapevolezza del futuro prossimo di ineludibile non esistenza personale che da struttura e movimento a tutto quello che compone l'esistenza presente del genere umano.

E quindi è un fatto, che l'aspettativa della morte ci mantiene bestie nonostante la ragione, e condiziona quest'ultima.

Elias Canetti non è affatto uno scrittore con una fissazione, ma un personaggio con una visione chiarissima della realtà umana.

Interpretazione dell'anatema

Quindi tra qualche giorno la fratellanza al Senato deciderà "democraticamente" se la Senatrice critica deve essere espulsa.

Ci sono due modi di interpretare:
La spiegazione ortodossa dice, che si analizza sulla base delle regole.
L'altra invece commenta, che si tratta di purga di chi non rimane sottomesso al capo.

La ragione conosciuta pubblicamente, ovvero quella divulgata mediaticamente, è che la Senatrice attribuisce la caduta del consenso elettorale a Grillo (come sapete, condivido il giudizio), e che rifiuta le redini.

La cosa che interessa non è cosa faranno, bensì quale sarà l'interpretazione che faranno gli spettatori.
Io sono spettatore, e mi prendo la briga di dire la mia:

- Di attività concreta sul posto di lavoro non si vede un gran che. Sappiamo che non sono assenteisti e ci piace, ma che sappiano lavorare e lo facciano bene ... non ci è troppo noto.
Sembrano più dei novellini disorientati che non possono fare molto.
E ora ci fanno un nuovo show, di quello che per loro è importante: Scomunicare chi nelle proprie file si permette di criticare la mancanza di dibattito, e che tutto è deciso e diretto da una sola persona esterna, che si comunica per via elettronica e non si offre a discussioni.

- Insomma: Si persevera nella strategia che ha trattenuto milioni di persone dal ripetere il voto di pochi mesi fa ...
Inefficienti, paralizzati, e baciamano del loro papa.
Tra il servilismo e la devozione che ci presentano, e quello che vediamo dai cortigiani di Berlusconi, molta differenza non ce n'è.

Mi sovviene una delle difese a favore di Grillo: Che quello che faceva prima continua a farlo, per cui non c'è ragione di criticarlo proprio ora.
E invece si. Quello che faceva prima di controllare il 25% del potere in Italia non può farlo ora.
Il potere ottenuto richiedeva una strategia, non una continuazione della strategia di marketing usata per arrivare al potere.

Doveva invece confermarsi, consolidarsi e crescere.
La Senatrice ha ragione. Il venditore non è risultato essere un amministratore e neanche un direttore.

giovedì 13 giugno 2013

Quadro completo

I commenti sul nuovo dramma M5S si possono riunire in diverse categorie, alle quali non neghiamo logica e ragione.

Ieri commentavo in numeri che oggi riprendo, per rendere più chiaro il concetto che ho in mente:

Il M5S elettorale senza dubbio è al 95% Grillo.
Chi ha votato ha votato Grillo. Il M5S come movimento di partecipazione cittadina da solo è insignificante.

Nella campagna comunque Grillo ha dovuto ribadire e mostrare in continuazione, che quello che avrebbe fatto poi il lavoro politico, era un movimento nazionale, capillare, strutturato, e organizzato.
Grillo non avrebbe potuto chiedere voti senza un movimento operativo e reale sullo sfondo.

Molti di quelli che hanno scelto M5S sulla scheda, avevano presente la rete di personale di attivisti, ma la spinta a decidere per il M5S è venuta decisivamente dallo show politico di Grillo.

Come ho detti diverse volte, il mandato del voto era adempiere la promessa: Rovinare la festa agli altri partiti. Ridurli, limitarli, controllarli. Tagliare le ali alla Casta.

Non credo che ci sia gente che nega, che i candidati eletti ... sono personaggi senza profilo, che hanno avuto la fortuna di ottenere un pugno di voti dai membri iscritti e poi una volta sulle liste nazionali, sono stati spinti ai seggi dal consenso ottenuto da Grillo.

Devono il seggio a Grillo? SI!
Cioè: Senza Grillo non lo avrebbero.

La grande schiera di coloro che rinfacciano ingratitudine ai dissidenti, e spesso ribadiscono l'obbligo della fedeltà per il legame originatosi dall'aver ottenuto il beneficio e la nomina solo grazie a Grillo, è un chiaro esempio di quello che è l'Italia che non cambia:
Io ti do il posto e tu fai quello che dico io.
Si chiama clientelismo, e se vi sono coinvolti certi personaggi è un fenomeno mafioso.

Un'altra categoria ricorda l'impegno preso all'accettare uno statuto e sottoscrivere delle regole, e che criticare è un tradimento.
Non ho dubbi, che questa gente si considera adulta, matura e responsabile. Ma mi permetto porlo in dubbio.
Una persona adulta e responsabile sa che non esistono verità e soluzioni perfette e assolute. La politica, cioè occuparsi delle faccende della società per regolarla e (in teoria) crearle il miglior contesto possibile, è esattamente una sintonia continua che funziona meglio se non deve sottostare a assiomi (ma si regge su certe visioni e ragionamenti.)
Insomma: Politica non è emettere leggi divine, perfette ed eterne, ma scegliere possibilità a secondo delle necessità del momento.
Le regole e lo Statuto del M5S a me non sembrano affatto impressionanti.
Tutte le regole che riguardano i tagli di costi della politica mi sembrano eccessive, e la realtà mostra che creano tensione.
Ripeto la mia affermazione, che Grillo sembra volere la setta dei Testimoni di Geova della politica.

