lunedì 18 luglio 2011

Illusioni, ideali e il mondo piatto

Parliamo di ottimisti, realisti e pessimisti.

No, non ne parleremo nei dettagli. Lo hanno fatto già tantissimi e molto bene.
Parleremo della confusione che si fa nell'identificarli.
L'ottimista spesso passa per sognatore, e il sognatore si classifica come uno che non ha i piedi nella realtà. Il pessimista generalmente si definisce realista e nega di essersi specializzato nel vedere i peli.

Il realista sicuramente non è il contabile della realtà. Quello che solo ti sa elencare cosa è la realtà, che quando cerchi soluzioni ti blocca, perché la realtà è questa o quella, è un essere statico. Neppure vegetale, perché se abbandoni le cose a se stesse, i vegetali (in condizioni favorevoli) coprono tutto.
Essere realisti include riconoscere i movimenti, gli sviluppi e le possibilità.
Un realista potrebbe essere quindi scambiato per un sognatore. Quando gli si da il nome di "visionari" gli si fa altrettanto torto. Le visioni hanno un connotato negativo. Il DSM IV le metterebbe al livello di allucinazioni o di costruzioni fantasiose, a alienazione.

Siamo arrivati alla descrizione che faccio di me stesso (un osservatore alieno), all'Islanda e al fatto che la terra non è un globo, bensì un disco.
La terra è piatta, come dice Thomas L. Friedman.

Purtroppo pochi a questo punto capiranno di cosa voglio parlare. (Italia, paese povero perché privo di lettori.)

Che la terra è piatta significa che non ci sono montagne. Non ce n'è nessuna da scalare, nessuno può costruirsi castelli e fortezze sui picchi, e nessuno domina dalla alture.
Non vuol dire che non ci sono castelli, fortezze e concentrazioni di potere. Ma partono tutti dal piano, e per ognuno il punto di partenza è allo stesso livello.

Il mondo piatto del potere è cominciato in Islanda

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