lunedì 5 settembre 2011

Fermentazione


Quello che in precedenza chiamavo “Brainstorming” in italiano si rende abbastanza bene col termine “Fermentazione”.
La fermentazione di idee e proposte non vuol dire che si buttano assieme proposte e poi se ne estrae una.
Le proposte si mettono in tavolo, si discutono, se ne estrae la parte che genera benefici e si isola la parte che rischia di creare problemi.
Quello che serve poi si rimette in tavola, si accettano nuove proposte e si fa amalgamare il tutto.
Spesso tali pasticci si vanno sviluppando con contributi di vari partecipanti, senza che sia possibile definire chiaramente un autore.
Le idee fermentano in varie menti allo stesso tempo, e le menti si passano le idee fermentate, fino a che comincia ad emergere un progetto abbastanza diverso dalle proposte individuali, e spesso è una sintesi o uno sviluppo che contiene processi vantaggiosi ed evita quelli negativi.

Immagino così come funziona il Partito della Libertà.
Da qualche decennio decine di deputati si dedicano a sviluppare un campo di forza legale per proteggere il Comandante del partito da sanzioni legali o fiscali, e alla fine, dopo tanti tentativi vani, è fermentata l’idea del processo lungo, che si è solidificata in votazione di fiducia.
Il Partito è finalmente riuscito a garantire la libertà al suo gran maestro, e si è reso degno del nome assegnatogli per definire chiaramente il suo scopo.

Come vediamo, in Italia quando si vuole le idee si riescono a far fermentare, quindi il processo è ben conosciuto.
Bisognerebbe convincere Deputati e Senatori  a fare altrettanto quando si tratta di risolvere problemi nazionali ...

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