mercoledì 28 agosto 2013

Überkompensierung

La carenza si copre (nasconde) oppure affannosamente si rimedia riempiendo, a volte eccedendo la capienza. I modi di compensare sono molti, talvolta la creatività merita essere messa in risalto.
E sono profittevoli sia le riflessioni sulle compensazioni, sia sul fatto di tanta necessità di compensare.

A me interessa più quest'ultima, che i rimedi.
La NECESSITÀ è talmente forte, da non stare molto dietro alle necessità fisiologiche.
È una questione di benessere che dipende da essa.

Comunque non voglio parlare in astratto.
La riflessione la feci qualche attimo fa all'ammettere, che la rinuncia a strategie compensative tradizionali ... ha un effetto propulsionante verso alternative compensative.

Vorrei conoscere un nichilista eremita, che non scrive, che non lascia pensieri, e che aspetta l'annullamento nel mondo nullo, dal quale non ricava niente.
Dubito di poterne incontrare sufficienti per assegnare ad ognuno un dito di una mano. In 47 anni infatti non ne ho ancora conosciuti, ma potete presentarmene, se li conoscete voi.

In un libro Krishnamurti racconta di aver vissuto l'esperienza più terrifica quando si isolò per diversi giorni dedicandosi al niente in assoluto.
Una cosa che non ho cercato di copiare (allora ero molto indaffarato per lavoro), ma di immaginare.
Mi vedevo prepararmi acqua in quantità grande vicino al letto, e stare a letto, evitando di pensare, leggere, vedere la TV, mangiare, muovermi, concedendomi al massimo le azioni necessarie per i bisogni corporali.
Non so se l'immaginazione mi condusse a captare l'esperienza di Krishnamurti, ma a me sembrò che "vivere" e "niente" sono due cose che non combinano. Sono incompatibili.

Quando vivi, e decori la tua esistenza con sogni, speranze, fede, mete, stai compensando.
Se a diverse cose non puoi fare ricorso, quelle che riesci a concederti divengono ancora più importanti, e finisci prendendole molto sul serio.

Immagina di non poter usare Dio, la vita dopo la morte, l'immortalità in forma diversa, la gloria, una missione speciale, una visione del mondo, etc.
Immagina di vedere le cose in nero e grigio, con sprazzi di colore disordinati (lo ho accennato tempo fa.).
Un mondo dove evoluzione vuol dire solo movimento, ma non una direzione, e ovviamente uno scopo o un senso di livello talmente crudo, da non meritare emozioni.

A me resta solo la voglia (molto forte, da quello che vedete, perché vi garantisco che non scrivo per essere letto. Scrivo più per raccogliere il mondo, per metterlo assieme, per dargli direzione per un attimo ...) di puntellare quello che cade, e che si può aggiustare se c'è un minimo di volontà.

Non so dei nichilsti, e non ci tengo a definirmi tale.
Ma se non importi tu, puoi compensare dando importanza al mondo, all'environment che accoglie il resto dei viventi, o meglio ancora, al mondo di chi ancora non è arrivato.
La disillusione in fondo è anche quella un desiderio deluso.
Al mondo vano lo si può incontrare cercando di ridurne la vanità. Anche per il solo fatto di lasciare in morte le proprie opere a favore di altri.

E farlo lo facilita molto l'avere dei figli.

Io non dubito che Letta, che menziona i suoi figli, e non ricordo chi lo asseconda in tale tipo di dichiarazioni (che hanno tutti figli, e quindi si importano del futuro ... Ma vorrei chiedere se sul serio pensano che gli egoisti non si importano del loro futuro ...) pensa al mondo dei giovani domani, che non sarà più piacevoli, se ai giovani di oggi, che saranno i loro genitori, si rovina il presente e il futuro.

E rovinarlo è facilissimo. È sufficiente dare la sensazione, che il futuro non porterà sollievo, soddisfazione e senso di realizzazione. Posso garantire, che chi attualmente prova sentimenti positivi attorno ai politici governanti, non lo fa sicuramente perché c'è Gandhi/Messia/Dio/Gollum che riempie di ottimismo l'animo, o perché i politici fanno il girotondo attorno al loro posto di lavoro.

Quando il mondo è nero per tutti, ma tu sogghigni perché hai una lampadina con la quale puoi farti luce ...
potresti stare benissimo nel 20,000 prima di Cristo.
La possibilità del 2013 è quella di usare come riferimento della tua vita quelle poche cose teoretiche che fanno la nostra società e la nostra specie meno bestiale.

Susa! Mi sto solo confessando ad alta voce!

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