Ammessa l'ipotesi che Grillo e Casaleggio possono anche sbagliare ... forse sbagliare strategia, che è una cosa molto grave, non è assolutamente un fatto positivo che nel M5S non ci sia discussione e dibattito su tutto e i candidati debbano vivere col terrore di avere punti di vista e giudizi propri.
Io nel PdL unito nel difendere il proprio capo che usa la propria posizione politica per far liberare una minorenne prostituta, dichiarandola nipote di un Presidente estero, lo vedo come esempio abominevole di quello a cui si può arrivare quando si deve essere grati, e si è gregari di un leader indiscusso.
Grillo sembra un polipo che si è dovuto munire di un centinaio di tentacoli artificiali per fare quello che gli pare giusto, e quando i tentacoli vogliono ragionare, li taglia, perché il cervello che può dirigere è solo uno.

Il motto "uno vale uno" non ha trovato riscontro nei pochi mesi di spettacolo dato da Grillo e il suo Movimento.
Il giudizio comune invece è che il Movimento si riduce a uno.

D'altra parte sono d'accordo con quelli che dicono che il Movimento non si può separare da Grillo e che senza Grillo il Movimento diviene politicamente microscopico.
Ma in un senso diverso.
Il limite del Movimento è Grillo.
In termini chiari e semplici: Cosa è il Movimento e cosa offre ... lo si è visto in tre mesi.

Caro Beppe, eccoti la risposta di chi si è reso conto di quanto può aspettarsi.

È un fatto, che il Movimento deve il potere (25% di voti) a te.
Ma è altrettanto un fatto, che risulta che il Movimento sei solo tu, e che il Movimento NON FA NIENTE.

Razionalizzare, spiegare, rimproverare non serve a niente. Senza consenso non si ottiene potere, e Grillo se lo è giocato.
Ogni passo nella stessa direzione confermerà che è un fanatico, e aumenterà il numero di coloro che si allontaneranno dal Movimento.
A Grillo e Casaleggio manca l'esperienza e la capacità di autoanalisi politica. Che ha a che vedere con marketing. Sembra che Casaleggio sia in vacanza, oppure il suo talento di marketing si limita ad attirare clienti, ma non a mantenerli.

Cari Signori del M5S: Mi spiace, ma non ho nessuna ricetta per voi.
Solo se vi mettete d'accordo con Grillo, che dovrebbe smetterla di obbligarvi a non poter funzionare come funziona il potere, avete possibilità di mantenere il livello di consenso.
Se Grillo invece continua a fare Zeus, avete i giorni contati.

mercoledì 12 giugno 2013

Semplice reazione, Watson!

Stanca e stufa sentire un personaggio immaturo, Dio incarnato, che sforna giudizi a cottimo, non accetta il confronto, non fa autocritica, e alla critica risponde con un verdetto.

Caro Beppe Grillo:

Io da quando so che esiste il Movimento Cinque Stelle, il 95% di quello che fa l'immagine del Movimento sei tu. Tutti gli altri "attori" messi assieme non fanno che il 5%.

Con tutto il candore possibile, e perché a me succede esattamente lo stesso, devo dirti, che se i risultati delle elezioni sono stati modesti per il tuo Movimento, non è per nessuna congiura, ne perché gli elettori hanno acquisito o perso qualcosa.

Gli elettori hanno reagito mesi fa a una situazione anteriore, e ora hanno reagito a tutto quello che esattamente tu hai fatto e non fatto. Il risultato è la risposta e reazione al tuo operato degli ultimi mesi.


Puoi tranquillamente dare la colpa a chi vuoi, perché anche tu sei libero di dire la tua, ma sei una persona piuttosto mediocre. L'animale da spettacolo ha fatto scintille quando c'era da dare una lezione agli "altri".
La persona mediocre invece ha provocato una reazione diretta: Ignorarti. Tendenza forse in aumento.

Nessuno ti rimprovera niente, pero hai mostrato che l'intransigenza fa perdere le opportunità.
Sarà il tuo carattere, sarà la visione che hai della realtà, che il sodalizio con Casaleggio certamente non può ampliare.

Il futuro diverso si crea a partire dalla realtà, con passi reali su suolo reale. Non con ali della fantasia, e obiettivi immaginati al massimo nei contorni.

Il nemico peggiore di un Movimento fondato sulle proposte concrete, sull'azione hands-on, è proprio chi lo vuole mettere al guinzaglio di una ideologia.

Il paradosso è che è stato il tuo show politico a catturare gli elettori, ed è la tua azione politica che li allontana (dalle urne).

Non voglio darmi il merito di avere un intuito sviluppato (ma chi vuole può leggersi i commenti anteriori), e modestamente attribuisco la mia diffidenza all'abitudine di astenermi perché non sufficientemente convinto.

Non rimpiango affatto non aver votato, e le notizie che mi pervengono mi fanno intuire che per mancanza di meglio, il meglio da fare per me è mantenermi informato e dopo mezzo secolo di vita rimanere con l'impressione ... che l'uomo è l'animale più stupido che c'è.

Evitando giudizi estremi: Se l'evoluzione dell'umanità si deve dipingere, non mi azzarderei a presentare uno scenario che si dirige alla luce.
Il quadro sarebbe nero per l'80%. Il resto sarebbero sprazzi di tutti i colori, ubicati ovunque, senza schema, orientamento e scopo.

L'evoluzione culturale, se la voglio definire in termini del quadro, è un aumento di definizione, ma in sostanza le cose rimangono simili e bilanciate.
Secoli fa c'era la schiavitù, le donne avevano diritti ridotti, etc.
Oggi abbiamo schiarito una regione, e annerito un'altra. Siamo capaci di sterminio di massa, lo abbiamo fatto diverse volte, e ci manteniamo allenati un po ovunque coltivando odio, oppressione e fanatismo.

Buonanotte!