sabato 28 settembre 2013

Le larghe frottole

Ho la fortuna di essere poco dipendente dalla tele.
Riceviamo un paio di canali con programmi molto scadenti, non italiani, e li evitiamo.
E quelli italiani sono troppo lontani, per caderne vittima.

Penso però a milioni di italiani, che la tele la ingeriscono con i pasti, e oltre alle cose leggere cercano di variare ascoltando i politici.

Devo chiedervi una cosa che mi incuriosisce:
Siete ormai apatici e lasciate che le cose della tele vi trapassino come neutrini, oppure ogni tanto ci sono cose che vi colpiscono?
Davvero non vi stona quello che vanno a dire i politici, quando sapete perfettamente, che vogliono tutt'altra cosa?

Ho sentito Bersani che dalla Gruber è andato a dire, che la pastiglia amara dell'intesa col PdL era necessaria per responsabilità. Che volevano altra cosa (quella promessa in campagna), ma che poi non c'è stata scelta.
E che in un certo senso, PdL e PD con alleati si sono mostrati responsabili, e il M5S no.

Accettiamo la lezione di Bersani, e la approfondiamo!

La responsabilità della quale parla è quella culminata nel gran teatro sull'IMU, e il provvedimento preso. Impressionante.

Se Bersani dicesse sul serio, e se tutti fossero davvero d'accordo ...
la legge elettorale corretta e pulita ci sarebbe.
Avremmo una legge elettorale senza sbarramenti e senza premi.
Perché i politici responsabili saprebbero mettersi d'accordo anche se distanti tra di loro, e saprebbero conservare l'equilibrio.

Invece abbiamo una sequenza di leggi elettorali che mostrano una costante decrescita di responsabilità dei politici.
E un crescente menefreghismo della volontà popolare (che devo sottolineare, non è il non plus ultra dela saggezza.).

L'unica cosa che li accomuna tutti sul serio, davvero tutti, è il "prima io". (Non credo affatto al "prima Berlusconi" ostentato dal suo partito.)

La situazione del paese è frutto di una continua politica di prima io, i miei e gli amici.
È una malattia nazionale e non solo dei politici, di essere carenti di sensibilità sociale.
Non chiedo affatto uno "spirito" sociale e neanche una coscienza. Ma la sensibilità è un minimo che dovrebbe derivare da intelligenza e riflessioni sul proprio tornaconto in senso largo.

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