lunedì 24 giugno 2013

Come fare una rivoluzione culturale

Casaleggio si è guadagnato articoli in diversi giornali.
Dice due cose che voglio commentare, non per scetticismo, ma per realismo.

Il blog di Grillo mette in chiaro, che la democrazia va rifondata.
E Casaleggio chiarisce lteriormente, che non si tratta di rivoluzione tecnologica, ma di una rivoluzione culturale.
Vediamo:

Anzitutto è necessaria una tecnologia che permetta la "partecipazione" di OGNUNO.
Per la democrazia rappresentativa si fanno sforzi enormi e si spende moltissimo per non trascurare nessuno che abbia il diritto al voto.
Lo stesso si deve fare per la democrazia diretta partecipativa.
Se si trascurano gruppi di vecchietti in paesi remoti perché sarebbe un dispendio tecnologico esagerato ... stiamo peggio di ora.
Quindi ripeto: La tecnologia DEVE essere all'altezza di garantire la capillarità attuale.
In secondo luogo, abbiamo un problema gigantesco con la mole di affluenza teorica, la stabilità del servizio, e i meccanismi di protezione della privacy, dell'anonimità, e della sicurezza del voto (manipolazioni).
Tutte cose che Casaleggio e Grillo "lasciano" in buona fede agli specialisti del futuro.
Cosa a cui non obbiettiamo, perché le capacità aumenteranno. Dubito invece su tutta la parte che richiede controlli e che deve allo stesso tempo tutelare il segreto del voto. E li non credo che il futuro porterà soluzioni se non si da l'incarico. (E per darlo ci vogliono soldi, che il M5S ha rifiutato).

Quindi: Prima obiezione: La tecnologia non esiste ancora, ci mancano anni, e non c'è nessun abbozzo su come affrontare questioni vitali di diritti cittadini nel processo democratico e elettorale.
Per voler promuovere una rivoluzione "culturale" Casaleggio sta facendo molto poco.
La sta solo pubblicizzando, e ha fede nel fatto che la sua "visione" i cittadini la realizzano.

La rivoluzione culturale:
La democrazia diretta partecipativa parte dal basso. Le proposte e la stesura dei testi (anche se non in forma giuridica) la fa la base, che funziona come filtro. E gli eletti sono solo portavoce o premibottoni.
Obiezione: Escludo per completo che sia possibile ridurre gli eletti a "portavoce".
Il processo partecipativo è lentissimo. E non credo affatto che la "cultura" cittadina di massa sia capace di selezionare cose valide.
Grillo stesso mostra chiaramente cosa pensa della volontà democratica: Ha evitato di chiedere agli elettori se volevano trattative con il PD per formare un governo, e fa espellere chi osa criticarlo. Da quello che auspica e prevede Casaleggio siamo molto distanti, e il M5S non è neppure la forza politica che più è vicina a tale scenario. Il M5S è un movimento politico controllato completamente da due personaggi.
Sono loro stessi che con la loro strategia mostrano quanto sia utopica la prospettiva di "affidare" la politica alle masse popolari.
Casaleggio parla di rivoluzione culturale, ma intende una EVOLUZIONE PSICOLOGICA ED ETICA.
Ed è dove va nell'assurdo, perché ignora la natura umana.
La cosa più assurda è che molti di coloro che non credono alle sue visioni ... sono individui socialmente evoluti.

La conoscenza della rete:
Il dialogo costruttivo in rete ... è un altro pensiero alieno di Casaleggio.
Per cominciare, vorrei sapere dove posso trovare i dialoghi di Casaleggio nei quali si cimenta con pensieri di altri, e permette discutere con lui.
Lo stesso vorrei saperlo di Grillo.
Io conosco solo monologhi continui di indottrinamento, ma non forum dove vedo i due dare l'esempio nell'essere uno come ogni altro.
La conoscenza di cui parla Casaleggio è più probabile in un brainstorming di persone preparate reali riunite fisicamente nello stesso spazio.
Sembra che Casaleggio si è perso una lezione molto importante sui limiti delle forme di comunicazione.
La riunione fisica è quella più completa, e deve essere completata con tutti gli altri tipi di comunicazione.
Rinunciare alla riunione fisica (neanche i video-chat ne sono un surrogato accettabile) per questioni talmente importanti ... è una proposta che può scaturire solo da una mentalità socialmente cieca.

Più avanti, nel testo riportato da Grillo, Casaleggio parla di "personalità di riferimento", dopo che invocava l'assenza di leader.
Sembra non aver distinto che un movimento di protesta può funzionare senza leader, ma ottenere il massimo dei consensi se gli da voce un comico, e che un movimento democratico che agisce nella vita reale invece di leader e gente con capacità organizzativa ne ha un bisogno assoluto, e che la mancanza si esterna in inefficienza e stallo.

Rispetto alla persecuzione ad opera dei media sarà anche vero, ma Casaleggio si comporta da guru: Non ha il minimo dubbio sulle sue previsioni e auspici. È convinto che siano la miglior cosa che possa accadere, e per questo qualsiasi critica è cattiveria.

No caro Gianroberto!
Gli abbozzi di idee che non si discutono sono una provocazione alla gente che pensa.
E chi cerca di seguirti e poi costruisce possibilità dove tu ti fermi e chiedi fede, non riesce a mentenere il tuo stesso spirito positivo.

Ti consiglio leggere studi sui primati e sulle loro forme di organizzazione sociale.
Comincia studiando le basi del comportamento umano prima di prevedere una "rivoluzione" che forse non è nella nostra natura (che la rete solo "retifica", senza cambiarla).

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