venerdì 20 dicembre 2013

Il fattore canaglia

Giannuli fa un'analisi del sistema elettorale, senza volersi lanciare a una raccomandazione per l'Italia.
I pro e i contro di ogni proposta sono complessi, e non è affatto facile riconoscere il più idoneo tramite un punteggio.

Ma il problema è ancora più profondo. Perché non si tratta solo di particolarità tecniche e numeriche.
Ad aggravare tutto, si aggiunge la qualità umana di eletti ed elettori.

Una riforma elettorale INTELLIGENTE (non ideale o perfetta) deve cominciare dall'analisi del comportamento degli elettori, dalle ragioni per le quali sostengono determinati partiti, dai vantaggi egoistici che ne ricavano, e studiare una riforma che non sia un veicolo per arrivare ancora meglio a tali vantaggi.

La riforma chiara chiesta da Renzi ... per me è proprio un veicolo del genere.
È un veicolo comodo.


Riconosciuto il fatto, che il sistema nel quale ci si muove è quello che costituisce il limite, dovrebbe finalmente spuntare la proposta di sciogliere il sistema.

Magari cercando una soluzione che faciliti la governabilità, ma introducendo la possibilità (o varie possibilità) di intervento dell'elettore, sia in senso costruttivo, che in senso abrogativo.

Cominciando dal conteggio delle astensioni, e non assegnando seggi che non toccano a nessuno perché non sono sostenuti da un mandato.

Grillo l'abusivismo lo capisce, ma l'abusivo che sta in Parlamento con i voti rubati dagli astensionisti lo vuole mantenere, invece di accettare che la stragrande maggioranza vota no a tutti gli attori politici, e che il fatto di tenerlo in conto costituisce una fortissima pressione sui partiti e sui loro metodi.

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