lunedì 4 febbraio 2013

The matrix

C'è gente che appassionatamente cavalca su teorie di cospirazione ed è convinta che il sistema che ci organizza si serve di illusioni, essendo orientato a fini che non sono di pubblico dominio.
In modo molto diverso da quel che credono, hanno ragione.

In psicologia spesso dallo studio delle patologie si risale a forme molto più attenuate che costituiscono il comportamento umano.
In materia democratica, sono i paesi con una democrazia disfunzionale che facilitano riconoscere i difetti del sistema democratico. E considero un fatto, che l'essere umano rifugge la conoscenza cruda della realtà, e generalmente nei casi in cui la adotta, la preferisce come mistificazione, ma nella maggioranza dei casi preferisce la falsità.

Assieme ad alcuni altri paesi (quelli che in certe classifiche si trovano nelle posizioni più basse) l'Italia è un ottimo biotopo per analizzare e capire dove stanno i difetti del sistema "libero e giusto" delle nostre società.

Avverto, che sono conscio, che criticare e rifiutare il sistema è un atto già attuato in precedenza da ideologie violente che tentarono soppiantare il sistema mediante depurazioni.
Ma faccio notare, che il sistema, così come i partiti e l'individuo, è un organismo composto che deve difendersi, visto che chi lo compone ha ogni interesse di preservarlo. E anche la nostra tendenza naturale è evitare il rischio dello sconosciuto, per cui il meccanismo di difesa da un lato ci permette lamentarci e protestare - senza ledere il sistema, ma non ci permette azioni per destabilizzare il sistema o sostituirlo.

Gli avvenimenti attuali ci offrono un buon esempio di ciò:
Grillo viene accusato di fascismo. Non perché incita alla violenza contro il sistema, ma perché lo addita, lo condanna, e lo scardina mantenendosi il più fuori possibile da esso.

È lo stesso obbiettivo di fascisti e comunisti anarchici, per cui oltre alle associazioni operate da parte di chi si vede minacciato (da dentro) è possibile anche l'avvicinamento tra gruppi con la stessa strada, ma obbiettivi diversi. (Rivoluzione Civile invece è solo di nome "Rivoluzione", e cerca un campo di azione entrando nel sistema, in una nicchia di mercato.)

Come funziona il sistema:
Avevo tempo fa accennato al fatto, che l'elettore non ha scelta, e non può creare scelta.
È solo preso in un doppio legame di selezione multipla tra proposte, che sono tutte omologate dentro il sistema per preservarlo.
E a cosa serve il sistema lo sappiamo:
A permettere a un gruppo ridotto di persone di esercitare potere tramite reti ramificate in diversi settori della società, ma non formalizzate e ufficiali.

Per rendere l'idea, è necessario servirsi di un esempio più chiaro:
Nel diciannovesimo secolo, dopo secoli di governo autocratico, diversi sovrani furono costretti a fare concessioni alla masse. Vista la ovvia difficoltà di formare una società non gerarchica, la soluzione "naturale" (nel senso di vicina alla tradizione storica) fu quella di scegliere rappresentanti con i quali formare una gerarchia di potere. In pratica si cambiarono alcune regole, si permise l'elezione dal basso (che poi si estese a ogni cittadino), ma si preservò la struttura gerarchica. E con la struttura si ereditarono i difetti.
Che anche quelli conosciamo:
Intendimento della posizione come potere ottenuto per procura temporaria senza possibilità di revoca con conseguenti spazi potenziali per abusi.
In certe società si colse lo spirito del cambio e anche dovuto a controlli dal basso e al fatto che un certo potere di fatto rimaneva agli elettori (potere di manifestare e far rispettare la propria volontà) si giunse a democrazie funzionali.
In altre invece la tradizione dell'intriga, dell'inganno e della lotta per il vantaggio era talmente radicata, che si trasferì completamente al sistema appena intonacato fresco.

Secondo il giovane Mussolini il sistema Parlamentare non era adatto all'Italia. Il Mussolini maturo invece già aveva scoperto che anche il Parlamentarismo serve a favorire poteri forti. (E usò il sistema esistente esattamente per fare tutto quello che anteriormente aveva condannato da anarchico).

La domanda che dovrebbe interessarci, se siamo critici verso il sistema e siamo d'accordo sul fatto che da dentro è illusorio aggiustarlo, è - in modo chiaro e diretto - con che tipo di sistema vogliamo sostituirlo.
La cosa curiosa è che chi ci riunisce contro il sistema, ci disperderebbe se ci dicesse dove ci vuole portare.
La "distruzione" (include quella condotta con metodi pacifici e forse anche democratici!) come idea sorge in primo luogo grazie al malfunzionamento. È lo stesso sistema che rivela la sua natura traditrice e provoca reazione.E la strategia più vantaggiosa per ottenere sufficiente potere per scardinarlo è concentrarsi solo sul fatto di doverlo dissolvere. Il progetto di ricostruzione in realtà non esiste. La ricostruzione o è un'azione autoritaria ad opera di una forza violenta, oppure una fase di confusione. Perché la libertà è anche libertà di ricreare strutture sciolte e ricominciare daccapo.

Personalmente e me non interessa il potere.
Es è per questo, che io continuo a pensare al cambio operato dalla realtà, usando percorsi legali, e modificando il meno possibile, ma creando la dinamica perché cambi maggiori derivino da ciò.
È dimostrato, che l'essere umano non ragiona, e preferisce seguire un corteo grazie a pochi slogan.
Correggo: È dimostrato nella storia passata.
E aggiungo: La storia mostra una certa evoluzione, con ricadute in certi atteggiamenti, ma non è sicuramente circolare (i diritti umani sono un concetto nuovo, e la gran parte dell'umanità, includendo politici reazionari e radicali, non li comprendono fino ad oggi.)
Viso che il potere veramente deriva dal basso (e in alto viene solo incanalato e manipolato), dipende dalla società quando sarà sufficientemente evoluta per far funzionare equamente il sistema che permette.

In una frase: Ogni società ha il sistema per il quale è matura.
Per cosa sono maturo io lo leggete da due anni.
Io dalle notizie vedo chiaramente, che la gente in maggioranza è matura per quello che accetta di scegliere.

It is the society that produces the matrix it lives within.

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