L’Amministrazione pubblica e lo Stato ci forniscono dei servizi, che paghiamo tramite le imposte.
Strade, Scuole e Educazione, Ospedali, Sanità, Sciagure naturali, Cultura e Patrimonio artistico e storico, Protezione (polizia, esercito, carceri per rinchiudervi criminali), etc.
Ci sono delle cose delle quali sappiamo che si dovrebbero migliorare, spendendo di più (Educazione e Sanità per esempio), ed altre che sono necessarie, ma dove vorremmo che i costi fossero prima di tutto trasparenti e ridotti.
Due di tali costi sufficientemente alti, messi in risalto dalla stampa di sinistra, senza che le Sinistre abbiano la minima intenzione di ridurli, sono la Chiesa e l’Esercito.
Sospetto, che neanche gli italiani sarebbero unanimi nel chiedere tagli, ma ho la sensazione, che si potrebbe arrivare ad una maggioranza perlomeno nel chiedere che si rendano pubblici i numeri della Chiesa, e che si faccia uno studio accurato per vedere se non vi sono punti ove tagliare si può e deve, viste le circostanze.
A me comunque interessa un’altra parte della spesa. Quella “inclusa”.
Il coperto.
I partiti li pagano alcuni privati ... e il contribuente.
Il contribuente probabilmente paga la parte maggiore.
Le campagne elettorali le paga il candidato e chi lo sostiene, ma una volta che è stato eletto, lo stipendio e tutte le altre spese le paga il contribuente.
I voti comprati con posti pubblici ... li paga il contribuente, e a vita!
L’inefficienza dell’amministrazione pubblica la paga il contribuente.
L’evasione fiscale la paga il contribuente. (Rimpiazzando chi non paga.)
Gli sprechi e gli sbagli (in grande) li paga il contribuente.
Il costo causato da favoritismi, appalti in cambio di favori e servizi (carnali e non) ...
Il costo connesso a tangenti ...
Le toghe rosse che si accaniscono col pascià ...
Tutto lo paga il contribuente.
Il contribuente paga anche deputati scaldasedie, scelti dai partiti, o votati per protesta.
Insomma, dal pagare non si scappa, ed è sempre il conto completo, non importa se il contribuente è austero o vizioso.
Andiamo ai numeri:
Pagare pensioni a ex deputati e senatori non ci uccide. Sono meno di 200 milioni annuali.
Neanche pagare gli stipendi di meno di mille deputati ci uccide. Sono pure quelli meno di 200 milioni annuali (i valori precedenti di questo commento, che parlava di poche decine di milioni, erano mensili. Scusate l'errore!)
I soldi se ne vanno alla grande col “coperto”.
E siccome è tutta invischiato nella stessa ragnatela, torno a dirti, che dobbiamo farci un buco permanente, e dobbiamo riformare l’amministrazione pubblica.
Il buco lo facciamo con una riforma elettorale seria (non quella che vuole il referendum che sta preparando la Sinistra, che è solo quello di prima), dove arriva alle Camere solo chi è stato eletto, senza premi, e con una quota di sbarramento ragionevole (anche le minoranze hanno bisogno di un rappresentante), ma mantenendo vuoti i seggi corrispondenti alle astensioni, ai voti nulli e ai tagli dovuti allo sbarramento.
E ricostruendo l’amministrazione pubblica da zero.
E siccome è più facile farsi capire parlando degli altri:
Per i greci sarebbe meglio, se invece di obbligarli a stringere le cinture e a fare tagli, chi ha fatto le cose meglio ci andasse a mettere a posto la baracca, aiutandoli a gestire con economia il paese, ma efficientemente.
E se si fa per i greci, si può fare in grande per tutti i paesi del pianeta.
Lo sviluppo comincia con la buona gestione.
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