giovedì 16 gennaio 2014

Lupo Renzi

Dopo aver letto l'articolo di Fabrizio Tonello
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/15/legge-elettorale-renzi-ne-sbaglia-due-su-tre/845094/
dovrebbe essere abbastanza chiaro il dilemma della legge elettorale, e dove vuole arrivare Renzi.

Tutti gli "svantaggi" delle leggi elettorali li conosciamo.
Il proporzionale, che altrove funziona (con partiti sicuramente anche loro Casta, ma disciplinati perlomeno al punto di non costruire mafie come si fa in Italia) anche quando si alleano la destra e la sinistra, in Italia stimola la formazione di parecchi partitini, che poi fanno collassare i governi.
Colpa del proporzionale? Sinceramente no. Colpa dei politici sicuramente.
Ma l'esperienza insegna.
E quindi, il proporzionale che è il sistema più "giusto" verso l'elettore, per i vizi degli eletti s'ha da scartare, almeno nella forma già provata e in quelle varianti che non riescono a garantire stabilità.

Tutte le proposte con "premio di maggioranza", anche se minimo, sono sistemi fatte per creare lo scivolone a un partito o coalizione, che probabilmente è quasi alla pari con un altro, dandogli ampio vantaggio.
Lo storpiamento del voto quindi è notevole, perché governa chi è più o meno lontano dalla maggioranza reale.

Resta solamente il doppio turno, che perlomeno permette all'elettore di concentrarsi su due possibilità, assegnando il timone a un vincitore. Al quale non darei nessun premio.
Sistema che a me non piace, perché siamo sempre li: La tua libertà di elettore è ridicola. Vai a votare per sgambettare il peggio!

Le elezioni chiuse - lo avevo detto - sono un doppio legame. I politici e i partiti possono monopolizzare quello che danno davvero all'elettore.
Ormai in Italia, chi non ha ancora capito che il menu servito è limitatissimo (fare l'interesse del popolo manco pensarlo! Ma neanche come direzione approssimativa!), e che i partiti hanno il privilegio di rifiutare qualsiasi apertura ... chi non l'ha capito, per dirla con rispetto, ha un quoziente di intelligenza di 20 punti sotto il livello normale.
L'affermazione vale senza esitazione anche per chi vota Silvio e piange per lui.
Perché anche chi vota il leader è cosciente che rimette il proprio benessere alla VOLONTÀ del condottiere.
Si tratta di fiducia nelle intenzioni e nelle capacità.
Ma resta chiaro che non c'è la possibilità di dare preferenze o fare richieste politiche, o addirittura partecipare per crearle.

Finché l'elettore è mantenuto sotto doppio legame, l'intenzione dei politici al proporre leggi elettorali è solo un rimpasto di democrazia "controllata" e servita in pacchettini surgelati confezionati da loro.
Occorre togliere il "surgelati". Perché non si tratta di roba conservata, fresca e commestibile.
Ormai è alimento tossico, scaduto e nauseabondo.

Renzi preserva il vizio della politica "democratica" filtrata dal potere, e si rivela come lupo.
La apertura a fare accordi con Berlusconi su una legge elettorale mostra le sue affinità.

Il M5S vuole scardinare il sistema, sostituendolo con uno in principio migliore, e realmente demcratico e aperto. Questo non lo critico. Ma è utopia.
La realtà sono le lobby, le mafie, i favori, gli interessi, il fanatismo, l'estremismo, l'ottusità, la disinformazione, la manipolazione, l'inganno, l'egoismo, il cinismo, il credo, che per stare bene molti altri devono stare male.

La democrazia di Casaleggio e Grillo funziona dopo un annichilamento mondiale selettivo del 70% della popolazione mondiale, lasciando esattamente quella gente che "funzionerebbe" in uno schema di democrazia diretta partecipativa. Nella quale sgarrare si sanziona con l'ostracismo, e i critici del sistema si eliminano o costringono al silenzio.
Sarebbe un panorama sociale che uno scrittore userebbe per presentarci il dissidente, che lo scardina per riportarci l'amato chaos e il disordine della libertà.

Tra il sogno di Grillo e Casaleggio, e la mia semplice richiesta di non assegnare seggi alle quote astensionistiche, la mia proposta è facilmente fattibile, e la pressione sui partiti sarebbe reale. Sarebbe come mettere le redini dell'elettore ai partiti, dandogli il potere di bocciarli.
Se nei prossimi 20 anni finalmente qualcuno comincerà a trattare l'astensione come scelta politica da rispettare, sarà già molto. Sarebbe come il primo passo sulla Luna democratica.
Qell di Casaleggio e Grillo invece è fantapolitica. Sarà realtà, quando la psicologia umana sarà radicalmente cambiata. Ovvero MAI.

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