sabato 20 aprile 2013

Riflessioni nell'intermezzo

Ci sono due cose che fanno riflettere:
1) Tutte le volte che qualcuno del PD parla di "larghe" convergenze, "intese" o quando dice di non voler "spaccare" il paese, l'unica cosa che vuol dire è che non vuole lasciare Berlusconi impalato e dargli le spalle.
E tutte le volte a chiunque lascia altrettanto chiaro, che le convergenze e le intese non le ha con il M5S.
Politicamente parlando, visto che parecchie proposte del M5S sono abbastanza a sinistra, puzza molto che il PD (quelli che parlano e comandano e muovono pedine e voti) si senta così vicino a Berlusconi, nonostante il fatto che gli si deve accettare l'ingerenza e la manipolazione dello Stato per le faccende personali.
2) Il candidato Prodi era stato applaudito. E poi invece è stato rifiutato da chi lo aveva proposto.
Ma il PdL era furioso.
Bersani quindi ha prima presentato un candidato scelto da Berlusconi, dopo due mesi di proposte d'amore al M5S (sarà stato Bersani, o la cupola PD gli ha dato l'incarico?), e poi è tornato alla sua linea anteriore, e ha proposto Prodi. Che a sorpresa gli hanno fatto cadere.
Ma la domanda è, perché lo hanno fatto cadere.
I cento che non volevano Prodi probabilmente hanno detto di si a Marini.
Cosa non andava quindi con Prodi? Che fa rivoltare gli intestini di Berlusconi, perché ora tutta l'Italia sa che il governo Prodi lo ha fatto saltare comprando deputati, e Prodi non gliene farebbe passare una?

Presto lo sapremo. Se il PD voterà un candidato per Berlusconi, Grillo aveva ragione, e alle prossime elezioni la sinistra pagherà per aver salvato Berlusconi.

A me è chiarissima una cosa:
Nessuno alle Camere si illude che ci siano italiani con un quoziente di intelligenza al disopra di 90 che credano, che un Presidente salvachiappe per Berlusconi e una intesa con lo stesso sia per il bene del paese. È apertamente ALLA FACCIA della maggioranza degli italiani che è impotente, e per salvaguardare interessi che vanno contro quelli degli elettori.

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