mercoledì 18 settembre 2013

Direct democracy for dummies

E no! Niente descrizione terra-terra della democrazia diretta!

Ho in mente una delle solite critiche, stavolta sulla mancanza di coerenza.
E spero di riuscire ad essere chiaro.

Voglio rispondere a una domanda principale:
Il M5S e la democrazia diretta sono compatibili?
La risposta sarà no, e giungerò a dare ragione alla Senatrice Gambaro, che Grillo (e Casaleggio, che non è da dimenticare, ne da disprezzare) sulla democrazia diretta ... "la cagano".

E non preoccupatevi, perché anche se anticipo tutto (lo faccio per rendere il più chiaro possibile quello che dirò), la battuta finale comunque ci sarà!
Adelante!

La democrazia diretta non l'hanno mai ne spiegata, ne hanno fatto esempi.
Ma nei meetup la applicano, e Grillo alcune osservazioni le ha fatte.

I punti determinanti sono:
1) Il M5S è un partito provvisorio. Anzi, non è neanche un partito.
Vuole essere un provvedimento transitorio per arrivare alla democrazia diretta.
2) La democrazia diretta permetterà a TUTTI partecipare propositivamente e poi dando preferenze.
3) Nel futuro di Grillo non esiste ne destra, ne sinistra. Tutto sarà canalizzato nella democrazia diretta.

Da queste poche dichiarazioni ... è abbastanza facile dedurre, senza storpiare.
Senza volere affatto giungere a un punto di partenza ideale per far partire le critiche, e attenendosi a un metodo bilanciato e serio, mosso dalla volontà di capire, la democrazia diretta secondo G & C arriverà a includere interessi e ideologie di tutti i tipi, con un campo aperto a tutti.

Prima deduzione:
I. La democrazia diretta è un sistema DINAMICO, soggetto a faccende reali, umori e reazioni.

Seconda deduzione:
II. La democrazia diretta NON HA UN PROGRAMMA POLITICO. È piuttosto un sistema democratico voluto per dare accesso e possibilità di partecipazione totale ad ogni cittadino.

Terza deduzione:
III. La democrazia diretta potrebbe anche essere in vigenza oggi.
In tal caso non ci sarebbero partiti e Casta privilegiata, e gli interessi si cristallizzerebbero per via capillare tramite i sentieri del sistema democratico.
Punto essenziale: Le ideologie di Destra e Sinistra, gli interessi di Lobby, del Vaticano, etc. continuerebbero ad esistere ed essere promosse dai sostenitori di oggi, e l'unica differenza sarebbe, che sarebbero veicolate in maniera diversa.

Spero che fino a qui sia stato facile seguirmi e comprendere quanto dico.

Dalle tre deduzioni precedenti sorgono automaticamente altre deduzioni:

IV. Essendo voce dei partecipanti, che rappresentano il livello universale al presente, e quindi con reazioni continue a faccende della propria attualità, la democrazia diretta si caratterizzerà per cambi di volontà più veloci di quelli gestiti dalla classe politica negli ultimi decenni.

V. Per via dell'approccio immediato, il fenomeno di protagonismo sarà esponenziale.

VI. Allo stesso modo, e per quanto descritto nel paragrafo anteriore, le proposte e soluzioni prolifereranno.

VII. Nonostante nella nostra fantasia si giungerà sempre a dover scegliere fra un Si e un No, è molto più probabile arrivare a una matassa di proposte, tra le quali l'elettore o il parteicpante non saprà scegliere chiaramente.
Se oggi fosse democrazia diretta, ci sarebbero perlomeno tre grandi correnti di volontà propositiva, e non credo che si arriverebbe a maggioranze.

Dalle deduzioni precedenti si inferisce, che un M5S con un programma vecchio di diversi anni, che non si cambia, e con una democrazia diretta che non discute e rivaluta le dottrine e gli assiomi ...
... che il M5S anche se asserisce di essere un Movimento, è un partito personale, inchiodate alle proposte dei padri fondatori, e totalmente chiuso alle volontà cangianti e incontrollabili di una base.

Vale al rispetto quanto osservato tempo fa, che un movimento che custodisce e adopera la democrazia diretta, mentre sta crescendo deve sottomettersi alle volontà e al peso dei nuovi, cercando, ma mettendo anche in discussione la propria maggioranza su certe richieste.
In teoria quindi, se domani il PdL per completo, assieme a tutti i suoi elettori, decide di convertirsi alla democrazia diretta, non si unisce al M5S, e come forza politica dentro della democrazia diretta, avrebbe un peso formidabile.

In una democrazia diretta priva di alcune regole limitanti e protettive, chi fa il tempo sono le militanze attive.

Il rischio è grande, che siano quelle che non piacciono a Grillo.

Prendendo il caos Berlusconi:
In una democrazia diretta, se non ci sono filtri che impediscono iniziative propositive, visto che è un sistema che da il potere all'assemblea partecipativa, oggi sarebbe molto probabile, visti i sondaggi che attribuiscono a Berlusconi un sostegno elettorale stabile e potente, che verrebbe proposta l'immunità per Berlusconi, l'annullamento delle sentenze, e che probabilmente le proposte sarebbero sostenute attivamente e con peso sufficiente per renderle valide.

Riassumo quindi, che Grillo non rispetta i principi della democrazia diretta, e il M5S è un movimento che poco si attiene ai suoi principi.
Il M5S non è altro che un partito con un programma obbligatorio che risale a pochi fondatori,che attrae promettendo partecipazione universale, ma che non ha affatto fatto i conti con cosa vorrebbe dire l'introduzione del sistema diretto.

In altre parole, e probabilmente sufficientemente chiaro:
Avere e mantenere un programma di punti, e cacciare dissidenti ... sono due cose che non vanno con la democrazia diretta.
Quello che Grillo fa fare al M5S va in senso contrario a quello che sarebbe la democrazia diretta partecipativa universale senza quorum.

Avevo promesso la battuta finale:

Così come la presenta Grillo, la democrazia diretta la abbraccia chi è dumber than a dummy.

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