venerdì 2 settembre 2011

Jammerland und Resig-nation

Mamma mia! Ho lasciato un commento su un foro della rivista tedesca Der Spiegel, e vengono a visitarmi da li in parecchi!

Questo commento è dedicato a voi, italiani o tedeschi bilingui.
Io leggo giornali tedeschi e italiani.
I tedeschi generalmente hanno scandaletti. Osservazioni imprudenti fatte dal ministro degli esteri, tes idi dottorato scopiazzate. Insomma, sono dei veri e propri cercatori di peli. E lo dico per scherzare, perché la verità è che sono culturalmente anche tedesco e condivido.
Voglio solo dire ai tedeschi, che le cose sono così. Non c'è nessuna ragione per incoraggiarli a continuare così. Lo faranno comunque.
È nel loro spirito fare le cose alla perfezione, migliorando il dettaglio. E la valvola per i piccoli fallimenti è appunto la lamentela. I tedeschi sono bravissimi a lamentarsi, anche quando gli italiani non intravedono la più piccola ragione.
Se non lo facessero, si creerebbero gli iceberg come in Italia, con tanta merda nascosta e sommersa, e la punta che appare crescendo in continuazione, fino ad assere insormontabile.
Ma insormontabile lo è già per la parte cresciuta sott'acqua!
Se facessimo come i tedeschi, a rompere e cercare peli, lì non cresce niente, perché si estirpa al minimo segno, e chi vuole sgarrare sa dal principio che è un rischio alto.

Gli italiani invece quando ci lamentiamo, esprimiamo delusione. Non abbiamo nessuna combattività residua. Facciamo ironia, ed è espressione della rassegnazione. Siamo una nazione di rassegnati, non crediamo neppure di avere il potere di fare vomitate purificatrici e il vomito e la merda ce la teniamo dove si trova.

Lo so che è uno spirito storico, ed avevo da giorni l'intenzione di riportare il giudizio di Elias Canetti sugli italiani come massa coatta. (Lo farò presto).
Secondo Canetti, per l'eredità della nostra storia separata (gli italiani siamo stati più separati che i tedeschi delle due Germanie. Siamo stati separati per oltre 1500 anni.), siamo senza speranza. Abbiamo l'handicap e tendiamo a non metterci d'accordo.


Spero che sia possibile riuscire a trovare accordo su un gigantesco NO perlomeno. È un buon inizio rendersi conto numericamente, che siamo moltissimi quelli che non vogliamo "lo stesso, di più"!

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