sabato 30 luglio 2011

Il nome della rosa light

Umberto Eco presenterà tra qualche mese la versione semplificata del suo famoso romanzo.
Apparentemente, per modernizzarlo, ma trattandosi di una persona colta ed intelligente, le ragioni potrebbero anche essere altre.
Forse vuole anche vedere cosa succede. Anzi, sarebbe uno studio fantastico vedere cosa succede e analizzarlo.
Una ragione che escludo è quella che voglia rendere la lettura attraente agli ormai popolari "tamarri".

Forse troverà un nuovo mercato, se lo rifacesse alla Giobbe Covatta, in versione sgangherata, suppostamente comica.

Escludo anche che lo faccia per ricevere un premio Nobel in letteratura, ma forse mi sbaglio.

Il nome della rosa formato bookclip forse.

Clip, breve, tagliato, mostrando pose. Per impressionare, ma non migliore da capire.

Agli eletti gli elettori ideali sono proprio questi: Quelli che si lasciano catturare con slogan e qualche mossa. Molti. MTV comunica, ma è immagine, e il paese non funziona meglio con belle immagini.

Perciò il nome della rosa si deve spiegare. Si devono aprire tutte le pieghe e far luce su tutte le pagine.
Tagliuzzare e semplificare può servire, ma il dettaglio rimane importante.

Se chiediamo meno corruzione, dobbiamo partire dalla corruzione attuale, identificare come funziona, escogitare un metodo per farne a meno senza lo scontro diretto (nello scontro col potere perde la parte più debole, e in una democrazia corrotta spesso è chi il potere non lo ha).
Per cui, in tutto quello che si fa, bisogna pensarci in molti.

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