martedì 19 febbraio 2013

La parola ... sovrana

"In principio era il Verbo ..."

Il credente immagina la creazione del mondo come manifestazione verbale e realizzazione della volontà onnipotente.
Dalla parola al creato senza passi intermedi.

L'idea deriva dall'immaginario umano. L'onnipotenza è il potere perfetto.
E da quello perfetto si scende per gradini.
Alla parola seguono passi intermedi fino alla realizzazione, eventualmente imperfetta.

Il potere terreno:
L'imperatore emana ordini, e tutto un apparato si muove per compierli.

Secondo la Costituzione, il popolo è sovrano.
Quindi la sua Costituzione, le sue leggi ... tendono alla loro realizzazione.

In Repubbliche Presidenziali i cittadini credono che il Presidente è un re a tempo, e che è lui colui che "fa".
Nell'Italia Parlamentare, dopo decenni di sfiducia, è apparso un nuovo gruppo di tifosi, dei quali molti pensano che i propri delegati con l'ordine della parola cambieranno le cose.

"Manderanno "a casa" i farabutti".
Per decreto legge, o con la forza della volontà ... chissà?

Forse a un sentimento di questo tipo si deve la familiarità con la dittatura. L'uomo forte fa i cambi.
Gli scettici e gli stanchi invece contano con quintali di carta, ore di discussioni, di noia, e alla fine formulazioni "giuridiche" (ovvero espresse in "parole" di un altro linguaggio).

E se non fosse per sanzioni e per i poteri complementari (magistratura e esecutivo), le parole sarebbero morte.

Allora, per parlare da vivi, cosa succederà?
Dopo le elezioni arriverà una certa composizione di parlamentari e senatori alle rispettive camere.
Certuni ci arriveranno sotto l'aureola dell'onestà e della volontà di fare pulizia.
Dipenderà dalle alleanze, se a tali gruppi toccherà potere di negoziazione e potere legislativo.
Nel caso in cui toccherà, il "mandare a casa" potrà essere costituito da leggi sul conflitto di interessi, sulla perdita dei diritti politici in caso di corruzione, in confisca di beni, e cose di questo genere.

La democrazia partecipativa non ci sarà.
Sarà al massimo una pratica di un partito (ma attualmente non lo è affatto!).
L'unica maniera per farlo a livello nazionale, è ... mettendo il partitismo a fare fame straziante.
Niente soldi pubblici, niente carriere.
Se le regole interne del M5S diventano regole politiche, i partiti si sciolgono.
Poi quasi nessuno vorrà più fare campagna. Non ci sarà il nemico Casta da prendere a randellate ...
con la politica nessuno ci guadagnerà bene, fare leggi sarà l'hobby di un pugno di volenterosi ...
e l'Italia diventerà il paese delle virtù!

Pero non so ancora quali ...

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